COME DAGO-ANTICIPATO, LE MOSSE DI BOLLORE’ SU MEDIOBANCA HANNO UN SOLO OBIETTIVO: CONSEGNARE LE GENERALI AD AXA - I FRANCESI FANNO CASSA PER PUNTARE SU TRIESTE, CON AL VERTICE IL CAVALLO DI TROIA PHILIPPE DONNET - COSA FARANNO I SOCI ITALIANI DEL LEONE? PALAZZO CHIGI ORA TEME LE MOSSE DEL BRETONE

Condividi questo articolo


Dagonota

 

 

9 vincent bollore antoine bernheim lap 9 vincent bollore antoine bernheim lap

Vincent Bollorè insegue il sogno Antoine Bernheim: fondere Generali con Axa. “La Stampa” ricorda che la compagnia di assicurazioni francese “ha appena ceduto la filiale in Romania, un mese fa è uscita anche dal mercato serbo, sta negoziando la vendita della società controllata in Portogallo e, soprattutto, ha messo in vendita parte dei suoi assets britannici, che da soli valgono 830 milioni”.

 

Curiose coincidenze. L’attuale amministratore delegato di Generali è Philippe Donnet che, guarda caso, viene proprio da Axa. Il suo grande nemico all’interno di Axa, Henri de Castries, sta per essere sostituito da Thomas Buberl, un tedesco che - contrario ai disegni di Bollorè - potrebbe sponsorizzare un’intesa fra Axa e Allianz.

philippe donnet philippe donnet

 

Da qui, l’accelerazione che il patron di Vivendi vuole imprimere ad uno scambio azionario del 20% fra Generali e Axa. Generali che, vale la pena di ricordare, è sotto l’egida di Mediobanca nel cui cda siede (forte dell’8%) la figlia del bretone.

 

caltagirone caltagirone

Resta da capire l’atteggiamento dei soci italiani di Generali. In altre parole, come si comporteranno i soci italiani di Trieste. Soprattutto Caltagirone, Del Vecchio e De Agostini. “La Stampa” dice che si opporranno ai disegni di Bollorè. Sarà proprio così?

 

 

 

 

F.Man. e C.T. per “la Repubblica

 

vincent bollore dal financial times vincent bollore dal financial times

Dietro l' allarme del governo per le mosse di Bolloré sulla galassia Generali- Mediobanca di cui ha dato conto ieri la Repubblica c' è prima di tutto la forte irritazione per il suo comportamento in Telecom e Mediaset. Ma tra gli stessi azionisti del Leone si ragiona con qualche ansia sulla possibilità di un rafforzamento dei francesi attraverso Mediobanca.

 

Bolloré e Palazzo Chigi, prima di tutto.

 

Dopo un primo approccio non caldissimo con il premier Matteo Renzi lo scorso anno e in seguito a un pranzo riparatore qualche mese fa a Firenze, i rapporti sembravano essersi messi al sereno stabile. Così non è più.

 

Innanzitutto per la questione Telecom: alla riluttanza della società ad appoggiare le scelte del governo sulla banda larga si è aggiunta una mossa come la nomina - in marzo - del nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo decisa dall' azionista francese Vivendi (di cui Bolloré è socio di maggioranza relativa) senza nemmeno un' informazione di cortesia all' esecutivo.

MALAGO BACH BOLLORE 9 MALAGO BACH BOLLORE 9

 

Da qui il gelo nei rapporti e il sostegno sempre maggiore che lo stesso Renzi esprime al progetto di banda larga dell' Enel, che va a cozzare frontalmente con le strategie Telecom.

 

Ma perché a Palazzo Chigi dovrebbero interessare anche le sorti di Mediaset, con Mediaset Premium sedotta e abbandonata da una Vivendi che adesso non se la vuol più comprare?

 

La spiegazione benevola è che bisogna tutelare qualsiasi azienda italiana, anche se posseduta dal capo dell' opposizione. Quella più maliziosa recita invece che con il referendum alle porte e la sua posizione meno solida che in passato, Renzi ha bisogno anche del carissimo avversario Berlusconi e per questo scende in campo a sua difesa.

SABRINA FERILLI FLAVIO CATTANEO SABRINA FERILLI FLAVIO CATTANEO

 

 

Tra i soci di Generali si ragiona intanto su due altri temi. Il primo è legato ai vincoli del patto di sindacato che impedirebbero a Bolloré di comprare integralmente la quota di Unicredit - se fosse messa in vendita si tratterebbe di un 8% - a meno che tutti gli altri aderenti al patto non rinuncino all' acquisto e in contemporanea approvino la salita del francese. Più comodo per Bolloré, allora, fare acquisti sul mercato.

LA SEDE DI MEDIOBANCA LA SEDE DI MEDIOBANCA

 

Gli avversari di questa operazione però stanno già correndo ai ripari ricordando che la leva del controllo su Mediobanca più economica - dovrà mettere nel conto il fatto che nei prossimi tre anni Piazzetta Cuccia dovrà scendere dal 13 al 10% del Leone. Una quota che altri soci di peso potrebbero raggiungere senza troppe difficoltà mettendosi assieme. L' eventuale strada da Parigi a Trieste, insomma, non sarebbe priva di ostacoli.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…

DAGOREPORT - PERCHE LA DUCETTA HA DATO ORDINE DI VOTARE SCHEDA BIANCA SULLA CONSULTA? PERCHÉ ALTRIMENTI SI SAREBBE RITROVATA IN QUEL POSTO MOLTE SCHEDE BIANCHE DA PARTE DELLA SUA MAGGIORANZA – TRA I CONTRARI A VOTARE MARINI, IL CONSIGLIERE GIURIDICO DELLA MELONA, AUTORE DEL PREMIERATO, SI CONTANO 3-4 PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA. ALTRI MALPANCISTI ERANO ANCHE DENTRO FRATELLI D’ITALIA (VEDI “LA TALPA” DELLA CHAT), MA IL GROSSO DEGLI “INFAMI” SAREBBE ANNIDATO NELLE FILE DELLA LEGA - L’ELEZIONE DI MARINI SERVE COME IL PANE ALLA DUCETTA PER AVERE UN UOMO FIDATO ALL’INTERNO DELLA CONSULTA CHE SARA’ CHIAMATA A DARE IL SUO GIUDIZIO SULL’AUTONOMIA LEGHISTA. LA STATISTA DELLA GARBATELLA SPERA CHE VENGA DICHIARATA INCOSTITUZIONALE, SALTEREBBE COSI' UN REFERENDUN CHE POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA FINE DEL GOVERNO DUCIONI...