DIETRO AI NUMERI RECORD DELL’OVERTOURISM C’È LA POVERTÀ DEGLI ITALIANI – LE CITTÀ D'ARTE E LE LOCALITÀ BALNEARI PIÙ RINOMATE SONO INVASE DA ORDE DI TURISTI STRANIERI. MA QUEST’ESTATE MANCA ALL’APPELLO UNA GROSSA FETTA DI VACANZIERI ITALIANI CHE, A CAUSA DELL’AUMENTO DEI PREZZI, È COSTRETTA A RESTARE A CASA – I NUMERI PARLANO CHIARO: NON CI SONO PIÙ SOLDI. IN ITALIA IL POTERE D’ACQUISTO È PIÙ BASSO DEL 6,9% RISPETTO AL 2019…

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Estratto dell’articolo di Alessandro Trocino per www.corriere.it

 

Overtourism - turisti Overtourism - turisti

Si fa un gran parlare di overtourism, anglicismo che più prosaicamente possiamo tradurre con l’invasione di città bellissime, mortificate da orde di truppe cammellate di turisti, con i panini plastificati pronti nello zaino, scarrozzati da autobus inquinanti e condotti alla meta da guide con ombrellino e microfono. Si segnala, dunque, il numero chiuso a Venezia, una Firenze sotto assedio e il Mortadella Gate di Bologna [...]

 

L’inevitabile clamore mediatico rischia di creare una falsa impressione, e cioè che gli italiani siano felici e spensierati e pieni di soldi e viaggino e spendano come non mai. Non è così, purtroppo. Dietro l’overtourism, fenomeno che riguarda soprattutto gli stranieri, c’è un’economia che zoppica, un potere d’acquisto che è precipitato, italiani che viaggiano sempre di meno e una crisi della ristorazione che ancora non è percepita appieno.

 

Overtourism - turisti Overtourism - turisti

Si è scritto che quest’anno c’è stato un aumento del turismo in Italia. Vero, anche se i dati non sempre coincidono. Peccato che si tratti solo di stranieri, soprattutto americani: rispetto al 2023 ci sarà il 4 per cento di presenze in più dall’estero. Ma il calo di presenze italiane è netto e a luglio e agosto si è accentuato. I motivi sono tanti e proveremo a spiegarli, ma la causa primaria si può riassumere facilmente: non ci sono più soldi. Il potere d’acquisto è crollato, i prezzi delle materie prime e dei servizi sono lievitati. [...]

 

I dati vanno letti con attenzione. Perché il calo di luglio e agosto del turismo interno riguarda soprattutto le località balneari e le grandi città. Impossibile non ipotizzare che c’entri il cambiamento climatico, con il clima torrido che spinge verso luoghi più freschi (è il momento di investire in montagna) e svuota le città.

 

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L’onda lunga dell’inflazione, come dice con metafora quasi estiva il Sole 24 Ore, ha però un ruolo fondamentale. Ci sono città che soffrono di più. Napoli segna un - 20%. Agrigento - 25%. In Liguria le presenze sono calate del 5 % e, quel che è peggio, sono calati i consumi di chi arriva.

 

[...] E Bologna? La città messa nel mirino da Ilaria Maria Sala in un pezzo per il New York Times, che parlava di overtourism e dittatura della mortadella di bassa qualità, è in crisi pure lei: i ristoranti del centro sono vuoti, si accusa il gran caldo ma forse non è solo quello.

 

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Il problema è che il costo della vita è aumentato. Non sono solo rincari percepiti, lamentele cicliche e localizzate. Per quanto riguarda le vacanze, affittare un ombrellone con lettino è costato un 4% in più, il trasporto marittimo è a +11,4%, i pacchetti vacanza a +2,8% (dati Codacons). Il settore del turismo è ad alto rischio default, come segnala uno studio del Crif: le imprese del turismo registrano un tasso minore di pagatori puntuali (20%) e un numero maggiore di pagatori con grave ritardo (17,4%).

 

E Roma? I titoli parlano di «boom del turismo» ma, se si legge anche il resto degli articoli, la prospettiva cambia. Guardiamo alla ristorazione: con il «boom del turismo», dovrebbe andare a gonfie vele. E invece, rispetto all’agosto del 2023, i ristoranti hanno avuto un calo di prenotazioni del 13 per cento. A estate finita si faranno i conti, ma i gestori ce li hanno già ora e non sono affatto positivi.

 

Overtourism - turisti Overtourism - turisti

Del resto, allargando la vista a tutto il territorio nazionale, nel 2024 il numero di attività di ristorazione registrate è diminuito per il terzo anno consecutivo, passando dalle 392.535 del 2022 a 387.583 (-1,2%) nel 2023. Per il secondo anno di fila, è calato anche il numero di quelle attive: da 335.817 a 331.888, con un saldo di -3.929 (-1,16%). Bene, dirà qualcuno, c’erano troppi locali. Ma se diminuiscono i ristoranti, e crollano le entrate, non è un problema solo dei proprietari. È l’indice di un minore potere d’acquisto degli italiani.

 

Torniamo dunque all’inizio: son finiti i soldi. C’è un altro dato dell’Ocse che ce lo conferma: nei primi tre mesi del 2024, in Italia il potere d’acquisto era più basso del 6,9% rispetto al 2019. Questo è il dato più basso di tutti i Paesi Ocse, dove in media è aumentato di poco meno del 2% nello stesso periodo. Del resto i salari sono aumentati in termini assoluti ma molto meno dell’inflazione.

Overtourism - turisti a roma Overtourism - turisti a roma

 

Sono dati che dovrebbero essere al centro del dibattito pubblico. Anche perché incidono - più di altri temi comunque importanti - sull’umore e sugli orientamenti degli elettori. Ne sa qualcosa Joe Biden che, a dispetto dei buoni risultati economici, ha dovuto sopportare indici di popolarità bassi nei mesi scorsi non solo a causa dei noti problemi di senilità, ma anche a causa di un’inflazione percepita e reale che metteva e mette in allarme gli americani e in particolare la classe media.

 

Dunque, forse è ora di smetterla di entusiasmarci per l’ondata di turisti stranieri e di strapparsi i capelli per l’overtourism (che comunque va affrontato). […]

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