DOPO LE PAROLE DI DRAGHI, CROLLA IL RENDIMENTO DEI BOND ITALIANI (SPREAD 139) - UNICREDIT STRINGE SU PIAZZA CORDUSIO: 400 MILIONI DI INCASSO? - ALLE BANCHE ITALIANE 4 MILIARDI DI AIUTI: PENULTIMI NELLA CLASSIFICA EUROPEA

L’autorità per l’energia approva le tariffe dell’acqua per 40 milioni di italiani - Intesa Sanpaolo punta la banca privata inglese Coutts, che gestisce anche il patrimonio della regina Elisabetta - Fincantieri colonizza al contrario - Una svolta per la vendita dei crediti deteriorati di Unicredit...

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1.BTP: SPREAD CONTINUA A STRINGERSI, SOTTO I 140 PUNTI E NUOVO MINIMO PER RENDIMENTO

Mario Draghi Mario Draghi

Radiocor - Continua a stringersi nel corso della seduta lo spread tra BTp e Bund con il rendimen to dei decennali italiani che aggiorna il minimo storico dall'introduzione dell'euro. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco e' sceso, a meta' seduta, sotto la soglia dei 140 punti base, scambiano a 139 dai 143 dell'apertura e dai 144 punti della chiusura di venerdi'. Il rendimento dei BTp a dieci anni si attesta al 2,18% dal 2,20% di questa mattina e dal 2,21% di venerdi'.

 

2.ENERGIA: AUTORITA' APPROVA TARIFFE ACQUA PER 40MLN ITALIANI, PRIMA VOLTA CON OMOGENEITA'

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Radiocor - Con un metodo per la prima volta omogeneo in tutta Italia sono state approvate, secondo quanto ha reso noto stamani l'Autorita' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, 'le tariffe 2014-2015 per circa 40 milioni di italiani, con oltre 4,5 miliardi di euro di investimenti attivati nei prossimi 4 anni per nuove infrastrutture, tutela ambientale e miglioramento dei servizi' per quanto riguarda il settore idrico. Si tratta di un valore pari, ricorda una nota, 'a quello degli impianti finora realizzati; approvazioni che riguardano piu' di 1.600 gestioni, con un aggiornamento medio rispetto all'anno precedente del +3,9% nel 2014 e del +4,8% nel 2015, con quasi 6 milioni di consumatori che hanno avuto una riduzione del 10% della bolletta'.

 

3.PARTERRE

Da "il Sole 24 Ore"

 

UNICREDIT STRINGE SU PIAZZA CORDUSIO

Unicredit piazza Cordusio Unicredit piazza Cordusio

È ormai quasi certo che si prospetta un futuro da spazio retail per l'ex sede di UniCredit in piazza Cordusio a Milano. Questa, secondo indiscrezioni, sarebbe l'ipotesi di riconversione scelta dai tre gruppi rimasti in gara per l'acquisizione.

 

Hines insieme ad Adia (Abu Dhabi investment authority), Prelios con London & Regional properties e Blackstone sarebbero, secondo i bene informati, i tre soggetti prescelti per proseguire nelle trattative, dopo una serie di colloqui con IDea Fimit, che gestisce il fondo Omicron nel quale si trova Palazzo Broggi.

 

La cifra che circola è sempre più vicina ai 400 milioni di euro, certamente superiore ai 350 milioni e si concluderà quasi sicuramente per fine anno la cessione, di cui advisor è la società di consulenza Cbre. Erano un'ottantina gli invitati alla prima fase, compresi Axa, Cerberus, GIC e il fondo sovrano dell'Azerbaijan. (P.De.)

federico ghizzoni (2) federico ghizzoni (2)

 

VENDITA DI UCCMB ALLA SVOLTA

Va avanti la trattativa per il controllo di Uccmb, la società di UniCredit che gestisce gli Npl del gruppo guidato da Federico Ghizzoni. Nei giorni scorsi è infatti scaduta l'esclusiva concessa alla cordata Fortress-Prelios e a questo punto potrebbero rientrare in campo altri contendenti. Sarà cosi?

 

La cordata formata da Fortress e Prelios appare ancora favorita e queste sembrano ore decisive per la conclusione del deal. Anzi, non è neanche da escludere che Fortress e Prelios possano trovare un rapido compromesso tale da raggiungere l'accordo finale sull'acquisizione delle società di crediti problematici. Ma intanto UniCredit si muove anche su altri fronti. Monta il pressing. Da ieri sera (ed entro lunedì) sarebbe attesa un'offerta dell'altro contendente Lone Star, battuto un mese fa sul fil di lana da Fortress.

Insomma la partita, in un modo o nell'altro, sembra arrivata a una svolta. (C.Fe.)

 

FINCANTIERI COLONIZZA AL CONTRARIO

La si potrebbe definire una colonizzazione al contrario. Tanto più in un momento in cui lo shopping dei cinesi in Italia e non solo si è fatto molto consistente. Ieri, infatti, Fincantieri ha annunciato due memorandum d'intesa, rispettivamente, con Carnival Corporation e China State Shipbuilding Corporation, il colosso cinese del settore. Il gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono fornirà a Pechino servizi specialistici e componentistica, Carnival, invece, la vision per le navi da costruire.

 

Le barriere all'accesso sono ancora tante. Una su tutte: le rotte domestiche possono essere navigate solo da società cinesi. Ma i numeri del settore sono assai allettanti: nel 2013 sono stati registrati 570mila passeggeri cinesi, e, da qui al 2020, stimano gli analisti, saranno 4,5 milioni, subito dietro gli Stati Uniti. Ecco perché dietro agli accordi di ieri c'è un obiettivo molto più ambizioso per il gruppo triestino: esplorare la possibilità di una joint venture che apra (finalmente) quel mercato al consolidamento dei big stranieri. (Ce. Do.)

 

BANCA GENERALI RAFFORZA LA SQUADRA

L'ex amministratore delegato di Az Investimenti Sim, Donato Borgonovo e il manager Augusto Cazzaniga si sono fatti tentare dall'evoluzione dei servizi di Banca Generali. La decisione di passare alla banca del Leone sembra riconducibile alla riorganizzazione delle reti e a una doppia sfida professionale. Da una parte un salto in avanti nella ricerca di nuovi servizi per i clienti, dall'altra anche un clamoroso ritorno alle origini.

 

FINCANTIERI FINCANTIERI

Proprio 25 anni fa infatti, l'ex numero uno della Sim da 3 miliardi e mezzo di masse aveva lasciato la Cassa Rurale di Carate Brianza per abbracciare la professione di consulente finanziario proprio con Piermario Motta, al tempo giovane manager in Fideuram, ed oggi a capo della banca del Leone con cui ha ritrovato piena sintonia scegliendo di tornare nella storica area della Lombardia come manager della divisione di private banking.(R.Fi.)

 

4.ALLE BANCHE ITALIANE 4 MILIARDI DI AIUTI PENULTIMI NELLA CLASSIFICA EUROPEA

Luca Pagni per "La Repubblica"

 

Una campagna “social” per denunciare come sull’Italia pesino troppi pregiudizi, i quali andrebbero - invece - trasformati in motivi di orgoglio. Uno su tutti: Francia a parte, le nostre banche sono tra quelle che hanno ricevuto meno aiuti da parte dei governi per fronteggiare la crisi del credito.

 

Nei giorni del confronto con Bruxelles per l’approvazione della legga di Stabilità, il Ministero dell’Economia si fa promotore di una iniziativa su Twitter in cui rilancia l’hashtag #prideandprejudice.

GIUSEPPE BONO GIUSEPPE BONO

Con il capolavoro di Jane Austen, che nelle ultime stagioni sta conoscendo una nuova primavera grazie a film, sceneggiati e parodie varie, ha poco in comune se non il titolo che diventa ora slogan dei primati che possiamo vantare anche in campo economico.

Esattamente la percezione contraria che si ha del nostro paese.

 

«L’Italia - si legge sul sito del Mef - viene spesso descritta, soprattutto nella comunità internazionale, sulla base di alcuni indicatori negativi: il debito pubblico, la bassa competitività, il deficit nominale di bilancio che in passato ha determinato l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Tuttavia, accanto a questi dati ci sono grandezze economiche utili a rappresentare l'Italia per ciò che è: uno dei paesi principali del mondo sviluppato, il secondo paese per produzione manifatturiera in Europa, la terza economia dell’Eurozona».

 

Il sito internet del Ministero li ha messi tutti in fila, con numeri a corredo. Si parte dalle banche: «I dati Eurostat mostrano come nel periodo della crisi economica (2007-2013) i sistemi bancari e finanziari nazionali di 17 paesi dell’area euro abbiano ricevuto aiuti dai governi nazionali con importi molto differenti. Sui 519 miliardi complessivi nell’Eurozona, le banche italiane hanno ricevuto solo 4 miliardi, a fronte dei 250 miliardi percepiti da quelle tedesche e dei 165 miliardi da quelle britanniche».

MARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALI MARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALI

 

L’elenco prosegue con altri primati. Per esempio: «L’Italia è stato il terzo contributore nella Ue di fondi “salvastati” (Irlanda, Grecia, Portogallo, Cipro)». E ancora: «L’Italia può vantare un indice di sostenibilità economica, sia nel breve che nel mediolungo periodo, inferiore alla media tra i 27 paesi della Ue». Infine, il debito pubblico: «Dall'inizio della crisi economica, è cresciuto ad una velocità inferiore rispetto sia agli Stati Uniti che ad altri paesi dell’Unione europea». Lo sappiamo: il problema è quanto è cresciuto negli anni prima della crisi.

 

5.INTESA SANPAOLO PUNTA LA BANCA INGLESE COUTTS TRA I CLIENTI ELISABETTA II

Da "La Repubblica"

padoan padoan

 

Sanpaolo pensa ad un’offerta a Royal Bank of Scotland per rilevare la Coutts & Co, banca fondata nel 1692 e specializzata nel private banking, ovvero nella gestione dei portafogli dei super ricchi, compresa la famiglia reale. Lo ha rivelato al Financial Times l’ad Carlo Messina sottolineando che «con un eccesso di capitale da 16 miliardi Intesa sia un potenziale aggregatore tra le banche europee». La valutazione di Coutts si aggira sui 500 milioni di sterline, ovvero 630 milioni di euro, anche se, secondo l’Ft, ci sono altre banche candidate

 

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