DOPPIA BATOSTA PER MARPIONNE: NIENTE CHRYSLER FINO AL 2015 E IL LANCIO DEL NUOVO CHEROKEE SLITTA PER UN PROBLEMA DI SOFTWARE

Il manager dal pullover sgualcito incassa un doppio smacco in America - La decisione sul valore delle quote detenute dal Veba slitta a fine 2014, quindi niente fusione a breve con Chrysler - E 20 mila Jeep nuove sono ferme nei piazzali per il solito problema tecnico. Danni per centinaia di milioni di euro…

Condividi questo articolo


Andrea Malan per "Il Sole 24 Ore"

Nella scalata al 100% di Chrysler, Fiat non potrà contare sul tribunale del Delaware. Il giudice Parsons, cui il Lingotto si è rivolto per il dissidio con il fondo Veba sul valore delle quote sulle quali Fiat ha esercitato un'opzione, ha fissato l'inizio del processo per il 29 settembre 2014, ovvero tra quasi un anno.

john elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitanojohn elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano

Fiat aveva chiesto un processo per maggio, mentre il fondo Veba (azionista al 41,5% di Chrysler) puntava al 2015. Il giudice ha fissato una data intermedia, ma che è comunque troppo lontana per le esigenze di Fiat di arrivare rapidamente al 100% di Chrysler e poi alla fusione: dopo i cinque giorni previsti per le udienze, infatti, Parsons ne avrà altri 90 per depositare il verdetto, che potrebbe dunque perfino slittare ai primi giorni del 2015.
La notizia sgombra di fatto il tavolo delle trattative da uno degli elementi di incertezza.

MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANNMARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

Resta invece il procedimento per la quotazione in Borsa di Chrysler (Ipo) che su richiesta del Veba è stato avviato il mese scorso. La soluzione più probabile resta però quella di un accordo fra le parti, eventualmente dopo che nel corso della preparazione dell'Ipo sarà emerso un prezzo di mercato (o meglio, una forchetta di prezzo) per l'azienda americana.
Il Veba è un fondo fiduciario, gestito dal sindacato americano Uaw, che gestisce l'assistenza sanitaria a circa 61mila pensionati Chrysler; la sua quota del 41,5% di Chrysler è stata ottenuta nel 2009 in occasione del Chapter 11 dell'azienda.

JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE ED EMILIO BOTIN FOTO LAPRESSEJOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE ED EMILIO BOTIN FOTO LAPRESSE

Fiat dispone di opzioni per acquistare dal Veba il 16,6% di Chrysler in 5 quote semestrali; ne ha già esercitate tre, ma il disaccordo sul prezzo l'ha costretta ad adire le vie legali in Delaware. Per la prima delle cinque tranche (pari al 3,32% di Chrysler) Fiat aveva offerto 140 milioni di dollari contro i 342 chiesti dal Veba; le due cifre corrispondono rispettivamente a 1,75 e a 4,275 miliardi di dollari per il 41,5 per cento.

Proprio ieri è emerso che la stessa quota veniva valutata 3,6 miliardi nel bilancio Veba di fine 2012, secondo un recente documento depositato presso la Sec. La plusvalenza di 900 milioni rispetto ai 2,7 miliardi di fine 2011 ha contribuito a far crescere il patrimonio del fondo del 18% a 10,3 miliardi di dollari. Il fondo resta pesantemente esposto a Chrysler: oltre alla quota azionaria in portafoglio detiene infatti anche un bond (valutato 5,2 miliardi di dollari al 31 dicembre 2012) ricevuto anch'esso nel 2009 e che paga un tasso di interesse superiore all'11 per cento. Nel bilancio 2011 della Fiat la quota Chrysler veniva valutata 3,44 miliardi di dollari.

MARCHIONNE EZIO MAURO b c e be b cb d f c eMARCHIONNE EZIO MAURO b c e be b cb d f c e

Recentemente, a una domanda sulla possibile richiesta di 5 miliardi di dollari da parte del Veba, Sergio Marchionne - numero uno di Fiat e di Chrysler - ha detto «è meglio comprino un biglietto della lotteria».

marchionnemarchionne

In attesa che i due soci raggiungano un accordo, Chrysler rischia un impatto negativo sui conti del 3° trimestre dall'evento più importante del 2013 dal punto di vista industriale: il lancio della nuova Jeep Cherokee. La produzione è partita da qualche mese, e a fine settembre l'azienda dichiara un totale di quasi 19mila unità prodotte; ma tutte queste Jeep sono ferme sui piazzali dello stabilimento di Toledo, Ohio (a un paio d'ore di auto ad Detroit). Il motivo, afferma la Chrysler, è un problema al software che gestisce il cambio di velocità, un nuovo cambio automatico a nove marce che la stessa Chrysler produce su licenza della tedesca Zf.

FIAT CHRYSLERFIAT CHRYSLER Marchionne e Obama nella fabbrica ChryslerMarchionne e Obama nella fabbrica Chrysler

«È la prima applicazione al mondo di questo cambio ad alta tecnologia, su un modello nuovo con due nuovi motori e tre sistemi di trazione integrale». Un vero e proprio salto mortale, dunque, che Chrysler non vuole sbagliare. «Non voglio vendere 35 Cherokee e vederne 34 tornare in officina il mese dopo» dice un concessionario intervistato da «Usa Today», d'accordo con la decisione dell'azienda di rinviare le consegne. Chrysler non fa previsioni sui tempi della soluzione del problema.

Nella conferenza con gli analisti di fine luglio, in occasione della presentazione dei risultati del 2° trimestre, Sergio Marchionne aveva definito «cruciale» il lancio del Cherokee per centrare i target 2013; Ihs Automotive prevedeva 32mila consegne di Cherokee per il 2013. Le Jeep ancora sui piazzali, che ora dovrebbero essere più di 20mila, equivalgono a centinaia di milioni di fatturato mancato e altrettanti di capitale immobilizzato.

chrysler FIATchrysler FIAT

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…