Nelson D. Schwartz e Julia Werdiger per \"la Repubblica\" (C.2009 New York Times News Service)
Con uno stile aggressivo che risalta nel sobrio mondo delle banche austriache ancor più della sua cotonata parrucca rossa, Sonja Kohn aveva fatto raccogliere a qualche suo amico miliardi di dollari per Bernard L. Madoff da ricchi investitori russi e di tutta Europa.
Sonja khonAdesso di amici ne ha ancora meno: Kohn è sparita, lasciando la Banca Medici da lei fondata nelle mani degli enti di controllo austriaci che la settimana scorsa ne hanno preso definitivamente la guida.
L´imbarazzo per aver investito molto con Madoff potrebbe spiegare il desiderio di scomparire senza lasciare traccia agli occhi dell´opinione pubblica. Ma un´altra teoria comincia a diffondersi sempre più grazie a coloro che sanno che Kohn potrebbe temere la reazione di alcuni investitori particolarmente insoddisfatti: gli oligarchi russi i cui soldi costituiscono una grossa fetta dei 2,1 miliardi di dollari che la Banca Medici ha investito con Madoff.
«Avrebbe ragione di temere gli oligarchi russi suoi clienti» ha detto un banchiere di Vienna che conosce Kohn e suo marito. Questo del resto è il parere condiviso da alcuni altri banchieri, da suoi ex dipendenti e altri collaboratori di Kohn sparsi da Vienna a Londra, da Ginevra a Monsey, New York.
Pochi di coloro che la conoscono direttamente sono disposti a riferire il proprio cognome perché temono di essere collegati allo scandalo che ha investito Madoff come pure alle indagini sulla sua presunta truffa. Nondimeno molte persone a conoscenza dei suoi affari personali e professionali affermano che sicuramente Kohn è preoccupata per le reazioni degli investitori russi dopo l´arresto del mese scorso di Madoff.
Bernard MadoffUn portavoce della Banca Medici, Nicole Back-Knapp della società di relazioni pubbliche Ecker & Partner di Vienna, ha detto che Kohn non ha voluto parlare alla stampa spiegando che «lei e la Banca Medici sono anch´esse vittime», e rifiutandosi di spiegare se Khon si è semplicemente nascosta da qualche parte (l´istituto ieri ha riferito che la Kohn sta collaborando con le autorità).
Si tratta sicuramente di un rovescio di fortuna per questa sessantenne: figlia di rifugiati ebrei dell´Europa dell´Est trasferitisi a Vienna al termine della Seconda guerra mondiale, era arrivata a New York alla fine degli anni Ottanta, ed era una delle rare donne ad aver fondato e a dirigere una piccola società di broker.
Sede UnicreditAll´epoca era iniziata la sua decennale amicizia con Madoff: nota da queste parti con il soprannome di \"Austriaca di Wall Street\", era diventata uno dei canali internazionali privilegiati di Madoff per ottenere miliardi di dollari dai ricchi del pianeta. Con suo marito Erwin, ex banchiere, Kohn era stata in grado di calamitare verso di sé l´attenzione di russi, ucraini e israeliani ricchi. Benché si fosse spostata da un background più tradizionale ebraico a pratiche religiose ultra-ortodosse Kohn e il marito erano riusciti a organizzare incontri con investitori arabi stramiliardari.
Un conoscente viennese della coppia, che ha chiesto l´anonimato per la pubblicità che circonda il caso Madoff, sia in Europa sia negli Stati Uniti, ha così commentato: «Lui apriva le porte, lei li faceva entrare». Curtis J. Hoxter, un consulente per le comunicazioni con sede a New York e di lunga esperienza, che aveva lavorato con la Banca Austria e incontrava spesso Kohn a Manhattan l´ha descritta come una personalità molto aggressiva, che non accettava di sentirsi rispondere di no, ed era travolgente.
Kohn possiede il 75% della Banca Medici e la Banca Austria possiede il rimanente 25%. I suoi trascorsi non potrebbero essere più diversi da quelli di Rene-Thierry Magon de la Villehuchet, l´aristocratico francese che il mese scorso si è suicidato a New York dopo che la sua società, Access International, ha perso 1,4 miliardi di dollari.
Philippe JunotMentre Villehuchet attirava investitori d´élite come Philippe Junot, ex marito della principessa Carolina di Monaco, e Liliane Bettencourt, figlia del fondatore del colosso francese dei cosmetici, l´Oreal, i fondi di Kohn legati a Madoff erano spesso commercializzati ai singoli privati tramite banche quali l´Unicredit e la sua sussidiaria, Pioneer Alternative Investments.
In altri casi, Kohn affascinava direttamente gli investitori più ricchi durante i suoi frequenti viaggi in tutta Europa. Come Madoff stesso, anche lei utilizzava la promessa di accesso a investimenti altrimenti irraggiungibili. «Diceva di essere un´amica carissima di Bernie e di avere ottime conoscenze» rivela un banchiere di alto grado di Ginevra che l´ha conosciuta a Vienna vari anni fa. «Diceva che era difficile avere accesso a investimenti simili, ma di poterlo concedere». Non risulta che Villehuchet o Kohn fossero a conoscenza dello schema-Ponzi che Madoff è accusato di aver messo in piedi.