IMPREGILO WAR - PALENZONA, VICEPRESIDENTE UNICREDIT, TORNA A CASA: È STATO NOMINATO PRESIDENTE DA GAVIO, CON CUI INIZIO’ A LAVORARE - GAVIO PRESENTA UN ESPOSTO ALLA CONSOB CONTRO I RIVALI SALINI, APPOGGIATI DA INTESA - I COSTRUTTORI ROMANI STANNO RASTRELLANDO DELEGHE PER AZZERARE IL CDA NELL’ASSEMBLEA DEL 12 LUGLIO - L’INCIUCIO TRA GAVIO E BENETTON, CHE DOVREBBERO ESSERE CONCORRENTI…

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1- IMPREGILO PALENZONA È PRESIDENTE - ESPOSTO DI GAVIO IN CONSOB SU SALINI
Francesco Spini per "la Stampa"

FABRIZIO PALENZONAFABRIZIO PALENZONA

Fabrizio Palenzona è il nuovo presidente di Impregilo. A ufficializzare la nomina è stato ieri il cda del primo general contractor italiano che ha cooptato, oltre al vice presidente di Unicredit, altri cinque amministratori, ridisegnando così la mappa del consiglio in seguito alla nuova composizione di Igli, la holding primo socio col 29,96% della società e in cui è rimasto solo il gruppo Gavio.

Nell'assumere la presidenza di «un'impresa che è un orgoglio italiano per la sua storia, la tecnologia industriale, l'internazionalizzazione», Palenzona ha sottolineato che «Impregilo tuttavia non ha solamente per palcoscenico il mondo, ma ha di fronte anche la sfida del rilancio infrastrutturale italiano».

Beniamino GavioBeniamino Gavio

Al proposito ha ricordato che il Paese deve «colmare un gap che incide sui costi delle aziende per decine di miliardi di euro ogni anno e sulla vita dei cittadini per la problematica condizione della connettività e accessibilità del sistema». Insieme a Palenzona sono stati cooptati in consiglio Gian Maria Gros-Pietro, gli indipendenti Giuseppina Capaldo e Alberto Giussani, oltre a Roland Berger, di cui il cda si è riservato di valutare l'indipendenza. Igli sottolinea l'«alto rilievo professionale» delle nomine.

«Per parte nostra sosterremo l'operato del consiglio con convinzione, in particolare contro i tentativi di uno smembramento del suo modello vincente costruzioni-costruzioni in regime di concessione e contro i progetti di spoliazione delle sue risorse».

Il riferimento è a Salini che partendo dal 29,23% - alla prossima assemblea del 12 luglio, conta di revocare l'attuale cda. Ieri Igli ha presentato un esposto in Consob (chiamata in causa anche dai costruttori romani) riguardo al prospetto informativo che accompagna la sollecitazione di deleghe di voto di Salini. L'accusa di Igli da una parte segnala la mancanza delle motivazioni alla base della giusta causa necessaria per procedere. Inoltre Igli segnala «l'assenza di ogni e qualsivoglia riferimento al palese conflitto di interesse nel quale versa la stessa Salini».

GIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright PizziGIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright Pizzi

Secondo la holding dei Gavio la partecipazione superiore al 25% «è senz'altro idonea a integrare quanto meno una fattispecie di influenza notevole» che invece non è segnalata. In serata arriva la risposta da Salini secondo cui la causa della revoca, supportata da tre pareri pro-veritate, starebbe nella violazione dello statuto sociale, che si concentrerebbe sulle sole costruzioni e non anche sulle concessioni.

2- IMPREGILO: SALINI A IGLI, NON SIAMO IN CONFLITTO INTERESSE
(ANSA) - Salini respinge al mittente le accuse formulate da Igli nell'esposto alla Consob sul prospetto del gruppo romano per la raccolta delle deleghe di voto in vista del'assemblea di Impregilo del 12 luglio. Dopo aver sottolineato di aver appreso solo dalle agenzie di stampa dell'esposto, nel quale la holding dei Gavio lamenta carenze nelle motivazioni per la richiesta di revoca del Cda di Impregilo, Salini sottolinea che se tali motivazioni costituiscano giusta causa di revoca del board "non è valutazione demandata ai soci, ma a un giudice eventualmente adito dagli amministratori così revocati".

Inoltre, si legge in una nota in risposta all'iniziativa di Igli (socio al 29,96%), "Salini non versa in alcuna delle ipotesi di conflitto d'interesse previste dalla normativa in materia di sollecitazione di deleghe di voto. Tantomeno è possibile sostenere che a Salini si applichi la presunzione di esercitare un'influenza notevole per il fatto di detenere una partecipazione del 29,2% in Impregilo, visto che dal 2007 Igli Spa nomina l'intero consiglio di amministrazione e l'intero collegio sindacale".

PIETRO SALINIPIETRO SALINI

3- PALENZONA SI PRENDE ANCHE LA POLTRONA DI PONZELLINI A IMPREGILO
Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"

Fabrizio Palenzona approda al vertice di Impregilo. I Gavio scelgono il loro amico banchiere per la poltrona di presidente della più importante azienda italiana di costruzioni. La nomina, annunciata nei giorni scorsi, è stata approvata ieri dal consiglio di amministrazione di Impregilo, da mesi al centro di un tentativo di scalata in Borsa da parte del gruppo Salini, controllato dall'omonima famiglia romana. Palenzona prende il posto di Massimo Ponzellini, arrestato due settimane fa con l'accusa di aver intascato mazzette quando era presidente della Popolare di Milano.

Il consiglio di Impregilo ha cooptato anche altri quattro nuovi amministratori. La lista comprende l'avvocato Giuseppina Capaldo (figlia del banchiere romano Pellegrino) che poche settimane fa è entrata anche nel cda della Exor degli Agnelli. Un'altra poltrona è andata a Gian Maria Gros-Pietro, in passato a lungo al vertice di Autostrade, poi Atlantia, società quotata in Borsa che fa capo ai Benetton. I quali, almeno sulla carta, sarebbero i maggiori concorrenti dei Gavio, gestori di una rete di autostrade che comprende, tra l'altro, la Milano-Torino.

MASSIMO PONZELLINIMASSIMO PONZELLINI

Del resto lo stesso Palenzona è da tempo in ottimi rapporti anche con la famiglia di Ponzano Veneto, che gli ha affidato la presidenza degli Aeroporti di Roma. Il lungo elenco di poltrone occupate dal nuovo presidente di Impregilo comprende anche quella di numero uno di Aiscat, l'associazione dei gestori autostradali. Tutto si muove sul filo del conflitto d'interessi, ma in questo momento i Gavio non possono certo andare per il sottile. In ballo c'è il controllo della società di costruzioni.

Salini ha rastrellato in Borsa il 29,23 per cento di Impregilo, poco meno del 29,96 per cento di proprietà del socio di maggioranza. La nuova nomina viene quindi letta dai mercati come un segnale chiaro. Unicredit, di cui Palenzona è vicepresidente, continua a sostenerci. Questo il messaggio inviato da Gavio agli scalatori, che invece sono appoggiati da Intesa. La battaglia continua. Sfida finale all'assemblea di Impregilo, il 12 di luglio.

 

 

 

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