ITALIA NELLA MONNEZZA, FINMECCANICA NEL CASSONETTO

Un fallimento da 146,7 milioni, inchieste giudiziarie e veleni: si scoperchia il pentolone del Sistri? - Nuovo stop al sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi: la Selex (Finmeccanica) nella bufera - Dall’ok in tutta fretta ai tempi di Pecoraro Scanio alla “secretazione” degli appalti…

Condividi questo articolo


Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

Nell'annus horribilis di Finmeccanica non mancava che questo. «Fallimento» è la parola con la quale si chiude la relazione della commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie a proposito del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che viaggiano su e giù per la penisola realizzato dalla Selex service management.

sistri jpegsistri jpeg

«Fallimento» accompagnato, per giunta, da un velenoso strascico di polemiche e inchieste giudiziarie che coinvolgono gli ex vertici della società, dirigenti pubblici e subappaltatori. Con il sospetto, formulato dai magistrati, di distrazione di fondi pubblici. E non proprio bruscolini, considerando le dimensioni del contratto affidato all'azienda del gruppo Finmeccanica: 146,7 milioni in cinque anni.

La storia, raccontata nell'ultimo rapporto della commissione presieduta da Gaetano Pecorella, presenta aspetti assolutamente originali. A cominciare dalla tempistica. Perché in un Paese nel quale le norme europee vengono applicate con ritardi biblici non capita tutti i giorni che una direttiva di Bruxelles venga addirittura anticipata.

GAETANO PECORELLAGAETANO PECORELLA

C'è scritto nel documento che il 5 dicembre 2006, quasi due anni prima che la tracciabilità dei rifiuti speciali venga prevista da una disposizione Ue, gli emissari della Selex si presentano al ministero dell'Ambiente dal direttore generale Gianfranco Mascazzini con il progetto già fatto. Ministro è il verde Alfonso Pecoraro Scanio e la faccenda prende una piega incredibilmente rapida, per gli standard italiani.

GABANELLI CON IL GESSOGABANELLI CON IL GESSO

Tanto che a febbraio 2007 il piano per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi viene secretato per ragioni di sicurezza nazionale e immediatamente si affida l'incarico di realizzarlo alla ditta della Finmeccanica. Senza battere ciglio, se non quando nel gennaio del 2008, rivelerà alla commissione Pecorella il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, la Selex comunica che «l'impegno di risorse umane ed economiche è pari a 1,5 miliardi di euro». Al ministero si fanno una risata, ma a nessuno viene in mente di rimettere in discussione gli accordi.

Nel 2008 torna a Palazzo Chigi Silvio Berlusconi e il dossier Sistri è l'unico fra quelli avviati dal centrosinistra che non si smonta. Poco importa che la Selex, nel frattempo, abbia fatto causa al Poligrafico dello Stato, cioè al Tesoro (che è pure il proprio azionista di riferimento), in seguito alla decisione di sciogliere la loro joint venture per la carta d'identità elettronica. Anzi.

sistrisistri

Pensano di usare quel sistema anche per l'immondizia della Campania, visto che lì il progetto per controllare il trasporto della spazzatura, comicamente battezzato «Sirenetta» e costato 9,3 milioni, è fallito miseramente perché i camionisti si rifiutavano di montare i localizzatori sui mezzi. Il 5 settembre Berlusconi firma un secondo atto di secretazione e un annetto dopo il contratto vero e proprio con la Selex, classificato come «riservato», vede la luce: 146 milioni 715 mila euro.

Già qui, dice Pecorella, qualcosa non quadra. Perché mai l'appalto per un sistema che funziona con black box montate sui camion che trasportano i rifiuti e chiavette da computer nelle quali vengono registrati i dati dev'essere segreto e non sottoposto a gara? La commissione sottolinea che in questo caso non c'è stata nemmeno la «scelta comparativa» comunque prevista per gli appalti pure segretati, ma si è fatto un puro e semplice «affidamento diretto del contratto».

SelexSelex

E poi i subappalti assegnati all'imprenditore privato napoletano Francesco Paolo Di Martino. Per questo lavoro, chissà perché, viene impiegato personale di un'azienda pubblica, la Abruzzo engineering, di cui l'amministratore delegato della Selex, Sabatino Stornelli, è consigliere. Non basta. Stornelli, originario di Avezzano, in provincia dell'Aquila, è anche presidente di una squadra di calcio che si sta affacciando alle serie professionistiche, il Pescina Valle del Giovenco, di cui figura azionista l'ex deputato di Forza Italia Vincenzo Angeloni.

Come rivela a maggio scorso un'inchiesta di Emilio Casalini per Report di Milena Gabanelli, che alla vicenda dedica una puntata ustionante, per il Pescina è un periodo d'oro. Arrivano soldi: tanti soldi. Ma soprattutto spuntano personaggi di primo piano, come Paolo Rossi, che diventa vicepresidente.

vin09 paolo rossivin09 paolo rossi

Il Pablito del Mundial '82 è incidentalmente socio in un agriturismo toscano di Luigi Pelaggi, altra persona che ha fatto capolino nella storia: è il capo della segreteria tecnica del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. I soldi però finiscono presto e il Pescina nell'autunno 2010 non riesce a iscriversi al campionato. Stornelli ha già lasciato la presidenza. E chi ne ha preso il posto? Proprio Di Martino, il subappaltatore del Sistri.

Di coincidenza in coincidenza capita che al ministero qualcuno chieda un parere alla DigitPa. Il responso dell'authority è terrificante. L'elenco delle anomalie, sterminato. Fra queste, il fatto che il contratto non sia stato sottoposto al monitoraggio previsto per tutti quelli di valore superiore a 25 milioni. Di più.

Per la DigtPa, riferisce la commissione Pecorella, gli importi delle forniture sono superiori mediamente dal 25 al 29 per cento rispetto ai prezzi di mercato. Per le scatole nere il costo «congruo» sarebbe di 152,5 euro anziché 500, e per le chiavette di 5 euro anziché 75. Differenze non da poco.

Il parere della DigitPa viene contestato dall'Avvocatura dello Stato, ma il governo Monti decide che bisogna vederci chiaro. Perciò blocca l'avvio del Sistri almeno fino al 30 giugno prossimo. Lasciando la patata bollente ai successori. Già, ma quali?

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO AL DOVEROSO OMAGGIO A MONUMENTI DELL’INFORMAZIONE TELEVISIVA, COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA. CAMBIANO LE STAGIONI, MA L’ANIMA PROFONDA DELLA RAI RESTA SEMPRE DALLA STESSA PARTE…” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? O È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO?

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...