Il gruppo alimentare americano Kraft Heinz ha reso noto di aver presentato un'offerta di fusione a Unilever, proposta che è stata rifiutata dal gruppo olandese. "Anche se Unilever ha rifiutato l'offerta, continuiamo a lavorare per raggiungere un accordo sui termini di una transazione" ha dichiarato Kraft in una nota rilasciata dal London Stock Exchange in cui è quotata Unilever. Non ci sono però garanzie del fatto che la società americana presenti un'ulteriore proposta.
Il mercato valuta in questo momento il gigante che tra le altre cose produce il sapone Dove a 140 miliardi di dollari. Paradossalmente la capitalizzazione della società acquirente è inferiore, poco sotto 110 miliardi di dollari. Se si guardasse alle due realtà combinate, l'ultimo anno avrebbero chiuso con un fatturato vicino a 85 miliardi di dollari e sarebbero balzate al secondo posto dei signori del cibo, dietro la Nestlé con i suoi 91,2 miliardi di vendite.
L'offerta, spiega poi Unilever, proponeva 50 dollari per azione, composta da 30,23 dollari in contanti e 0,222 azioni della nuova entità per ogni azione unilever detenuta, che valorizzava il gruppo a un totale di 143 miliardi di dollari (134,23 miliardi di euro). Il premio del 18% è stato ritenuto insufficiente e secondo Unilever l'offerta la "sottovaluta fondamentalmente". In Borsa gli acquisti premiano sia la Kraft che Unilever.
Le conferme sono arrivate dopo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, che ha descritto l'approccio del colosso americano del cibo e delle bevande per il gigante dei beni di consumo. In base alla regolamentazione britannica, Kraft ha tempo fino al 17 marzo per fare sapere se intenda o meno presentare un'offerta formale per Unilever.
Un accordo sarebbe la maggiore operazione di consolidamento nel settore dei beni di consumo dal 2015, quando Heinz e Kraft si erano unite nell'ambito di un accordo seguito da Warren Buffett e dalla private equity brasiliana 3g Capital Partners. Unilever, che nel 2016 ha visto l'utile netto salire del 5,5%, ha previsto che l'inizio del 2017 sarebbe stato "lento" in ragione delle "difficili condizioni di mercato". Impiega oltre 173.000 persone nel mondo, commercializza soprattutto minestre e zuppe Knorr, l'olio d'oliva Bertolli, i deodoranti Rexona e i gelati Ben and Jerry's.