MAI DIRE “BANZAI” - LA SOCIETÀ CHE HA TRA I SOCI MATTEO ARPE E PAOLO AINIO HA VISTO SALIRE I RICAVI GRAZIE ALLA QUOTAZIONE (+27%) MA IL PREZZO IN BORSA CONTINUA LENTAMENTE A SCENDERE - IL TITOLO È STATO COLLOCATO 13 MESI FA A 6,75 EURO E OGGI VALE MENO DI 4 EURO (-40%)

Quando la discesa avviene in questo modo forse bisogna puntare l’attenzione sul valore dato a Banzai in sede di Ipo - Un valore con il senno di poi evidentemente troppo elevato che ha penalizzato i sottoscrittori. Ci vorrà un balzo di almeno il 60% in Borsa per riacciuffare quel prezzo. Basteranno i primi utili?... -

Condividi questo articolo


Fa. P. per il “Sole 24 Ore”

 

LOGO BANZAI LOGO BANZAI

Il business corre ma il prezzo in Borsa continua lentamente a scendere. Un bel paradosso per Banzai, la società attiva nell’e-commerce che ha tra i primi azionisti il fondatore Paolo Ainio e il banchiere Matteo Arpe, attraverso Sator capital, entrambi con quote poco sotto il 22%. Il bilancio del primo anno di quotazione ha mantenuto le promesse in sede di Ipo con i ricavi saliti di un robusto 27% a quota 235 milioni.

PaoloAinio PaoloAinio

 

Ma alla Borsa non basta l’exploit del fatturato se manca la redditività. La società è andata in rosso già a livello di Mol per più di 5 milioni e ha prodotto perdite nette per 10,7 milioni, contro - 2 milioni del 2014. Se qualcuno si sarà sorpreso dell’aumento delle perdite non sono stati certo i vertici e neppure gli analisti. Quelle perdite sono legate al previsto aumento dei costi per spingere volumi e valore dei ricavi.

 

Sono perdite fisiologiche, dato che la società si aspetta un ulteriore balzo dei ricavi anche quest’anno: più ricavi che assorbiranno i costi e dovrebbero così permettere di vedere l’utile. Tutto bene. E allora come si spiega il paradosso? In realtà non sono i dati del 2015 ad aver allontanato gli investitori. Il titolo collocato 13 mesi fa a 6,75 euro non ha fatto che scendere fin dall’esordio.

 

MATTEO ARPE MATTEO ARPE

Oggi vale poco meno di 4 euro, il 40% in meno dalla quotazione. Se la discesa è così di vecchia data non è evidentemente la sorpresa negativa della perdita ad aver deluso il mercato. Quando accade così è in gioco, in genere, il valore dato a Banzai in sede di Ipo. Un valore con il senno di poi evidentemente troppo elevato che ha penalizzato i sottoscrittori. Ci vorrà un balzo di almeno il 60% in Borsa per riacciuffare quel prezzo. Basteranno i primi utili?

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...