MARTEDÌ VERTICE DRAGHI-MERKEL SULL’EUROZONA - IL TESORO AGGIORNA IL PIL 2012 AL RIBASSO: -2,2% (DA -1,2%) - PIAZZA AFFARI MOSCIA (+0,1%) NONOSTANTE IL “BAZOOKA” DI TOKYO - LOR SPREAD CALA A 329 - SCOPERTE LE CARTE SULL’OFFERTA-CIVETTA, CROLLANO LA7 (-9,8%) E MEDIASET (-3%) - CAPPELLACCI: SU ALCOA SPERO IN UNA RISPOSTA DI GLENCORE IN 10 G - ZARA BOOM - SARAS E L’INVASIONE RUSSA - ENEL E IL BOND FRANCO (SVIZZERO)…

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1 - CRISI: MARTEDI' VERTICE MERKEL-DRAGHI SU SITUAZIONE EUROZONA
Radiocor - La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Bce, Mario Draghi, si incontreranno martedi' per discutere la situazione economica dell'eurozona. Lo rende noto un funzionario del governo tedesco.

MARIO DRAGHI E ANGELA MERKELMARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL

2 - CONTI PUBBLICI: AGGIORNAMENTO DEF, VERSO STIMA PIL 2012 -2,2%
(Adnkronos) - Aggiornamento al ribasso, di circa un punto percentuale, per l'economica italiana nel 2012. Con il restyling del Documento di economia e finanza, che sara' approvato domani dal Consiglio dei ministri, il governo si appresta a rivedere le previsioni per l'anno in corso, che ad aprile erano state fotografate in un calo dell'1,2%. Secondo quanto si apprende, il Mef si appresta a mettere nero su bianco il peggioramento del prodotto interno lordo del paese, che dovrebbe scendere tra il -2% e il -2,4%. La cifra esatta potrebbe collocarsi proprio nel mezzo della forbice, e si avvicinerebbe cosi' alle stime dei principali previsori.

Per il prossimo anno dovrebbe tornare il segno piu' davanti al dato sul pil, anche se la crescita sara' piu' moderata rispetto alle previsioni di inizio anno, che lo fissavano al +0,5%. L'andamento negativo dell'economia non impedira' pero' all'Italia di rispettare gli impegni di finanza pubblica in termini strutturali, e per raggiungere l'obiettivo non saranno necessarie manovra aggiuntive, ha assicurato il ministro dell'economia, Vittorio Grilli, nei giorni scorsi.

MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegMARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpeg

Il pareggio di bilancio al netto delle una tantum del ciclo economico sara' quindi raggiunto nel 2013, come concordato con l'Unione europea. Nota dolente potrebbe invece riguardare il dato sul debito, con uno slittamento dei tempi di inversione di tendenza. Secondo le stime di aprile doveva raggiungere il record del 123,4% quest'anno per poi iniziare a scendere nel 2013 al 121,6%; il giro di boa potrebbe pero' slittare ancora di un anno.

3 - BORSA: IL BAZOOKA DI TOKYO NON BASTA A RIDARE FORZA, MILANO +0,15%
Radiocor - La decisione della Banca centrale giapponese di lanciare nuove misure di stimolo all'economia non ha scaldato i listini europei, che hanno terminato intorno alla parita' una seduta piuttosto nervosa. Milano ha chiuso a +0,15% ancora penalizzata dalle banche, colpite dai realizzi dopo la revoca del divieto alle vendite allo scoperto decisa venerdi' dalla Consob. Le peggiori sono state Mps (-3%) e Ubi (-2%), inserite nella lista dei titoli 'meno favoriti' di Morgan Stanley.

borsa Tokyoborsa Tokyo

Ancora in calo Mediaset (-3%)) che ha abbandonata la gara per La7, asset di TiMedia (-9,8%). Per contro, Luxottica e' balzata del 2,5% grazie al giudizio buy di Berenberg Bank e Fiat (+2,60%) ha recuperato terreno dopo le recenti perdite, in attesa sabato dell'incontro tra l'ad Sergio Marchionne e il premier Mario Monti sulle future strategie del gruppo. Nel resto del listino altro balzo per Rcs (+14,4%), dopo che l'azionista Diego Della Valle ha comunicato di avere incrementato la quota dal 5 al 9% circa. Sul mercato valutario l'euro tratta a 1,3063 dollari (1,3054 ieri) e a 102,36 yen (102,64), mentre il dollaro quota a 78,38 yen. Scivolone del petrolio (-3,19% a 92,25 dollari al barile), dopo l'aumento molto superiore alle attese degli stock Usa.

4 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 329 PUNTI BASE
(ANSA) - differenziale di rendimento tra i Btp e il Bund a 10 anni chiude in calo a 329 punti base, con un rendimento del 4,92% per i titoli italiani. In calo anche lo spread spagnolo, a 407 punti base (5,69% il rendimento dei bonos decennali).

DELLA VALLEDELLA VALLE

5 - BORSA: BLOCCATI ORDINI SENZA LIMITI DI PREZZO SU RCS E SOPAF
(ASCA) - Da domani ''e fino a successivo provvedimento'' non sara' consentita l'immissione di ordini senza limite di prezzo sulle azioni ordinarie Sopaf e sulle azioni ordinarie e di risparmio di RCS MediaGroup. Lo rende noto Borsa Italiana.

6 - MEDIASET CROLLA. NESSUN INTERESSE PER LA7
Alberto Susic per Trend Online - Prosegue con un tono decisamente pesante la seduta di Mediaset che occupa la penultima posizione nel paniere del Ftse Mib . Il titolo viene fotografato negli ultimi minuti a 1712 euro, con un affondo del 3,39% e oltre 10 milioni di azioni passate di mano fino a questo momento. La società del Biscione ha annunciato ufficialmente di non essere interessata all'acquisto di La7.

StellaStella

Gli analisti di Equita SIM segnalano di essere stati sorpresi dal possibile interessamento di Mediaset per La7, di cui si era parlato fino a due giorni fa. A detta della SIM milanese si trattava di una mossa difensiva che avrebbe portato a dei rischi antitrust. Gli analisti segnalano ora che andrà verificato ora cosa succederà il 24 settembre quando dovranno essere presentate le offerte vincolanti. L'Ad di Telecom Italia Bernabè ha sottolineato che la società non verrà ceduta a qualsiasi prezzo.

Non cambia nel frattempo la strategia suggerita per il titolo Mediaset, per il quale è stato confermato il rating "hold", con un prezzo obiettivo a 1,3 euro, ben più basso delle attuali valutazioni di Borsa.

7 - ALCOA: CAPPELLACCI, SPERO IN RISPOSTA GLENCORE IN 10 GIORNI
Adnkronos News - - "Spero in una risposta di Glencore in una decina di giorni". Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ai giornalisti all'uscita dalla riunione tecnica al ministero dello Sviluppo economico, definendo "positivo" l'incontro, soprattutto sul punto chiave della 'vertenza', il costo dell'energia.

Operai alcoa in manifestazioneOperai alcoa in manifestazione

"Ora Glencore - ha detto Cappellacci - ha un quadro complessivo più chiaro della situazione di contesto e credo che abbia gli elementi per poter formulare una proposta". Cappellacci ha confermato gli impegni che per quanto riguarda le competenze della Regione, ovvero le infrastrutture portuali e stradali.

8 - MODA: ZARA NON CONOSCE CRISI, PROFITTI "BOOM" PER INDITEX
(AGI) - La moda non conosce la crisi. Inditex, il piu' grande gruppo di capi di abbigliamento al dettaglio al mondo, nel primo semestre dell'anno ha visto gli utili volare, battendo le stime degli analisti. Il balzo dei profitti del famoso marchio spagnolo, in rialzo del 32% a 944 milioni di euro, e' da ricondurre in particolare all'espansione in Asia, Usa e America del Sud. I segreti del successo del gruppo, che detiene otto marchi tra cui Zara, sono due: vendite online ed espansione nelle cosiddette economie emergenti. Ma da parte del gruppo c'e' anche una forte attenzione ai conti.

Zara gruppoZara gruppo

Vendite si', quindi, ma anche uno "stretto controllo" delle spese: sempre nei primi sei mesi dell'anno, le spese di gestione sono scese al 37,16% dal 38,04%, a fronte di ricavi cresciuti del 17% a 7,2 miliardi di euro. Il gruppo e' stato fondato dal miliardario Amancio Ortego, che ha lasciato lo scorso anno e attualmente - secondo Forbes - e' l'uomo piu' ricco di Spagna e il quinto al mondo.

Gli investitori hanno apprezzato i risultati tanto che il titolo questa mattina, alla borsa di Madrid, guadagnava il 4,41% a 95,99 euro. Inditex ormai e' una realta' globale e non ha risentito della recessione spagnola grazie al fatto che nel Paese d'origine vende 'solo' il 22% dei suoi prodotti, quota in calo rispetto al 26% dell'anno prima. Stesso discorso per l'Europa: 44% di vendite nel Vecchio Continente dal 45% del 2011.

9 - ANIA, MINUCCI PROMUOVE L'ECONOMISTA FOCARELLI
A.Bac. per il "Corriere della Sera" - È Dario Focarelli il nuovo direttore generale dell'Ania, l'associazione delle compagnie assicurative presieduta da Aldo Minucci. Una scelta che premia una professionalità che si è espressa negli ultimi otto anni proprio all'interno dell'Ania, dove Focarelli ha svolto il ruolo di direttore Economia e finanza e chief economist.

ALDO MINUCCIALDO MINUCCI

Una scelta che il comitato esecutivo di Ania ha fatto unanimemente «a presidio dell'impegnativo ruolo richiesto dalla complessità della congiuntura economica e assicurativa, e dopo aver affidato a una primaria società di consulenza una ricognizione sulle possibili candidature». Focarelli, romano di 51 anni, ha maturato le proprie competenze sui temi assicurativi ed economici, nazionali e internazionali, tra l'altro, presso il Servizio studi della Banca d'Italia, dove si è occupato di ricerca e analisi congiunturale sul mercato finanziario, le banche e le assicurazioni.

Un economista al posto di un altro economista: Paolo Garonna che, dal primo ottobre, assumerà l'incarico di segretario generale della Febaf, la Federazione delle banche, delle assicurazioni e della finanza presieduta da Fabio Cerchiai.

10 - SARAS, LA BORSA E L'«INVASIONE» RUSSA
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - L'effetto dell'incontro dell'altro giorno tra i fratelli Moratti e il potentissimo Igor Sechin di Rosneft è piaciuto a Piazza Affari: il titolo dell'impianto sardo è salito del 6,6%. Uno sprint su cui ha pesato certamente anche il giudizio di Mediobanca: l'analisi di Andrea Scauri ha elevato a «outperform» (dal precedente «neutral») il giudizio sul titolo.

MASSIMO E GIANMARCO MORATTI DA L ESPRESSOMASSIMO E GIANMARCO MORATTI DA L ESPRESSO

Ma come anche l'analista di Piazzetta Cuccia ha fatto notare, l'idea di fondo della Saras è quella giusta: ovvero puntare a forniture di petrolio russo a prezzi tali da consentire qualche recupero su margini di business che (malgrado una congiuntura che nei prossimi trimestri si presenta un po' più incoraggiante) negli ultimi anni non sono stati proprio soddisfacenti. Anche l'interlocutore - Sechin - pare quello giusto, visto che l'ex ministro dell'energia di Vladimir Putin dirottato a capo del colosso Rosneft è considerato in Russia il vero dominus del settore.

ROSNEFTROSNEFT

Certo, bisognerà vedere se la prima pietra dell'intesa si svilupperà, e soprattutto in che forme. Non è un mistero che sul mercato europeo i russi siano andati con la mano pesante, lanciandosi nell'acquisto di diverse raffinerie in crisi e non accontentandosi, di solito, di semplici accordi commerciali o quote di minoranza. In Italia, ad esempio, la «cugina» russa di Rosneft, la Lukoil, è arrivata in pochi anni a possedere gli impianti siciliani della Erg dei Garrone. L'«invasione» russa, insomma, non è solo quella nel gas di Gazprom.

11 - ENEL, LA RILEVANZA DEL FRANCO (SVIZZERO)...
G.Str. per il "Corriere della Sera" - Azienda italiana, tassi mitteleuropei. Ieri l'Enel ha collocato sul mercato un bond a sei anni e tre mesi spuntando un «microrendimento» - da pagare agli investitori - del 2,778%. Vale a dire un punto (percentuale) e mezzo in meno rispetto ai Btp di durata simile.

Che sono in euro, mentre l'obbligazione lanciata ieri dall'Enel è in franchi svizzeri, «valuta rifugio» per eccellenza. La società, partita in mattinata con l'idea di collocare almeno 150 milioni di franchi, alla fine ha piazzato titoli (quotati a Zurigo) per 350 milioni, presso investitori istituzionali e con un «private placement» seguito da Credit Suisse.

EnelEnel

Il tasso effettivo finale del bond per Enel - incluso l'effetto della copertura valutaria siglata dall'azienda (uno swap franchi-euro) - viaggia intorno al 4%, contro un costo di tutto il debito di gruppo che, al 30 giugno 2011, era in media del 4,9%.

E gli investitori? Avranno sì in mano un credito in gettonatissimi franchi (con i conseguenti tassi), ma dovranno mettere in conto - se stranieri - un'eventuale perdita di valore della valuta elvetica. La banca centrale svizzera ha messo un tetto agli apprezzamenti sull'euro, limite vicino a cui viaggia oggi il franco: se il «soffitto» tiene, il franco - sostanzialmente - non potrà che restare stabile o deprezzarsi. Sempre che, appunto, il tetto resti.
O sempre che qualche Paese non esca dall'euro, tornando alla vecchia moneta e rinunciando quindi al «soffitto» svizzero

 

 

 

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