MATTONE E PALLONE - DIETRO AL MIRAGGIO DELLA “DOLCE VITA” DI DUBAI UNA SOCIETÀ DI ANTONIO CONTE (E UNA PROTÉGÉE DI LAVITOLA)

Il grattacielo con 280 alloggi vip, che ha inghiottito 50 milioni di euro pagati da 148 azionisti, è rimasto incompiuto - Dietro la nascita dell’operazione una società di cui l’allenatore della Juve era titolare (fino allo scorso luglio) assieme a soci bergamaschi accusati di evasione e un’ex senatrice Pdl...

Condividi questo articolo


Michele Sasso per "L'Espresso" (in edicola domani)

RomaJuventussssssssssssGMT antonio conte foto mezzelani gmtRomaJuventussssssssssssGMT antonio conte foto mezzelani gmt


Per loro "la Dolce Vita" doveva essere un sogno dorato: una torre da sceicchi tra i grattacieli di Dubai City, nella mecca dei nuovi ricchi. Peccato che quel condominio a sette stelle e ventiquattro piani sia rimasto un miraggio: al momento ha inghiottito 50 milioni di euro, pagati da 148 investitori italiani. Li avevano illusi con visite al cantiere, volando negli Emirati Arabi in compagnia di star dello spettacolo ed ex calciatori, come Marco Columbro e Marco Del Vecchio.

antonio conteantonio conte

Ma a convincerli a entrare nell'affare era stata anche la presenza di un nome vincente tra gli azionisti dell'iniziativa: Antonio Conte, l'allenatore della Juve appena riconfermata campione d'Italia. E dietro le quinte c'è un altro personaggio influente, l'ex senatrice del Pdl Maria Claudia Ioannucci, una protetta del faccendiere Valter Lavitola. Ora invece su tutta questa storia di mattoni e palloni molto gonfiati indaga la Guardia di Finanza.

Il progetto è partito nel 2006, nel pieno della bolla immobiliare mondiale: 280 alloggi vip con tanto di piscina a Dubai City. Un'operazione sicura e di un guadagno garantito dalla società di Luca Mulino, la Ellebiemme di Treviglio, specializzata proprio nel mercato scintillante degli Emirati. Oggi la "Dolce Vita" venduta come «una città maestosa dentro la città» è bloccata all'undicesimo piano per problemi di staticità, litigi tra i soci e grane economiche.

DUBAIDUBAI L isola di Dubai a forma di Palma_da Repubblica.itL isola di Dubai a forma di Palma_da Repubblica.it

I contratti erano intestati alla Dubai Business. E la Guardia di Finanza di Bergamo ha ricostruito l'intreccio degli azionisti che controllavano l'operazione. Come "l'Espresso" è in grado di rivelare, un quarto appartiene alla Victory iniziative immobiliari srl, nata nel 2007 con sede nella centralissima via Vittorio Emanuele a Milano. E di questa società Antonio Conte all'epoca era amministratore unico e titolare, assieme al fratello minore Daniele, del 17,5 per cento delle quote. Nel 2008, in piena campagna vendite, è l'allenatore bianconero a risultare al timone della sigla: solo nello scorso luglio ha ceduto interamente le azioni al fratello.

Marco ColumbroMarco Columbro

Invece la fetta più consistente (l'80 per cento) di questa società milanese appartiene alla Victory Investments Ltd che ha lo stesso indirizzo londinese della Dubai Business: Holywell Row 27. Il resto della compagine è diviso tra l'Antonio Scarpetta spa di Anacapri, Italia Tre della famiglia bergamasca Longhi e due società estere: la Gary Commercial Limited di Belize City e la Dreams Buildings di Londra. Un sistema di coperture e intrecci societari per nascondere i reali proprietari che la Guardia di Finanza riesce però a decifrare.

Marco DelvecchioMarco Delvecchio

Con una scoperta sorprendente: Mulino, insieme a Bernardo Sannino e Renato Santoro della Ellebiemme sono gli amministratori di fatto della scatola vuota londinese, nata all'estero per evadere il fisco per oltre 4 milioni di euro. «È un classico caso di esterovestizione: formalmente la società era in Gran Bretagna ma di fatto gestita dall'Italia perché lì non avevano dipendenti. I contratti, i bilanci e le fatture li facevano a Treviglio grazie a timbri e carta intestata creati ad arte», spiegano le Fiamme Gialle.
Così si scopre anche che le società del marchio Ellebiemme di Treviglio e Roma sono state cancellate, ma rimane in piedi la capogruppo (Ellebiemme service) con una quota del 19 per cento ancora in mano alla ex parlamentare Maria Claudia Ioannucci.

lavitola treno viaggiolavitola treno viaggio

È la senatrice di cui Valter Lavitola parla nella lettera a Silvio Berlusconi sequestrata dai pm di Napoli: «Lei mi ha promesso di collocare la Ioannucci nel cda dell'Eni ma mi ha concesso il cda delle Poste, non mantenendo la promessa di darle la presidenza di Banco Posta».

martinellimartinelli

Oggi la carica della Ioannucci nelle Poste è in scadenza mentre le avventure immobiliari dei suoi soci Mulino, Sannino e Santoro hanno subito un duro colpo: la Procura di Bergamo ha chiesto il rinvio a giudizio per le imposte evase dal 2008. Ma Mulino non si dà per vinto e continua a rassicurare gli ignari proprietari sul futuro della "Dolce Vita": «I loro soldi non sono andati persi ed entro la fine del 2013 i lavori riprenderanno».

VALTER LAVITOLA A FIUMICINO jpegVALTER LAVITOLA A FIUMICINO jpeg

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO