MEDIO-SBANCA – BOLLORÈ IN MANOVRA, PRONTO A SALIRE ALL’8% DI PIAZZETTA CUCCIA – IL FINANZIERE BRETONE VUOLE CRESCERE IN VISTA DEL RINNOVO DEL CDA

Vincent Bolloré oggi ha in mano il 6,46% di Mediobanca, ma può salire all’8% (e lo sta facendo). Il suo scopo è giocarsela meglio per il rinnovo del cda, previsto il 28 ottobre. Le regole le stabilirà il patto di sindacato nel corso dell’estate, ma si va verso meno consiglieri e poltrone in base al peso azionario…

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Andrea Di Biase e Andrea Montanari  per “Milano Finanza

 

VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE

Il finanziere francese Vincent Bolloré si appresta a salire «molto rapidamente», con ogni probabilità già entro l'estate, all'8% di Mediobanca. È quanto appreso da MF-Milano Finanza da fonti finanziarie. Il numero uno di Vivendi, che nei giorni scorsi ha ritoccato al rialzo la propria partecipazione nel capitale della banca di Piazzetta Cuccia, portandola dal 6% al 6,46%, potrebbe pertanto annunciare nuovi acquisti già nelle prossime settimane e comunque prima del consiglio di amministrazione di Mediobanca che si terrà in settembre per approvare i conti dell'esercizio chiuso al 30 giugno.

 

Bolloré, cui lo scorso febbraio il patto di sindacato di Piazzetta Cuccia ha concesso la facoltà di salire fino all'8%, dovrebbe pertanto presentarsi all'appuntamento con il rinnovo del cda di Mediobanca, programmato il 28 ottobre con una partecipazione che, in base alle nuove regole del patto (che saranno definite proprio nel corso dell'estate), gli consentirà di ottimizzare la propria rappresentanza in seno al cda della banca d'affari.

FOTOGRAFI IN PIAZZETTA CUCCIA FOTOGRAFI IN PIAZZETTA CUCCIA

 

Nell'ottobre 2011, sulla base delle disposizioni del sindacato attualmente in vigore, Bolloré e l'altro rappresentante del gruppo C (la compagnia francese Groupama, nel frattempo uscita dall'accordo) poterono designare quattro consiglieri sui 21 nominati dal patto: Tarak Ben Ammar, Anne-Marie Idrac, Pierre Lefevre per Groupama e lo stesso Bolloré (che lascerà poi a Vanessa Labérenne a seguito dell'entrata in vigore della norma sui doppi incarichi).

 

Questa suddivisione dei posti in cda tra i tre gruppi di soci che attualmente compongono il patto di Mediobanca, nella nuova versione dell'accordo dovrebbe tuttavia lasciare spazio a un criterio di assegnazione proporzionale, basato sul peso azionario di ciascun pattista individualmente. E considerato che il prossimo cda di Mediobanca potrebbe essere ridotto a 17-18 consiglieri rispetto ai 22 nominati tre anni fa, il fatto di avere una partecipazione anche solo frazionalmente più elevata potrebbe incidere sul numero di consiglieri assegnati a ciascun pattista.

Alberto Nagel article Alberto Nagel article

 

Un primo ragionamento sul tema i grandi soci di Mediobanca lo faranno giovedì 17 luglio (non il 16 come inizialmente si pensava) quando, oltre al consiglio di amministrazione, chiamato ad approvare il preconsuntivo dell'esercizio 2013/14 e il budget per l'anno in corso, si riunirà anche il patto di sindacato per iniziare il confronto sulle nuove regole dell'accordo, compresi i meccanismi di ripartizione tra i grandi soci dei posti in cda e nei vari comitati.

Tarak Ben Ammar Tarak Ben Ammar

 

L'obiettivo sarebbe quello di mettere a punto il nuovo testo del patto in tempo per l'assemblea di Mediobanca del 28 ottobre in cui dovrà essere rinnovato integralmente il cda. Un tempo che sembra ragionevole per trovare un accordo tra le varie componenti dell'azionariato. Se così sarà, toccherà al nuovo patto, la cui scadenza dovrebbe essere limitata al dicembre 2015, nominare il consiglio che avrà il compito di riscrivere la governance di Mediobanca, anche per adeguarla alle disposizioni di Banca d'Italia. Ma per questo c'è tempo fino al 2017. 

 

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