MOSCA SCHIACCIATA DALLE SANZIONI – PER ORA L’ECONOMIA RUSSA HA RETTO, GRAZIE ALLE SCORTE E AI MILIARDI INCASSATI DAL GAS, MA PRESTO POTREBBERO MANCARE APPARECCHIATURE SANITARIE, TRENI E I PREZIOSI SEMICONDUTTORI – GLI ESPERTI SONO CONCORDI: “CI VORRANNO ANNI PER BILANCIARE IL CROLLO DELLE IMPORTAZIONI. NON CI SONO FATTORI CHE POSSANO RISOLLEVARE L’ECONOMIA, CHE NON SI È MAI INDUSTRIALIZZATA COME LA CINA…”

-

Condividi questo articolo


 

Antonella Scott per “il Sole 24 Ore”

 

vladimir putin vladimir putin

La bella stagione ha riportato manciate di colore nelle aiuole di Mosca ma Pavel Kanygin, giornalista della "Novaja Gazeta", dubita di ritrovare quei tulipani l'anno prossimo: i bulbi sono importati dai Paesi Bassi, se non li fermano le sanzioni lo faranno le restrizioni su trasporti e pagamenti bancari, o i relativi rincari.

 

Pavel Kanygin Pavel Kanygin

E mentre immagina il futuro verso cui è incamminata la Russia, tra le conseguenze del muro che si è creato con l'Occidente e del crollo delle importazioni Kanygin elenca l'alta velocità Mosca-Pietroburgo, con gli elettrotreni Sapsan prodotti da Siemens; si interroga sulla copertura di un sistema sanitario che faticherà a trovare apparecchi per le radiografie o reagenti per gli esami di laboratorio. Anche l'agricoltura dipende per i suoi macchinari dalle importazioni: «Nessuno - conclude Kanygin - avrebbe pensato che la Mosca del 2022 sarebbe tornata indietro di 40 anni».

 

LA SITUAZIONE DELL ECONOMIA RUSSA LA SITUAZIONE DELL ECONOMIA RUSSA

In un supermercato della catena Perekrjostok, un cliente monitora la disponibilità di pasta, biscotti, vino: «Non mi sembra che manchino i prodotti occidentali - spiega -.

Magari sono più cari, ma ci sono».

 

Lo stesso sui siti di vendita online, dove pure gli aumenti dei prezzi riflettono l'allungamento del percorso da compiere per arrivare in Russia - via nave dalla Turchia e poi dal porto di Novorossiisk, per esempio, o via terra dalla Bielorussia. Le prime assenze si notano tra i prodotti più sofisticati, per le componenti elettroniche bloccate dalle sanzioni di Europa e Stati Uniti.

 

Andrej Klepach Andrej Klepach

Dove ci si appoggia alle scorte, la preoccupazione riguarda il momento in cui saranno esaurite: ben prima che i vari settori industriali russi riescano a lanciare catene produttive chiamate a provvedere a tutto, dai semiconduttori alla manutenzione degli aerei.

 

«Per rilanciare l'economia e assicurare una crescita stabile ci vorranno alcuni anni, e un lavoro collettivo molto serio - constata Andrej Klepach, vicepresidente e chief economist di VEB, banca per lo sviluppo controllata dallo Stato -. Per ora le perdite da compensare sono gravi, anche se l'economia russa ha comunque dimostrato la propria tempra, rispetto alle previsioni apocalittiche fatte all'inizio».

mosca negozio di zara chiuso mosca negozio di zara chiuso

 

Intervenuto a un incontro con GIM-Unimpresa, l'Associazione degli imprenditori italiani in Russia, Klepach vincola le proprie previsioni all'incertezza in cui si muove l'economia mondiale e naturalmente al calo di vendite e produzione di petrolio e gas, miliardi di entrate in meno per il budget russo.

 

La recessione prevista da VEB per il 2022, un -10,2% vicino al -10,4% stimato dalla Commissione Ue, è più grave del -7,8% ipotizzato dal Governo russo. Che tuttavia già trasferisce il segno meno anche al prossimo anno.

 

vladimir putin elvira nabiullina vladimir putin elvira nabiullina

Per la Russia che tenta di compensare il crollo dell'import con produzioni locali, la missione da compiere è arginare il calo di potere d'acquisto, redditi e domanda interna. Il Governo lavora a un pacchetto di misure di sostegno sociale - indicizzazione delle pensioni, aumento del salario minimo - ma Klepach chiede più coraggio, estendendo gli aiuti ai dipendenti del settore privato a sostegno dell'occupazione.

 

In particolare, secondo il capo economista della VEB è importante annullare, e non semplicemente rinviare all'anno prossimo, parte dei contributi sociali dovuti dalle imprese, liberando fondi a sostegno della produzione, della ricostituzione delle scorte e degli investimenti.

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

 

Maggiore impegno per crescita e occupazione è chiesto anche alla Banca centrale russa, secondo Klepach troppo concentrata in questi anni sul target dell'inflazione. «Il rublo (balzato a 120 nel cambio con il dollaro all'inizio della guerra in Ucraina e riportato a quota 60 dalle restrizioni imposte da Bank Rossii, ndr) ha sorpreso tutti, ma Dio non voglia che si rafforzi ancora - osserva Klepach -. Abbatterlo di colpo da 120 a 60 non è ciò che serve all'economia. Al business serve un corso relativamente moderato, secondo noi 70/80 rubli sul dollaro».

 

Da Berlino, l'economista russo Vladislav Inozemtsev risponde alla domanda posta dal Zentrum Liberale Moderne: c'è un futuro per l'economia russa dopo la guerra? Le sue stime calcolano per il 2022 una recessione più profonda (-14/-18%), ma soprattutto la estendono al 2023 e 2024: «Non vedo alcun fattore che possa risollevare l'economia - spiega Inozemtsev, direttore del Centro Studi post-industriali di Mosca -, non ci sono stimoli alla crescita. In questi anni la crescita è stata trainata dai consumi, l'economia non si è mai veramente industrializzata come la Cina, la Russia non ha mai creato prodotti hi-tech».

Vladislav Inozemtsev Vladislav Inozemtsev

 

Ora la domanda, priva di sostegni adeguati, rallenterà: «L'economia resterà indietro rispetto alle altre, il divario si allargherà». E non sarà mai più possibile tornare ai livelli precedenti le crisi del 2008 e del 2014: così l'economia paga la decisione politica di tornare al passato. «La Russia vuole essere più autarchica, ce la farà - dice Inozemtsev -. Ma sarà un'economia in declino, senza risorse per progredire».

putin rubli 7 putin rubli 7 putin rubli 5 putin rubli 5

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...