R. E. per “la Stampa”
Un matrimonio da 44 miliardi di dollari, dal quale nasce un colosso dell'informazione finanziaria: è quello tra S&P Global e Ihs Markit, cioè tra un nome storico dei mercati finanziari e un emergente.
S&P affonda le sue radici al 1860 ed è conosciuto al grande pubblico per i rating e per i suoi indici di borsa, termometro della salute dei mercati azionari. Ihs Markit è invece nato nel 2015 dall'unione di due realtà più piccole ed è titolare del software usato dalle grandi banche di Wall Street per le offerte di bond e il monitoraggio dei dati su trasporti ed energia.
Le nozze confermano l'importanza dei dati finanziari che, negli ultimi anni, stanno vivendo un boom con i computer sempre più protagonisti delle strategie di investimento. L'accordo prevede che S&P offra 0, 2838 azioni per ogni titolo Ihs Markit, con un premio del 4,7% rispetto alla chiusura di venerdì.
Al termine dell'operazione S&P avrà circa il 68% della nuova società, che sarà guidata dal suo amministratore delegato Douglas Parker. Lance Uggla, numero uno di Ihs Markit, resterà come speciale advisor per l'anno successivo al closing. La nuova società realizzerà a regime sinergie per circa 480 milioni l'anno. Resta da sciogliere il nodo del via libera delle autorità di regolamentazione, non scontato vista l'offerta in alcuni casi analoga delle due società.
Le nozze dovrebbero essere finalizzate entro la metà del 2021. Per S&P l'operazione segna un cambio di passo dopo anni di ridimensionamento, anche se nell'ultimo periodo aveva ritrovato slancio grazie al balzo delle emissioni di bond facilitate dai bassi tassi di interesse. I ricavi del terzo trimestre sono così saliti del 9%, con aumenti generalizzati in tutte le divisioni.
S&P Global, nel quale siede come presidente del Finance Committee l'ad di Snam Marco Alverà, ha ora una capitalizzazione di mercato di 82 miliardi di dollari, a fronte dei 37 miliardi di Ihs Markit. Una forza, quella di S&P, che le ha consentito di diventare protagonista su un mercato di fusioni e acquisizioni in frenata per la pandemia. Il volume complessivo delle operazioni è infatti in calo del 12% rispetto allo scorso anno, con -28% negli Stati Uniti.
marco alvera' 1 Marco Alverà s&p global