IL PIL CINESE RALLENTA E LE BORSE CALANO (MILANO -1%)

Oro in caduta libera - Btp Italia boom - Draghi avverte le banche: “tassi irragionevoli, non salveremo chi è insolvente” - Crescono le entrate tributarie, crolla l’Iva - Acea: Caltagirone scende al 15,9%, bocciata la proposta di Marino sul rinvio delle nomine - Shell vende i distributori - Rcs: cronaca di una giornata nella bufera…

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1 - BORSA: LA CINA INNESCA LE VENDITE SU MINERARI E AUTO, -1% MILANO
Radiocor - Effetto Cina sulle Borse europee. La delusione sulla crescita dell'economia cinese nel I trimestre (+7,7% contro attese di +8%) alza la tensione sui prezzi delle materie prime, -3% petrolio e -8,4% l'oro, e innesca di conseguenza le vendite sui titoli delle societa' minerarie e dell'energia, ma anche piu' legate al ciclo economico come l'auto. Piazza Affari, zavorrata da Fiat e da Telecom italia, e' stata la peggiore in Europa lasciando sul terreno lo 0,96% nel Ftse Mib e l'1,03% nel Ftse All Share.

prezzi cinesiprezzi cinesi

Male Fiat (-4,2%) dopo i buoni rialzi della scorsa settimana, mentre tira il fiato Telecom Italia (-3,2%) con il mercato sempre concentrato sulle trattative con Hutchinson. Protagonista Saras (+6,7%) grazie all'ingresso dei russi di Rosneft nell'azionariato con il 13% circa e l'opa parziale promossa su un ulteriore 7,29%. Il contratto di riferimento del Wti scivola del 2,9% a 88,64 dollari al barile. L'oro scambia in calo dell'8,4% a 1355 dollar i l'oncia. Euro in rafforzamento a 1,3087 dollari (1,3073 ieri).

Al di fuori del Ftse Mib, pressione su Rcs mediagroup (-3,4% le ordinarie e -5,7% le risparmio) dopo i conti 2012, che hanno regis trato perdite superiori ai 500 milioni, e l'accordo raggiunto nel week end sulla ristrutturazione finanziaria. A Parigi, vendite su Publicis (-5,7%) dopo l'ottima trimestrale, giu' gli industriali, mentre hanno tenuto i difensivi come Sanofi (+2,8%) e Danone (+0,35%). A Francoforte, giu' Infineon (-4%) e Volkswagen (-2%). Acquisti sui farmaceutici: +1,6% bayer e +0,8% Merck. A Londra, debacle dei minerari: -15% Fresnillo, -13% Polymetal, -8,3% Randgold.

2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 309 PUNTI
(ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude a 309 punti base (contro i 306 punti della chiusura di venerdì scorso) e il rendimento del Btp a 10 anni al 4,33%. Il divario tra i titoli decennali spagnoli e tedeschi termina a 347 punti base con il tasso dei Bonos al 4,71%.

exxon mobilexxon mobil

3 - WALL STREET, GLI INDICI INCREMENTANO LE PERDITE
Borsainside - I principali indici azionari statunitensi hanno incrementato le loro perdite. Il Dow Jones perde al momento l'1,2% e il Nasdaq Composite l'1,7%. Su Wall Street pesano i timori relativi allo stato di salute della congiuntura. La crescita dell'economia cinese ha a sorpresa rallentato nel primo trimestre. Anche i dati macroeconomici pubblicati oggi negli USA sono stati inoltre inferiori alle attese degli economisti. I minerari ed i petroliferi affondano sulla scia dei prezzi delle materie prime. Nel settore minerario Barrick Gold perde il 10,8%, Freeport McMoRan il 7,7% e Newmont Mining il 5,2%. Nel settore petrolifero Exxon Mobil perde il 2,2%, Chevron il 2,3% e ConocoPhillips il 2,9%.

Nel settore edile Lennar perde il 5,1%, D.R. Horton il 5,9% e Pulte Group il 6%. La fiducia dei costruttori edili statunitensi è scesa ad aprile ai minimi da sei mesi.

MARIA CANNATAMARIA CANNATA

Citigroup guadagna l'1,7%. La banca statunitense ha pubblicato una trimestrale migliore delle previsioni degli analisti.
Sprint Nextel sale del 13,1%. DISH Network ha annunciato di aver offerto $25,5 miliardi per l'operatore di telefonia mobile.

Life Technologies per guadagna il 7,5%. Thermo Fisher Scientific ha annunciato che acquisterà la compagnia impegnata nella fornitura di strumenti e soluzioni biotecnologiche per $13,6 miliardi.

4 - BTP ITALIA: TESORO, CHIUSURA EMISSIONE ANTICIPATA A DOMANI
Radiocor - Raccolta boom nel primo giorno e chiusura anticipata a domani per la quarta tranche del BTp Italia oggi ha gia' sfiorato i 9 miliardi. 'Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, coerentemente con quanto disposto nei precedenti comunicati e come previsto dal decreto di emissione - si legge in una nota - annuncia di volersi avvalere della facolta' di chiusura anticipata dell'emissione del BTP Italia indicizzato all'inflazione'.

La chiusura anticipata 'avverra' domani 16 aprile 2013 alle ore 17,30. Pertanto, per l'intera giornata di mercato di domani sara' ancora possibile sottoscrivere il BTp Italia e saranno soddisfatte per intero tutte le proposte irrevocabili di acquisto di questo titolo immesse sul MOT e che abbiano determinato la conclusione di contratti entro la data ed ora di efficacia della chiusura anticipata.

5 - BANCHE: DRAGHI, NON AIUTEREMO ISTITUTI INSOLVENTI
Radiocor - La Bce 'non puo' e non vuole sovvenzionare banche insolventi'. Lo ha detto Mario Draghi, presidente della Bce, in una Lecture all'Universita' di Amsterdam, spiegando che il sostegno in liquidita' accordato alle controparti bancarie 'non e' e non dovrebbe essere un sostegno di capitale'. Allo stesso modo, ha aggiunto, nel contrastare i rischi di ridenominazione sui titoli di Stato 'non possiamo e non vogliamo sovvenzionare i Governi' dell'Eurozona.

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6 - CRISI: DRAGHI, ECONOMIA EUROZONA HA ANCORA GROSSI PROBLEMI
Radiocor - Anche se ci sono miglioramenti rispetto al picco della crisi in Europa 'nondimeno, all'orizzonte congiunturale dell'Eurozona si stagliano ancora grossi problemi'. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in una Lecture ad Amsterdam. Questo, ha sottolineato Draghi, 'da' il via ovviamente a una serie di appelli all'intervento da parte delle Autorita' che hanno la responsabilita' di guidare l'economia in queste acque tempestose'. Ma, per rispondere a questi appelli, e' necessario prima 'guardare con sobrieta' alle ragioni di questa crisi'.

7 - L'ATTO D'ACCUSA DI DRAGHI ALLE BANCHE: "TASSI IRRAGIONAVOLI"
Rossana Prezioso per Trend Online - Anche Draghi si schiera dalla parte delle Pmi che danno i 3/4 dell'occupazione ma soffrono anche la maggior parte delle conseguenze negative che la crisi porta sull'economia. già in precedenza lo stesso numero uno di Bankitalia aveva sottolineato che il nodo del credito erogato dalla Banca centrale si andava stringendo proprio intorno alle banche le quali, a loro volta, spaventate dal pericolo di non riuscire a riscattare la somma stanziata. Un serpente che si morde la coda dal momento che è proprio la crisi che non si sblocca a causa del credit crunch a impedire la restituzione del debito contratto.

DisoccupatoDisoccupato

Quindi, ovviamente, la logica suggerisce che, una volta scosse le acque stagnanti dell'economia attraverso magari una recuperata competitività, si potrà anche vedere il ritorno del flusso di credito. Anche perchè se è vero che tutte le banche hanno beneficiato delle iniezioni di liquidità delle banche centrali mondiali, a prescindere dalla loro natura visto che la Bce è ancora lontana da un accomodamento monetario come quello della Federal, è anche vero che gli stessi singoli istituti hanno attuato una serie di approcci diversi su come sfruttarne i benefici.

Ecco allora l'atto d'accusa contro il sistema di credito: non avere la stessa omogeneità nei tassi che spesso superano soglie accettabili a discapito dell'intera economia europea, frenata proprio alla base della ripresa, dunque, in quelle piccole e medie imprese che resistono, nonostante tutto. Anche in quest'ottica dev'essere vista la volontà di stringere i tempi e le maglie sul "rapido completamento" di un fondo unico di risoluzione bancaria che viaggi in parallelo al sistema di supervisione, il quale, a sua volta, permetterà di omogeneizzare i dislivelli e la frammentazione del mercato interno.

Le parole dell'ex numero uno di Bankitalia e attualmente a capo di quella europea, aumentano il sospetto, o per altri la speranza , che ci si decida a un taglio storico dei tassi, fermi allo 0,75% da luglio del 2012. Un dato non negativo, di per sè, se non fosse contornato da uno scenario internazionale molto complesso e caratterizzato da continue corse alla svalutazione (indiretta e ufficialmente negata) delle valute più forti. Ma quello delle banche è solo l'ultimo dei problemi che iniziano a gravare sulla scena internazionale.

tassetasse

Oggi il Pil della Cina ha registrato dati deludenti (7,7% sul primo trimestre 2013 contro un 7,9% dell'anno scorso, mentre gli analisti se ne aspettavano almeno l'8%) e gli analisti avvisano che ci si dovrà abituare a un trend che non sarà più caratterizzato dalle due cifre. Non solo, ma adesso ci si mette anche Wall Street che denuncia una perdita imprevista di fiducia da parte dei costruttori immobiliari americani, proprio da parte di quel settore nel quale, più di ogni altro, si intravedeva una crescita relativamente stabile.

8 - FISCO: RGS,+0,6% ENTRATE BIMESTRE,-11% IRES,CROLLA IVA
(ANSA) - Le entrate tributarie sono ammontate tra gennaio e febbraio 2013 ad oltre 63 miliardi, con un aumento dello 0,6% (+365 milioni) ma, a fronte dell'aumento dell'Irpef (+1,7%), l'Ires sulle imprese ha registrato un calo a due cifre dell'11,1% (-104 milioni). In caduta libera anche il gettito Iva, diminuito del 9,4%, cioé di oltre 1,2 miliardi.

MARCO STADERINI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEMARCO STADERINI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

9 - ACEA: CALTAGIRONE SCENDE AL 15,9%
(ANSA) - Nel mese di marzo Francesco Gaetano Caltagirone ha venduto azioni Acea per un controvalore di circa 5 milioni di euro. La quota del costruttore ed editore romano nell'utility capitolina è così scesa dal 16,34% rilevato dalla Consob al 15,9%.

10 - ACEA, ASSEMBLEA BOCCIA PROPOSTA MARINO (PD) SU RINVIO NOMINA VERTICI
(Reuters) - L'assemblea di Acea ha votato a maggioranza contro la mozione di alcuni soci, tra cui il candidato sindaco Ignazio Marino, di rinviare ad altra assemblea il rinnovo degli organi sociali proposto dall'azionista Comune prima delle elezioni amministrative a Roma, che potrebbero cambiare l'indirizzo politico dell'azionista di controllo della società romana.

Dopo una accesa discussione anche sulla effettiva possibilità di ammettere questo tipo di votazione, il presidente della società Cremonesi ha messo la voto la mozione sul rinvio che è stata respinta con il 94,45% e la decisione di non votare da parte del 5% dei fondi azionisti.

IGNAZIO MARINO NICOLA ZINGARETTIIGNAZIO MARINO NICOLA ZINGARETTI

Il Comune di Roma è azionista con il 51% di Acea. Marino è candidato del centrosinistra e si contrappone al sindaco di centrodestra uscente Gianni Alemanno, che si ripresenta.
Marino, che per tutta la lunga assemblea ha contestato questa procedura che rinnova per tre anni i vertici e si è opposto alla conferma degli attuali presidente e direttore generale, ha proposto una mozione per rinviare questo rinnovo per evitare che la nuova giunta capitolina che uscirà dalle amministrative possa rischiare di pagare penali o buonuscite se intende togliere la fiducia al vertice di Acea appena rinnovato.

Il senatore del Pd candidato sindaco a Roma ha anche chiesto la ragione del mantenimento in 9 del numero dei consiglieri proponendo il numero minimo possibile di 5 e ha fatto mettere a verbale la mancata spiegazione su questo da parte dell'azionista di maggioranza Roma Capitale che ha optato per il mantenimento dei 9 consiglieri.
L'assemblea ha quindi approvato il nuovo consiglio sulla base delle tre liste presentate rispettivamente da Comune e dai due grandi azionisti privati Francesco Gaetano Caltagirone e da Gdf Suez.

Giancarlo Cremonesi è confermato presidente, nella lista del Comune, ed entrano Paolo Gallo (attuale direttore generale e futuro AD) e Andrea Peruzy (già consigliere), mentre entrano Antonella Illuminati e Maurizio Leo. Per la lista Caltagirone sono in cda Francesco Caltagirone e Paolo di Benedetto, entrambi confermati. Per il socio francese è confermato Giovanni Giani ed entra Diane D'Arras.

Raffineria SarasRaffineria Saras

11 - SARAS: I MORATTI APRONO AI RUSSI, A ROSNEFT IL 21%
(ANSA) - Svolta storica per la Saras, la raffineria di petrolio sarda della famiglia Moratti. La società, fondata nel 1962 da Angelo Moratti e finora gestita dai suoi eredi, ha aperto il capitale a nuovi azionisti: i russi della Rosneft. E così a quattro mesi dall'avvio delle trattative commerciali sull'asse Milano-Mosca, l'azienda sarda e il gigante di 'oil & gas' controllato dal Cremlino col 75% hanno alzato il velo sull'operazione che prevede il passaggio di un pacchetto del 21% nelle mani del gruppo moscovita. L'accomandita della famiglia Moratti darà a Rosneft circa 130,2 milioni di azioni della compagnia, pari al 13,7% del capitale.

Raffineria SarasRaffineria Saras

Valore dell'operazione 178,49 milioni di euro. In particolare, i due fratelli Gian Marco e Massimo venderanno tutte le azioni in loro possesso, vale a dire 6 milioni di pezzi ciascuno. Contestualmente, Rosneft lancerà un'Opa volontaria parziale su un 7,3% del capitale quotato in Borsa allo stesso prezzo riconosciuto alla famiglia milanese (che non aderirà all'offerta), ovvero a 1,37 euro per azione. Alla fine dell'operazione, che decollerà martedì prossimo, i Moratti scenderanno dall'attuale 62,4% a poco sopra la soglia minima di controllo, ovvero del 50,02 per cento. Intanto, a Piazza Affari i titoli Saras, quotati dal 2006 al prezzo di 6 euro, hanno galoppato al rialzo cominciando ad avvicinarsi al prezzo d'Opa (+6,71% a 0,97 euro).

MASSIMO E GIANMARCO MORATTI DA L ESPRESSOMASSIMO E GIANMARCO MORATTI DA L ESPRESSO

"Crediamo che questa operazione sia un importante passo per la costruzione di una collaborazione di lungo periodo", ha commentato il presidente del colosso russo, Igor Sechin, precisando che le parti stanno comunque continuando "a discutere i termini commerciali di cui alla lettera di intenti sottoscritta con Saras nel dicembre 2012". Dal canto suo il presidente Gian Marco Moratti ha detto: "Diamo il benvenuto a Rosneft, il primo produttore di petrolio grezzo a livello mondiale quotato, come azionista rilevante della società, e siamo convinti che sia Rosneft che Saras ne beneficeranno sia nel breve che nel lungo termine".

ROSNEFTROSNEFT

Il fratello Massimo, interpellato all'entrata degli uffici della società, si è limitato a dire che i russi "vanno bene per la Saras". In base all'accordo sono previste inoltre alcune modifiche dello statuto, in forza delle quali, oltre alla nomina di un amministratore da parte dei soci di minoranza, uno dei membri del Cda sarebbe tratto dalla lista dei candidati presentata e votata da un'azionista che detenga singolarmente almeno il 12% del capitale; inoltre, sarebbe eliminata la previsione che consente di escludere il diritto di opzione in favore degli azionisti nei limiti del 10% del capitale, così come consentito dal codice civile.

12 - PIRELLI: ACCORDO CON ROSNEFT PER VENDITA PNEUMATICI IN RUSSIA
Finanza.com - Pirelli ha firmato con Rosneft un Memorandum of Understanding per la costruzione del flagship store Premium di Pirelli in Russia, all'interno della nuova stazione di servizio di Rosneft a Sochi. L'accordo, recita una nota, prevede il successivo sviluppo di altri punti vendita in selezionate stazioni di servizi del gruppo petrolifero russo e dell'attività Pirelli di Safe&Go.

Marco Tronchetti Provera e Massimo MorattiMarco Tronchetti Provera e Massimo Moratti

L'intesa siglata da Igor Sechin, presidente di Rosneft, e Marco Tronchetti Provera, presidente e Ceo di Pirelli, rappresenta lo sviluppo dell'accordo strategico di collaborazione commerciale e di marketing firmato dalle due parti a dicembre 2012. Il flagship store, a marchio PZero Platinum, potrebbe essere completato nel quarto trimestre di quest'anno. Come già annunciato, i due gruppi hanno intenzione di focalizzarsi inizialmente su questa regione, sfruttando la prevista esposizione derivante dalle Olimpiadi invernali 2014 di Sochi, di cui Rosneft e' partner.

13 - SHELL VERSO VENDITA 870 STAZIONI SERVIZIO ITALIA
(ANSA) - Shell potrebbe dire addio alle 870 stazioni di servizio che in Italia espongono il marchio della conchiglia, uno dei più conosciuti a livello globale. Il gruppo anglo-olandese, uno dei big mondiali del settore e primo in assoluto per la rete di distribuzione di carburanti, "sta considerando - è l'annuncio fatto attraverso una nota - la potenziale cessione dei business rete, aviazione, supply e distribuzione in Italia". Motivo? il business non risulta più profittevole.

Via dunque, oltre che dalle quasi 900 pompe di benzina, dall'attività di rifornimento negli aeroporti e, in generale dai servizi di fornitura alle aziende e dalle relative infrastrutture, a partire dai depositi. Non vengono toccati invece i lubrificanti Extra-rete e Marina. L'idea del colosso petrolifero, presente nella Penisola dal 1912, è di continuare a operare nelle attività a valle della filiera petrolifera, ossia la raffinazione e la distribuzione, solo nei Paesi nei quali risulta conveniente.

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"La potenziale cessione è in linea con la strategia Shell volta a concentrare le attività globali del business downstream dove queste possono essere più competitive", spiega la compagnia citando esempi recenti come quelli della vendita delle raffinerie nel Regno Unito e in Germania e delle attività downstream in Finlandia e in Svezia, oltre alla costituzione di joint venture in Brasile e in Africa. Non sono invece in discussione, perché "offrono consistenti opportunità di crescita per Shell in Italia", le attività upstream di esplorazione e produzione di petrolio, concentrate in Basilicata, e quelle nel gas dove, oltre a fornire gas metano alle industrie e ai grossisti, la società è impegnata con Erg per un rigassificatore in Sicilia.

PIETRO SCOTT JOVANE AL CONVEGNO DI A SULLA TELEVISIONEPIETRO SCOTT JOVANE AL CONVEGNO DI A SULLA TELEVISIONE

14 - RCS NELLA BUFERA. CRONACA DI UNA GIORNATA AD ALTA TENSIONE
Davide Pantaleo per Trend Online - In una giornata segnata dalle vendite a Piazza Affari, tra i titoli a minore capitalizzazione l'attenzione è stata catalizzata da RcsMediagroup che oggi ha fatto parlare di sè e non poco. Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un rialzo di poco superiore ad un punto percentuale, quest'oggi ha avviato gli scambi a ridosso della parità, per poi subire un pesante attacco ribassista. Nel corso della seduta RCS è sceso a segnare un minimo a 0,802 euro, con un affondo di circa sette punti e mezzo percentuali, salvo poi recuperare terreno.

GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSAGIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA

Il titolo ha più che dimezzato le perdite, terminando le contrattazioni a 0,833 euro, con una flessione del 3,36% e quasi 1,3 milioni di azioni passate di mano a fine sessione, quasi il quadruplo della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a meno di 400mila pezzi. A scatenare le vendite su RCS hanno contribuito diversi fattori, a partire dalla diffusione dei risultati del 2012 che è stato archiviato con una perdita di 509,3 milioni di euro, rispetto al rosso di 322 milioni registrato l'anno precedente, mentre i ricavi sono calati da 1,829 a 1,597 miliardi di euro.

John ElkannJohn Elkann

La società ha inoltre fatto sapere che i numeri del primo semestre di quest'anno risentiranno maggiormente oltre che della stagionalità anche degli effetti negativi del mercato e degli oneri di ristrutturazione legati al piano 2013-2015. Per l'intero 2013 sono attesi ricavi in flessione, ad una sola cifra e un'Ebitda ante oneri non ricorrenti positivo e inferiore al 3% del fatturato, con un risultato netto significativamente negativo. Il gruppo ha inoltre definito lo schema di rifinanziamento del debito da 575 milioni di euro, costituito da 3 linee di credito, delle quali la prima sarà da 200 milioni di euro con scadenza a 3 anni. La seconda linea è da 275 milioni di euro con scadenza a 5 anni e la terza sarà revolving da 100 milioni, con scadenza anche questa a 5 anni.

, L'intero finanziamento sarà però subordinato all'esecuzione di un aumento di capitale non inferiore a 400 milioni di euro che dovrà essere realizzato da Rcs, cui si aggiungeranno ulteriori 200 milioni di euro entro il 2015. Da segnalare che durante la riunione del Cda Paolo Merloni, membro del Board e presidente di Ariston Thermo, ha rassegnato le dimissioni con decorrenza dalla prossima assemblea, per via del dissenso con le scelte operate dal Cda. Tante le cattive notizie che hanno influito quindi sull'andamento odierno del titolo, appesantito anche dai giudizi poco lusinghieri espressi da alcune banche d'affari.

diego della vallediego della valle

Kepler ha ribadito l'invito a ridurre l'esposizione ad RCS in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 0,3 euro, ben al di sotto delle attuali valutazioni di Borsa. Il broker ha definito deludenti i numeri relativi alla perdita netta e all'Ebit del quarto trimestre 2012 del gruppo, confermando però le stime per l'anno in corso, in base alle quali si prevede una flessione dei ricavi del 3,5% a 1,543 miliardi di euro e un rosso di 96,8 milioni di euro.

Negativo anche il giudizio di Banca Akros che ha mantenuto invariato il rating "sell" sul titolo, con un target price rivisto al ribasso da 0,7 a 0,6 euro. A differenza di Kepler, i colleghi di Banca Akros hanno già tagliato le stime per il gruppo, in vista di un aumento di capitale che si profila molto diluitivo per gli azionisti, visto che l'operazione potrebbe essere lanciata a 0,2 euro per azione.

Logo Logo "Citigroup"

15 - CITIGROUP: TRIMESTRALE MIGLIORE DELLE ATTESE, UTILI SALGONO DEL 30%
Radiocor - Citigroup ha riportato un bilancio trimestrale migliore delle previsioni: la terza banca americana ha registrato un aumento dei profitti del 30% nei primi tre mesi dell'anno a 3,8 miliardi di dollari. Escludendo oneri straordinari, gli utili sono stati pari a 1,29 dollari per azione, contro gli 1,17 dollari attesi. Nel pre-mercato il titolo, salito gia' di oltre il 13% da inizio d'anno, e' in rialzo del 2 per cento. A sostenere i risultati hanno contribuito le attivita' di investment banking e di trading (dove le entrate sono aumentate del 31% a 6,98 miliardi) e una riduzione di 652 milioni di dollari nelle riserve a fronte di potenziali perdite su prestiti.

 

 

 

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