Paola Italiano per “la Stampa”
Anche in Italia, come nel resto d’Europa, partono i controlli sui veicoli Volkswagen che hanno montato la centralina all’origine della truffa. Secondo il ministro Graziano Delrio, nel nostro Paese le vetture interessate potrebbero essere «attorno al milione». «In attesa che ci vengano comunicati i dati reali sulle auto coinvolte - ha detto - faremo dei controlli a campione su almeno mille macchine diesel di tutti i marchi. Il costo previsto è di otto milioni di euro».
L’inchiesta
Ma intanto si muove anche la magistratura. Disastro ambientale è il reato ipotizzato dal procuratore torinese Raffaele Guariniello che, per ora, procede contro ignoti. Il fascicolo è aperto già da alcuni giorni, da quando lo scandalo è esploso negli Stati Uniti - e prima ancora che la Commissione europea chiedesse l’apertura di indagini nei 28 Paesi membri dell’Unione europea. Oltre al disastro, viene ipotizzato anche il reato di frode in commercio.
Vertici in procura
Nessun indagato, dunque, e i controlli della magistratura riguarderanno anche altre marche. Ma già a partire da oggi, in procura saranno sentiti i vertici di Volkswagen, mentre o i primi testimoni sono stati ascoltati già ieri dai carabinieri del Nas, a cui Guariniello ha affidato gli accertamenti. Si tratta per lo più di ingegneri ed esperti chiamati a spiegare le caratteristiche tecniche delle centraline e il loro funzionamento in relazione alla normativa europea e italiana sulle emissioni.
Poi sarà coinvolto il ministero dei Trasporti, in particolare le motorizzazioni, che andranno dai concessionari per fare le verifiche sui veicoli in commercio. Il magistrato torinese si avvarrà della collaborazione di un gruppo di esperti del Politecnico, ai quali affiderà una serie di incarichi. Inoltre ha intrecciato i contatti con il ministero dell’Ambiente.
graziano delrio va in bici contromano e senza mani
Eco reato
Il reato di disastro ambientale è previsto dalla recentissima legge sugli eco reati, dello scorso maggio. L’articolo è il 452-quater, che punisce con la reclusione da cinque a quindici anni «chiunque abusivamente cagioni un disastro ambientale». Proprio Guariniello era stato nelle settimane scorse il primo a contestarlo in un’altra indagine.
Il magistrato non è nuovo ad accertamenti analoghi: di questi giorni è la richiesta di rinvio a giudizio per i responsabili italiani della cinese Great Wall (di tre modelli diversi) per 9 mila veicoli contenenti parti in amianto importati. Gli indagati sono i due rappresentanti della società importatrice Eurasia Motor Company.
La competenza territoriale di Torino si basa sul mero dato che anche nel capoluogo piemontese circolano vetture Volkswagen. Un conflitto potrebbe sorgere se anche la procura di Roma decidesse di attivarsi e rivendicare le carte.