LA POMPA NON POMPA PIU’ - LE COMPAGNIE PETROLIFERE E IL GOVERNO SI ACCORGONO CHE GLI ITALIANI NON HANNO PIÙ SOLDI DA BRUCIARE IN BENZINA - CONSUMATE 756 MILA TONNELLATE DI CARBURANTE IN MENO RISPETTO AL 2011 - E MAGICAMENTE VIENE FUORI CHE L’AUMENTO INDISCRIMINATO DEI PREZZI NON È POI COSÌ NECESSARIO, ANZI: SONO GIÀ STATI RIDOTTI - OGGI PASSERA INCONTRA LE COMPAGNIE PER ABBASSARLI ANCORA…

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Luigi Grassia per "la Stampa"

pompe di benzinapompe di benzina

I soldi sono finiti. A forza di rincari e di aumenti di tasse, i consumi di benzina e gasolio per auto in Italia stanno crollando. L'Unione petrolifera (cioè l'associazione delle compagnie di settore) ha pubblicato ieri un rapporto da cui risulta che nel 2011 sono stati bruciati 9,390 milioni di tonnellate di benzina per autotrazione mentre le proiezioni del 2012 si fermano a 8,841 milioni. Per il gasolio i numeri scendono da 9,896 milioni di tonnellate nel 2011 a 9,689 milioni nel 2012. In totale 756 mila tonnellate in meno. La lieve crescita dei carburanti alternativi non compensa questo calo.

CARO BENZINACARO BENZINA

L'indicazione di tendenza annuale conferma il più recente dato mensile disponibile, quello diffuso ad aprile e relativo a marzo, quando sono stati consumati in totale (benzina + gasolio) circa 2,7 milioni di tonnellate, in regresso dell'8,7% rispetto allo stesso mese del 2011 (da notare che i dati del paragrafo precedente e di questo sono stati aggregati dall'Up in maniera diversa: i numeri annuali su benzina e gasolio citati per primi riguardano soltanto le autovetture in senso stretto, mentre i consumi totali diffusi un mese fa e relativi a marzo comprendevano anche gli autocarri, i veicoli commerciali, gli autobus e i mezzi pubblici, i veicoli delle forze armate e di sicurezza eccetera).

CARO BENZINACARO BENZINA

Assieme ai consumi per autotrazione hanno messo la retromarcia tutti i consumi energetici: aggiungendo anche quelli industriali, per il riscaldamento eccetera, nel 2012 i consumi petroliferi italiani caleranno a 67 milioni di tonnellate rispetto ai 71,1 milioni registrati nel 2010, con una perdita del 5,7%. E non si tratta di un fatto episodico: fra il 2000 e il 2010, calcola l'Up, i consumi petroliferi sono già diminuiti di 19,7 milioni di tonnellate.

CARO BENZINACARO BENZINA

Intendiamoci, in questo c'è anche un risvolto positivo, perché bruciare meno idrocarburi significa pesare meno sull'ambiente. Fra l'altro, l'energia che utilizziamo si fa sempre più verde. Ma il risultato è virtuoso se viene raggiunto col risparmio energetico e con la ricerca di maggiore efficienza, mentre la dieta energetica a cui si sta sottoponendo l'Italia è soprattutto imposta della crisi economica e dall'aumento delle tasse e dei prezzi.

Logo Logo "Eni"

Nel weekend l'Unione petrolifera aveva ammesso che i «fondamentali» del mercato renderebbero possibile una riduzione dei prezzi al distributore, ma aveva anche messo le mani avanti avvertendo che questi sviluppi positivi sono troppo recenti e bisogna aspettare che si consolidino prima di procedere a riduzioni incisive dei listini di benzina e gasolio. Le associazioni dei consumatori hanno reagito male e hanno sollecitato le compagnie petrolifere a darsi una mossa, senza perdere altro tempo.

Ieri l'Eni ha preso l'iniziativa: il prezzo raccomandato della benzina nei distributori con il suo marchio è sceso di 2,5 centesimi al litro, quello del diesel di 1 centesimo e quello del Gpl di 2 centesimi. Giù anche Shell (-1 centesimo la benzina e -0,5 centesimi il carburante diesel) mentre hanno tagliato il prezzo della sola benzina TotalErg (-0,8 centesimi), Ip (-1,5), Q8 (-1,2) e Tamoil (-0,5).

CORRADO PASSERACORRADO PASSERA

Ma è diffusa la convinzione che ci sia ancora spazio per ridurre i prezzi di entrambi i prodotti. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, dati alla mano, il distacco fra l'Italia e la media dell'Unione europea nel prezzo industriale dei carburanti (al netto della componente fiscale) è arrivato la scorsa settimana a 5,3 centesimi per la benzina e a 5 per il gasolio, cioè ai massimi da molti anni. Perciò il ministero ha convocato per oggi i rappresentanti della filiera dei carburanti per fare il punto sulla situazione e per convincere le compagnie a tagliare i prezzi.

 

 

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