PRESTO, PORTATE I SALI A URBANETTO! - BLACKSTONE INVECE CHE CHIEDERE I DANNI A RCS E CAIRO, POTREBBE DECIDERE DI RIFARSI ESCLUSIVAMENTE O SULL'AZIENDA O SU URBANETTO CHE CONTROLLA IL GRUPPO ATTRAVERSO LA "CAIRO COMMUNICATION" - BLACKSTONE VALUTA L'UNIFICAZIONE DELLE CAUSE A NEW YORK MA NON È DA ESCLUDERE CHE IL FONDO E RCS SI POSSANO SEDERE ATTORNO A UN TAVOLO PER EVITARE DI ARRIVARE A SENTENZA…

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Andrea Montanari per https://www.milanofinanza.it

 

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Vinto, su tutta la linea, il Lodo Solferino con il collegio arbitrale che ha rigettato le richieste di Rcs Mediagroup - salvo affermare che gli immobili avevano un valore di 33 milioni in più rispetto al valore della cessione datata 2013 -, Blackstone non si ferma. E se come riferito da MF-Milano Finanza il 18 maggio adesso riparte la doppia causa intentata dal fondo real estate Usa alla casa editrice italiana (300 milioni) e al suo proprietario (300 milioni), l'investitore immobiliare più grande al mondo gestito da presidente e ceo Stephen Allen Schwarzman intende definire una strategia legale aggressiva.

 

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Perché come si legge nella lettera inoltrata nella giornata odierna dallo studio legale Kirkland&Ellis LLP ad Andrew Borrok, giudice del secondo distretto della Suprema Corte di New York, Blackstone sta valutando l'opportunità di unificare le due istanze di risarcimento danni (per ingerenza illecita nei rapporti commerciali, calunnia, violazione del contratto e del patto di buona fede e correttezza) depositate lo scorso 20 novembre 2018: cause congelate dal giudice Saliann Scarpulla in attesa della definizione del Lodo Solferino, oltre che dell'inchiesta per usura aperta dalla Procura di Milano che poi ha chiesto l'archiviazione della stessa alla quale si è opposto il piccolo socio Rcs che aveva presentato la denuncia.

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Come scrivono i legali di Kirkland&Ellis "i querelanti presenteranno entro il 30 giugno un reclamo modificato, tenendo conto della decisione e dei risultati del collegio arbitrale di Milano, o informeranno l'avvocato dell'imputato che i querelanti non intendono presentare un reclamo modificato (e procederanno con il reclamo corrente)".

 

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Tradotto? Non è escluso che Blackstone invece che chiedere i danni a Rcs e Urbano Cairo decida di rifarsi esclusivamente o sull'azienda milanese di via Rizzoli proprietaria, tra gli altri asset, del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, o contro l'imprenditore piemontese che controlla il gruppo attraverso la Cairo Communication (65,3% dei diritti di voto).

 

I legali del fondo Usa fanno inoltre sapere al giudice Borrok che "dopo il 30 giugno, i consulenti legali delle parti si incontreranno prontamente e si confronteranno sulla pratica in merito al reclamo e alla possibilità di consolidare le due azioni di New York e informeranno la Corte di un programma di briefing e altre questioni pertinenti riguardanti l'avanzamento del contenzioso".

 

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Quindi non è da escludere che Blackstone e Rcs (oltre che Cairo) si possano sedere attorno a un tavolo per evitare di arrivare a sentenza. Anche se il fondo Usa non vuole mollare la presa sulla partita e finora non ha mai valutato un passo indietro. Anche perché, va detto, nel corso del 2018 Blackstone aveva trovato un compratore per i due palazzi di via San Marco e via Solferino: il gruppo tedesco Allianz che aveva offerto 250 milioni, più del doppio di quanto pagato, 120 milioni, da Blackstone nel 2013 al termine di un lungo processo di vendita, gestito da Banca Imi (Intesa Sanpaolo, azionista all'epoca di Rcs), con un'offerta che era stata valutata quale quella "economicamente più vantaggiosa" dal cda della casa editrice in due comunicati diffusi nell'ottobre e nel dicembre di otto anni fa.

 

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Al momento, va ricordato, Rcs non ha stanziato alcuna somma a riserva in un fondo rischi apposito. Anche perché il Lodo non prevedeva un risarcimento danni per le parti. La Consob intanto sta seguendo da tempo la vicenda anche se finora non ha rilevato alcuna mancata comunicazione da parte della società o scarsa informazione al mercato.

In borsa oggi il titolo Rcs ha chiuso in flessione dell'1,96% e la controllante Cairo Communication ha lasciato sul listino il 3,25% del proprio valore.

 

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