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Tempo di decisioni e discussioni in Aabar Luxembourg, il fondo sovrano di Abu Dhabi che con il 6,5% è il primo azionista singolo di Unicredit. In vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di piazza Cordusio, il fondo arabo ha deciso di confermare i suoi due emissari: Luca Cordero di Montezemolo e Mohamed Al Fahim.
montezemolo foto mezzelani gmt347
Per l’ex presidente della Ferrari la riconferma non è stata una passeggiata in discesa, visto che tra i vertici del fondo c’era chi era contrario. In ogni caso Aabar ha prodotto una memoria in cui si sostiene che Montezemolo non sarebbe comunque da confermare nella posizione di vicepresidente perché in evidente conflitto d’interessi con la presidenza di Alitalia, grande debitore della banca. La cosa meravigliosa è che a questa incompatibilità, che violerebbe le regole della Bce, ci debbano pensare quelli di Aabar e non gli altri soci.
In ogni caso, gli uomini di Abu Dhabi non sono contenti della gestione Ghizzoni, che però non è in discussione, e quindi premono perché almeno la presidenza sia affidata a una figura più giovane e competente di Giuseppe Vita. Un identikit non esattamente calzante con il nome che oggi fa il Corriere della Sera, ovvero quello dell’ex ambasciatore a Washington Giovanni Castellaneta.
Il fondo Aabar sta comunque tentando di aggregare altri grandi soci per una seconda cordata e tra questi, oltre alla Banca centrale libica (2,9%), spicca la Cariverona di Paolo Biasi (3,4%). Il banchiere veronese, con l’uscita di Flavio Tosi dalla Lega, potrebbe decidere di muoversi in maniera più spregiudicata e accettare il corteggiamento arabo. Il punto è ottenere un cambio di governance e provare a ridurre il potere di un altro vice presidente come Fabrizio Palenzona.