1.BORSA: MILANO RALLENTA ANCORA, LEONARDO -7%
(ANSA) - La Borsa di Milano (-0,9%) rallenta ancora, in attesa del verdetto dell'agenzia di rating Moody's sull'Italia. A Piazza Affari scivola ancora Leonardo (-7,2%) mentre prosegue sugli scudi Inwit (+5%), entrambe le società dopo i conti dei primi nove mesi. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 129 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,65%. Dopo le trimestrali si mettono in mostra anche Cnh (+2,2%), Banco Bpm (+1,7%) e Mps (+1,6%). Tra le banche sono in calo Unicredit (-2,5%) e Intesa (-1,9%). Male anche Mediobanca (-1,3%) e Bper (-0,5%). Il calo del prezzo del petrolio pesa sull'andamento di Eni (-1%) e Saipem (-0,5%) mentre è in controtendenza Tenaris (+1,4%). Seduta in rosso anche per Atlantia (-2%), Fca (-1,2%) e Mediaset (-0,8%).
2.PROFUMO,LEONARDO IN RIPRESA COSTANTE, BUONA REAZIONE
ALESSANDRO PROFUMO GIUSEPPE CONTE
Paolo Rubino per l'ANSA
"Stiamo dimostrando una ripresa operativa costante trimestre dopo trimestre". Ha fiducia l'a.d. di Leonardo, Alessandro Profumo, dopo i risultati dei primi nove mesi del 2020: l'impatto dell'emergenza Covid incide sul risultato netto (-70,5% a 137 milioni) ma la società dell'aerospazio, difesa e sicurezza registra una sostanziale tenuta degli ordini a 8,5 miliardi (-0,8%) e dei ricavi a 9 miliardi (-1,2%), "sostenuti a livello globale da velivoli, elicotteri, elettronica Europa e Leonardo Drs, business che hanno avuto una performance positiva a livello di Ebita".
"Una "buona performance", risultati che "confermano la resilienza del gruppo", indica la società. Mentre nel terzo trimestre si conferma in recupero la redditività con un Ebita che torna positivo, a 205 milioni, migliore del 3% rispetto allo stesso periodo del 2019 (in progressione dopo il calo del 74,8% nel primo trimestre, ridotto al -22,5% nel secondo): "Beneficia della maggior produttività industriale e del contenimento dei costi pur a fronte di un minor apporto delle joint venture".
sabina ratti alessandro profumo foto di bacco
"Abbiamo una posizione finanziaria solida, resa ancora più robusta dalla sottoscrizione a maggio di ulteriori linee di credito e dal rifinanziamento del bond in scadenza nel 2021", sottolinea Alessandro Profumo che rassicura il mercato: "Non abbiamo quindi necessità di aumenti di capitale o ulteriore rifinanziamento del debito. Stiamo dimostrando una ripresa operativa costante trimestre dopo trimestre". "I risultati dei primi nove mesi dimostrano che abbiamo risposto prontamente alle sfide di breve periodo del 2020, reagendo in maniera efficace alle dinamiche di un contesto in continuo cambiamento", commenta l'a.d. di Leonardo che ricorda le "azioni per diventare più resilienti e agili" adottate in questi mesi di emergenza.
"Confidiamo nei nostri punti di forza, nei solidi fondamentali del business in un mercato comunque in crescita e siamo ben posizionati per uno sviluppo sostenibile nel medio-lungo periodo, anche a supporto dell'Italia" aggiunge, e spiega: "Alla base della nostra fiducia ci sono il nostro mix di business, il solido portafoglio ordini, le relazioni con i clienti, la posizione di leader in segmenti chiave con prodotti e servizi di qualità, il nostro ruolo nei principali programmi internazionali e la nostra spinta innovativa tesa alla identificazione di nuove opportunità di business".
Le sfide dell'emergenza Covid sono ancora piene di incognite per il Paese e l'economia globale, Leonardo comunque registra "progressi verso il raggiungimento della guidance 2020": obiettivi a questo punto a portata di mano pur dovendo necessariamente "monitorare le recenti evoluzioni della situazione pandemica a livello mondiale" ed il suo impatto. La società può contare su "una confermata crescita del mercato della difesa e sicurezza", mentre "i potenziali ulteriori impatti" della pandemia restano "in particolare associati al settore aeronautico civile".
3.BIVONA: ''PROFUMO SI DIMETTA, MENTRE IL VALORE DELL’AZIENDA DAL GIORNO DELLA SUA NOMINA AD OGGI CROLLAVA DI CIRCA IL 75%, LEI COMUNQUE PERCEPIVA COMPENSI PER 4,1 MILIONI DI EURO''
Lettera di Bivona (Bluebell) a membri del cda Leonardo, autorità italiane
Oggetto: Rinnovo della richiesta di dimissioni del dott. Profumo al CdA del 5 novembre
La notte porta consiglio. Auspico che questa notte Lei possa prendere la decisione migliore (l’unica possibile): rassegnare le dimissioni da Amministratore Delegato di Leonardo Spa domani 5 novembre, dopo l’approvazione dei risultati al 30 settembre 2020. La Sua condanna per gravi reati finanziari (sei anni di reclusione, 2,5 milioni di euro di sanzioni, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, 2 anni di interdizione dagli uffici direttivi di imprese) non è compatibile con il Suo ruolo di Amministratore Delegato di un’azienda quotata a maggior ragione se controllata dallo Stato).
A tutto questo si aggiunge la ‘spada di Damocle’ di un secondo processo per falso in bilancio e manipolazione informativa per la mancata contabilizzazione di miliardi di sofferenze. Purtroppo, esattamente come da me paventato, questo secondo procedimento in fase di incidente probatorio il cui esito è dal mio punto di vista del tutto scontato, comincia a riempire le pagine dei giornali sia in Italia (cfr. articolo di Carlotta Scozzari su Business Insider del 3 novembre, Allegato 1; articolo di Francesco Bonazzi su Panorama di oggi, Allegato 2) sia all’estero (cfr. articolo su The Telegraph del 25 ottobre, Allegato 3; ed articolo di Avio News del 3 novembre, Allegato 4).
Come Lei certamente ricorda, la Sua nomina nel 2017 fu osteggiata duramente oltre che dal sottoscritto da tutte le principali forze politiche (tranne che dai Suoi sponsors nel Partito Democratico), in quanto ritenuta sprovvista dei requisiti di onorabilità e professionalità previsti dalla previgente normativa modificata ad arte dall’allora Ministro Padoan (Governo Gentiloni) esattamente due giorni prima di designarLa: la Sua condanna ed i risultati deludenti di Leonardo Spa confermano la correttezza di quei rilievi.
In particolare, Lei ricorderà che il 24 marzo 2017, la Lega presentò una dura interpellanza alla Camera (primo firmatario Gianluca Pini) tra i cui firmatari figuravano Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti, in cui si contestava che “la nomina del dottor Profumo ad amministratore delegato di Leonardo Finmeccanica sembra contraddire secondo gli interroganti, nei fatti, gli orientamenti ultimi del Governo di escludere dai vertici delle società pubbliche chi è sotto processo” (Atto Camera; Interrogazione a risposta orale 3/02903 dati di presentazione dell'atto legislatura: 17 Seduta di annuncio: 766 del 24/03/2017).
Il 3 maggio 2017, il M5S presentò alla Camera (primo firmatario Carlo Sibilia) - il giorno seguente la stessa mozione fu presentata anche in Senato - una dura mozione di sfiducia individuale contro il Ministro Padoan con la richiesta di “rassegnare immediatamente le dimissioni” (Camera dei Deputati; Mozione ex art 115 comma 3, seduta del 17 maggio 2017) per averla nominata. Questa mozione annovera tra i firmatari oltre al Sottosegretario Sibilia anche il Presidente della Camera Fico, il Ministro degli Esteri Di Maio, il Ministro della Giustizia Buonafede, la Presidente della Commissione Banca Ruocco, il sottosegretario Villarosa e molti altri. Le lascio immaginare cosa staranno pensando di Lei oggi tutti i predetti firmatari.
Il 10 maggio 2017, il deputato Renato Brunetta dopo aver ricordato che “il 21 aprile [NDR 2017], il tribunale di Milano aveva disposto nei confronti di Profumo un provvedimento di imputazione coatta per i reati di falso in bilancio e manipolazione informativa in MPS” chiedeva al Ministro Padoan: “Signor Ministro, era proprio necessario nominare il dottor Profumo nuovo AD di Leonardo Spa? Perché lei ha cambiato il codice deontologico due giorni prima? Perché lo ha cambiato?” (Camera dei Deputati, seduta 793 del 10 maggio 2017).
No, non era necessario, nemmeno opportuno e tanto meno corretto. Comprendo il Suo travaglio interiore anche in ragione di possibili interessi economici - mentre il valore dell’azienda dal giorno della Sua nomina ad oggi crollava di circa il 75%, Lei comunque percepiva compensi complessivi per 4,1 milioni di euro - o semplicemente per mantenere il prestigio personale che deriva dall’incarico.
Ma La invito rispettosamente a mettere da parte il proprio interesse, anteponendo quello dell’azienda e dello Stato: è indiscutibile come il Suo ruolo di condannato (in primo grado) per gravi reati finanziari - con un secondo processo che incombe - non possa essere compatibile con il ruolo di Amministratore Delegato di Leonardo Spa per elementari ragioni di opportunità, eticità, senso dello Stato, rispetto per gli azionisti, per i dipendenti, per i clienti, per i partner industriali di Leonardo Spa e per i governi delle forze alleate (UK, US) che sono tra i più importanti clienti del gruppo.
Le rinnovo calorosamente il mio invito a dimettersi senza ulteriore indugio - e soprattutto senza esporre nessuno (nemmeno sé stessi) al senso del ridicolo - domani 5 novembre dopo l’approvazione dei risultati al 30 settembre 2020. Nel caso in cui Lei non intendesse dimettersi, rinnovo la mia richiesta al Consiglio d’Amministrazione di sfiduciarla togliendole le deleghe, valutando il possibile danno (if any) di immagine (patrimoniale e non patrimoniale) subito dall’azienda per effetto della Sua condanna e delle mancate immediate dimissioni.