1 – IL MINISTERO DEI TRASPORTI AL COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE: "RISPETTIAMO LA CONVENZIONE"
Roberto Sculli per “la Stampa”
È Autostrade per l'Italia l'interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte di Genova. E sarà quindi Aspi a gestirlo, almeno fino all'eventuale revoca della concessione.
La lettera decisiva è arrivata l'altro ieri: il mittente è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il destinatario è la struttura commissariale per la ricostruzione guidata da Marco Bucci.
Nel testo, stringato, il richiamo alla convenzione e il richiamo alla disponibilità dei tecnici del Mit, per gestire la transizione. In calce, la firma è della ministra Paola De Micheli, che si è assunta la responsabilità di rompere l'impasse rilevata dallo stesso Bucci, nei giorni scorsi, sul futuro della nuova infrastruttura.
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Per il commissario, che ha condotto la "macchina" fino a un passo dall'inaugurazione, era un problema anzitutto pratico: qualsiasi dubbio su questo fronte avrebbe rischiato di ritardare l'apertura, inficiando in parte la marcia a tappe forzate in atto dal dicembre del 2018, quando furono firmati i contratti per la demolizione e la costruzione del nuovo ponte.
E tuttavia il problema è soprattutto politico, perché la materia è controversa e questo rivolgimento è destinato a incidere molto sugli equilibri della maggioranza giallorossa. Sulla carta, infatti, il passaggio di consegne non è solo la naturale conseguenza delle regole dettate nella concessione, tuttora in vigore e relativa a circa 3 mila chilometri di rete in Italia.
Affidare ad Aspi, titolare dei tronconi a ovest (la A10) e a est (lo svincolo A7) la gestione del nuovo ponte, rischia anche di essere l'unico modo per aprire al traffico in tempi ragionevoli.
Perché se il passaggio di consegne al concessionario è codificato, qualunque eventuale altra soluzione va costruita praticamente da zero. Fermo restando che, a convenzione in vigore, andrebbero comunque stipulati una serie di accordi per regolare la convivenza col vicino di casa.
Ciò non toglie che per la componente 5 Stelle del governo, titolare della maggioranza relativa, e per una fetta dell'opinione pubblica, la consegna del ponte abbia un fortissimo carattere simbolico.
Questo, a prescindere dal fatto che la gestione dei 1.067 metri del nuovo tracciato potranno essere sottratti dalle mani di Autostrade alla pari del resto della rete, se la revoca dovesse andare in porto.
A ogni modo, i contatti tra la struttura commissariale e il concessionario sono destinati a intensificarsi nei prossimi giorni. Ieri è stata una giornata di riunioni per preparare il terreno: non che gli scambi tra commissario e Autostrade siano una novità, anzi.
Già nell'ultima videoconferenza del 24 aprile, il tema era stato affrontato in via preliminare. Non solo: in precedenza, il commissario aveva inviato al Primo tronco di Aspi ampia documentazione tecnica, compreso il manuale di manutenzione dell'opera.
Era stata la stessa società, nei giorni scorsi, a sollecitare l'avvio di contatti per organizzare il passaggio di consegne, insediando una task force e indicando nel direttore del Primo tronco, Mirko Nanni, l'interlocutore della struttura commissariale. Aspi aveva suggerito di stilare un calendario con i rappresentanti del Mit.
Ed è stata la stessa ministra De Micheli, nella sua successiva lettera, a fare cenno alla disponibilità dei tecnici del Mit per supportare tutta l'operazione. Nel frattempo, continua la crisi delle autostrade liguri. E anche le novità in arrivo da Roma non sono destinate a risolvere i problemi nel breve.
2 – GIUSEPPI BLUFFA PURE CON ASPI: FA LA VOCE GROSSA MA PROROGA LE CONCESSIONI ANCHE AI BENETTON
Pasquale Napolitano per “il Giornale”
Con una mano il governo minaccia la revoca delle concessioni ad Autostrade, con l'altra proroga per due anni alla famiglia Benetton tutte le concessioni aeroportuali. O la mano destra dell'esecutivo (probabile) non sa cosa faccia la sinistra; oppure il presidente del Consiglio Giuseppe Conte bluffa, quando minaccia lo strappo.
PAOLA DE MICHELI CON LA MASCHERINA
E mentre va in scena (ormai da due anni) il finto braccio di ferro, cantieri e lavori bloccano la Liguria. Nella conferenza per illustrare le misure del Dl semplificazioni, il premier Conte alza il livello di scontro con i Benetton: «Aspi deve far sapere se accetta o no le condizioni. Altrimenti siamo in procedura di revoca».
Nel frattempo, oggi, la Corte Costituzionale deciderà se il decreto Genova abbia o meno violato principi costituzionali e se quindi l'esclusione di Aspi dalla demolizione e ricostruzione del nuovo Ponte sia stata legittima.
Mentre ieri contro Aspi si è schierata l'Anac: «Comportamento resistente nel fare trasparenza», ha detto il presidente dell'Anticorruzione Francesco Merloni, in audizione in Senato.
Pronta è la replica di Autostrade: «Affermazioni basate su valutazioni superficiali e su dati e fatti totalmente errati».
Nell'incontro con la stampa, il premier ammette il flop dei negoziati che vanno avanti da due anni: «Su Autostrade per l'Italia avete ragione. Aspi è un dossier che non siamo ancora riusciti a sbloccare. Abbiamo avviato il procedimento per la revoca. Il governo ha definito le sue condizioni. Le proposte di Aspi non sono accettabili».
Parole che sembrano quasi una presa in giro. «In Commissione bilancio - denuncia Giorgia Meloni - con un blitz la maggioranza decide di prorogare tutte le concessioni aeroportuali di due anni».
«Gioisce la famiglia Benetton che tramite Atlantia controlla Aeroporti di Roma, società che grazie alla premura di M5S - Pd e Iv ha visto estendere la sua multimilionaria concessione fino al 2046.
Di fronte al proprio elettorato i grillini lanciano strali e anatemi contro i Benetton, dentro il palazzo si accordano con la sinistra per garantire le loro posizioni: finisce nel grottesco la retorica pseudorivoluzionaria dei pentastellati, che vantano il record mondiale di giravolte e trasformismo politico» attacca la leader di Fdi. Ma non è finita.
«Pochi giorni fa - rincara Giovanbattista Fazzolari, responsabile nazionale del programma di Fratelli d'Italia - il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, ha inserito l'inutile raddoppio dell'area aeroportuale di Fiumicino all'interno del documento Italia veloce, ignorando anche le diverse pronunce a tutela della Riserva naturale statale del litorale romano». Benetton sorride per la proroga.
Gli automobilisti piangono. Ieri è arrivata a 14 chilometri la coda in A26 tra Masone e il bivio A26/A10 a causa di cantieri e restringimenti di carreggiata. In A10 la coda è stata di tre chilometri tra Varazze e Arenzano. La Protezione civile è stata costretta a distribuire bottiglie d'acqua per il caldo.
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