RCS A PEZZI – ARRIVA LA MANNAIA SUI SETTIMANALI E I DIPENDENTI DELLA “PERIODICI” (530 DI CUI 250 GIORNALISTI) SCENDONO IN SCIOPERO MENTRE SI RIUNISCE IL CDA DI RCS MEDIAGROUP - LE ACCUSE RIVOLTE ALL’AD SCOTT JOVANE DEVONO ESSERE GIRATE A CHI (PERRICONE E MARCHETTI E CDA AL SEGUITO) HANNO VOLUTO PRENDERSI IL “PACCO SPAGNOLO” DELLA RECOLETOS (CHI SI OPPOSE FU CACCIATO: COLAO)…

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da Corriere.it

RCSRCS Sede del Corriere della Sera in via SolferinoSede del Corriere della Sera in via Solferino

In concomitanza con il consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup, i dipendenti della Rcs periodici (oggi era stata indetta una giornata di sciopero dei giornalisti che lavorano nel settore dei periodici della Rcs) hanno indetto una protesta davanti all'ingresso posteriore della sede del Corriere della Sera, quotidiano controllato da Rcs Mediagroup. I giornalisti hanno consegnato una lettera al Cda in cui si chiede al gruppo di «porre al centro del rilancio e dello sviluppo delle proprie testate l'informazione giornalistica e la qualità dei suoi contenuti».

scott jovanescott jovane ANTONELLO PERRICONE AD RCSANTONELLO PERRICONE AD RCS

LA LETTERA - «Gentili consiglieri di amministrazione di Rcs Mediagroup - scrivono i giornalisti di Rcs Periodici al Cda -, nella riunione di oggi siete chiamati a esaminare, in nome e per conto degli azionisti che vi hanno nominato, i conti aziendali del terzo trimestre 2012 che, secondo le stime del mercato, mostreranno - al netto della plusvalenza per la vendita di Flammarion - un nuovo ampliamento della perdita di esercizio. Inevitabile conseguenza della crisi economica e dell'industria dell'informazione? Non solo».

«Il vostro, il nostro Gruppo - prosegue la lettera -, il primo Gruppo editoriale italiano e una delle grandi realtà internazionali europee, ha scelto di affrontare le difficoltà di mercato degli ultimi anni facendo leva esclusivamente su logiche finanziarie e con miopi strategie di tagli, senza essere capace di mettere in campo idee e progetti originali e innovativi, senza una visione industriale complessiva e di prospettiva, rinunciando a utilizzare al meglio le risorse di professionalità e di competenze dei propri dipendenti. Riducendo, così, il valore dei propri beni: i giornali e l'investimento degli azionisti».

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La lettera prosegue ricordando il lavoro sul nuovo piano strategico dell'Amministratore delegato Pietro Scott Jovane e la mancata convocazione di un tavolo di confronto con i giornalisti. «Oggi, con la nostra protesta e la nostra mobilitazione - concludono - chiediamo ancora una volta con forza all'ad Jovane il coraggio e la lungimiranza di aprirsi a un modello di relazioni industriali realmente innovativo. E, attraverso voi consiglieri, invitiamo i nostri azionisti, tra i maggiori nomi della finanza e dell'imprenditoria, che saranno chiamati a sostenere un importante aumento di capitale, a tutelare i propri interessi, i propri investimenti e il valore di tutti i beni del nostro Gruppo.

Rifiutando ristrutturazioni finanziarie selvagge e operazioni straordinarie prive di un chiaro orizzonte industriale. E pretendendo al contrario una strategia di discontinuità totale con il passato, che raccolga la sfida di progetti realmente innovativi e punti a porre al centro del rilancio e dello sviluppo delle proprie testate l'informazione giornalistica e la qualità dei suoi contenuti». I giornalisti della Periodici sono circa 250 su un organico complessivo della Periodici attorno alle 530 persone.

 

 

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