Chiara Merico per “la Verità”
L'emergenza sanitaria legata alla pandemia di coronavirus ha cambiato profondamente il modo in cui viviamo e lavoriamo, modificando anche le nostre abitudini di consumo. E le aziende della filiera agroalimentare, uno dei settori produttivi che non hanno mai interrotto l' attività, stanno cercando di rispondere alle nuove esigenze con uno sforzo notevole.
Come la Riso Scotti, azienda alimentare con 160 anni di storia, che con l' avvento delle misure di lockdown, spiega alla Verità Alessandro Giani, responsabile trade marketing, ha visto «un incremento senza precedenti nella storia delle vendite nel canale del largo consumo confezionato». A marzo «le vendite di riso nella Gdo, sia a marchio Scotti sia come private label, sul mercato italiano hanno registrato un aumento del 40% rispetto a marzo 2019 e anche le proiezioni per il mese di aprile sono positive, nonostante la crescita dipenda da un fenomeno sociale tutt' altro che positivo».
Le cause sono ovviamente la corsa agli acquisti e il mutamento delle abitudini degli italiani, che sono costretti a non uscire e quindi preparano più pasti in casa.
D' altra parte, a fermarsi è stato il canale del food service, tutto ciò che riguarda il mondo dei ristoranti e dei servizi di ristorazione collettiva, come le mense: qui le vendite di riso Scotti «a marzo sono calate del 30% rispetto a marzo 2019 e anche ad aprile prevediamo un andamento simile», sottolinea Giani. Anche sul fronte della distribuzione Riso Scotti sta affrontando una situazione inedita.
«Dopo una prima settimana in cui abbiamo ricevuto ordini ben superiori a quelli che gestiamo di solito, continuiamo a riscontrare un fortissimo aumento, che però, essendo il primo gruppo industriale del settore del riso italiano, stiamo riuscendo a gestire, facendo fronte a quasi tutte le richieste», fa sapere Giani.
Ma il segmento che ha registrato una crescita esponenziale, «una vera esplosione», è stato quello dell' ecommerce, anch' esso trainato dal cambiamento delle abitudini di consumo: «Siamo passati da 50-60 ordini al giorno su questo canale a più di 1.000», sottolinea il responsabile trade marketing.
Sono diverse le sfide che un' azienda come Riso Scotti si trova ad affrontare a causa della pandemia, «dal sovraccarico degli ordini alla protezione dei lavoratori», osserva il direttore qualità Alessandro Irico. «Si tratta di un' esperienza che non avremmo mai voluto vivere, una tragedia della quale cerchiamo di ridurre l' impatto», sottolinea il manager, che racconta come già dal 22 febbraio in Riso Scotti sia stato creato un comitato di crisi, proprio allo scopo di gestire l' emergenza coronavirus. «Ci occupiamo di mantenere la sorveglianza su tutte le assenze per malattia: finora non abbiamo avuto alcun caso di contagio tra i nostri dipendenti», dice.
Le misure adottate dall' azienda sono molteplici. «Già dal 24 febbraio abbiamo vietato tutte le riunioni, i viaggi e gli ingressi di ospiti, tranne il personale indispensabile, e abbiamo imposto l' obbligo di indossare le mascherine in tutti i luoghi di lavoro comuni», fa sapere Irico.
«Abbiamo poi operato a livello di separazione fisica, cercando di modificare le abitudini dei nostri dipendenti: sono state ad esempio abolite le zone fumatori, per evitare assembramenti, e abbiamo avviato un servizio di pulizie 24/7, con addetti specializzati che disinfettano con soluzione alcolica tutte le superfici a contatto con le mani, come maniglie e tastiere.
Inoltre, abbiamo instaurato una collaborazione con un ristorante vicino, per far sì che i pasti vengano ordinati online, consegnati e consumati direttamente in ufficio, singolarmente».
Anche in Riso Scotti è stato adottato lo smartworking, che riguarda «tutti coloro che sono in grado di lavorare da casa, più o meno il 70% del personale degli uffici», spiega Irico. Per chi continua ad andare in sede «abbiamo diradato al massimo le presenze: in ogni ufficio c' è una sola persona, oppure due ma distanziate di oltre 4 metri nelle sale riunioni».
Particolari misure sono state adottate per i lavoratori che hanno contatti con l' esterno, che sono stati dotati di apposite pareti in plexiglas realizzate internamente, mentre per gli operai, «dotati di mascherina e schermo facciale, abbiamo deciso di far iniziare i turni a orari diversi per ogni unità produttiva, in modo da evitare assembramenti negli spogliatoi».
il riso puo contenere arsenico
Obiettivo di Riso Scotti è «far sentire i nostri dipendenti tutelati. Se sbagliamo, meglio sbagliare per eccesso di prudenza», sottolinea Irico. E da parte loro i dipendenti dell' azienda hanno lanciato, per dare un contributo concreto, l' iniziativa «Un' ora per la vita»: su base volontaria hanno deciso di devolvere un' ora o più del loro compenso a favore del sistema ospedaliero di Pavia. In 48 ore la raccolta ha superato i 51.000 euro, cifra che consente l' acquisto di cinque ventilatori polmonari per il Policlinico della città.
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