1 – CARIGE: CONSOB SOSPENDE TRATTAZIONE TITOLI
(ANSA) - La Consob ha disposto "la sospensione dalle negoziazioni dei titoli emessi o garantiti da Banca Carige nelle sedi di negoziazione italiane nei quali i suddetti titoli sono ammessi alle negoziazioni". La sospensione dalle negoziazioni "non si applica agli strumenti finanziari aventi come sottostante indici contenenti i titoli emessi da Banca Carige", specifica la Commissione di controllo sulla Borsa.
2 – CARIGE: OGGI DECISIONI RILEVANTI SU GOVERNANCE
(ANSA) - Carige ha chiesto alla Consob di valutare "la sospensione del titolo Carige per l'intera giornata" in “attesa di comunicazioni che riguardano il governo societario che verranno rese note presumibilmente” oggi. Lo si legge nella delibera Consob che ha sospeso per oggi il titolo. La Consob ha aderito alla richiesta in quanto si tratta di decisioni “rilevanti” e perché “essendo già circolate indiscrezioni, permane il rischio di ulteriori fughe di notizie prima della effettiva assunzione delle decisioni” attese per oggi.
3 – CARIGE SOSPESA IN BORSA, SI AVVICINA IL COMMISSARIAMENTO
Laura Serafini per www.ilsole24ore.com
La Consob decide la sospensione del titolo Carige in Borsa per un giorno, in vista di provvedimenti che già nella mattinata di oggi dovrebbe adottare la Bce. La richiesta è arrivata direttamente dalla banca perché sul tavolo, a quanto risulta a Il Sole 24 Ore, c’è la concreta possibilità di un commissariamento. Si tratterebbe, però, di un percorso nuovo in quanto sarebbe il primo caso deciso direttamente dalla vigilanza europea.
Per questo motivo la Bce dovrebbe muoversi lungo il binario previsto dalla direttiva Brrd sul bail in, che consente la nomina di amministratori temporanei con l’obiettivo di evitare il dissesto della banca.
Gli amministratori temporanei (e non dunque commissari) nello specifico potrebbero essere il presidente Pietro Modiano e l’ad Fabio Innocenzi. La Bce dovrebbe innanzi tutto motivare il dissesto, che non sarebbe riconducibile all’inadeguatezza dei ratios patrimoniali perché il sistema bancario ha sottoscritto un bond da 320 milioni.
Non dovrebbero essere subentrati problemi di liquidità, anche se su questo aspetto nessuno ha visibilità al momento a eccezione delle autorità di vigilanza. La questione principale è legata alla governance, e in particolare sulle ragioni che hanno portato all’impasse di questi giorni. E cioè la posizione del socio di riferimento (27,5% del capitale), la famiglia Malacalza, che non ha approvato l’aumento. Per le autorità di vigilanza la priorità resta la convocazione di un’assemblea e poi l’aumento.