Paolo Griseri per “la Repubblica”
elkann e marchionne nella sede di google a mountain view
Trattative avanzate, addirittura vicine alla conclusione. I rumors che rimbalzano dagli Usa confermano le allusioni fatte da Sergio Marchionne all' assemblea degli azionisti Fca di Amsterdam e nella conference call del 26 aprile scorso per la presentazione dei dati della trimestrale. Fca starebbe insomma trattando con Google per diventare partner nella realizzazione dell' auto senza guidatore. Il Wsj parlava ieri di «trattative che sono in corso da mesi » e che sarebbero vicine alla conclusione anche se non saremmo ancora arrivati al punto in cui i colloqui sono esclusivi.
Questo significa che Alphabet, la holding di Google, potrebbe essere contemporaneamente in discussione con vari costruttori. «Voi conoscete le tecnologie innovative ma siamo noi che sappiamo come si costruisce un' automobile», aveva detto Marchionne a Detroit rivolgendosi ai colossi della connettività. Insomma, per fare l' auto senza guidatore non bastano i computer e i sensori: sono necessari anche i pianali, le ruote, le lamiere. Soprattutto, aveva detto Marchionne a Detroit, «è necessaria l' esperienza dei costruttori di massa».
Nei saloni del Renaissence Center, in occasione del tradizionale convegno organizzato da «Automotive news», il responsabile dell' auto autonoma di Google, John Krafcik aveva risposto: «Avremo bisogno di tanto aiuto». Da allora è partita una specie di asta silenziosa tra i costruttori per chi più di altri ha le caratteristiche per costruire l' hardware della self car. Marchionne sembra essere uno dei giocatori meglio piazzati nella corsa.
Potrà l' eventuale partnership con Google o un altro dei colossi della connettività, sostituire quell' alleanza con un costruttore di auto che lo stesso Marchionne ritiene necessaria da tempo? «Assolutamente no», hanno risposto ad Amsterdam l' amministratore delegato e il presidente di Fca John Elkann.
«L' alleanza con un grande costruttore - ha dettagliato Marchionne - serve a risparmiare capitale mentre la partneship con Apple o Google è una collaborazione su un piano totalmente diverso ». E sul versante dell' innovazione, aveva aggiunto Marchionne, «è un' idiozia schierarsi contro» perché «è necessario rimanere aperti allo sviluppo tecnologico».
Dunque le due strade sembrano destinate a correre in parallelo. Il fatto che in questi mesi Marchionne si sia impegnato a trattare con Google (notizia che ieri sera a Torino non commentavano) non significa che non continui la ricerca di un partner nel settore automobilistico. Per certi aspetti anzi le due scelte potrebbero essere complementari l' una all' altra.
Se davvero l' operazione di abbattimento dei debiti e di concentrazione di Fca sugli asset automotive porterà alla fusione con Gm, nascerà il gruppo di gran lunga leader a livello mondiale. E a quel punto sarà naturale che al numero uno si rivolgano Google o Apple per realizzare l' auto che si muove da sola.
Scenari che potrebbero essere più vicini di quanto si pensi. Sul piano delle partnership nella connettività, Marchionne ha promesso agli analisti «novità entro la fine dell' anno». Mentre sul terreno delle fusioni con i costruttori la prospettiva è quella del 2018. Nei prossimi due anni dunque il quadro di alleanze del gruppo del Lingotto potrebbe modificarsi radicalmente.