IN STALLO LA TRATTATIVA TELECOM-H3G, E ARRIVA ANCHE LA TEGOLA MOODY’S: “A RISCHIO GLI OBIETTIVI 2013”

Li Ka Shing ha presentato un’offerta di fusione anche a Wind. Rifiutata: la governance tra russi e cinesi sarebbe ingestibile - Bernabè va da Letta a parlare di separazione della rete. L’infrastruttura varrebbe 15 mld (see, magara), ma la domanda è: senza rete, quanto vale Telecom?... - -

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1. TELECOM: MOODY'S, A RISCHIO OBIETTIVI OPERATIVI 2013 - VENTI CONTRARI E CALO PIL ITALIA, MANAGER A DURA PROVA
(ANSA) - Obiettivi 2013 a rischio per Telecom, secondo Moody's. ''Prevediamo che Telecom Italia Spa non raggiungera' alcune delle performance operative prefissate per il 2013, a riprova dei forti venti contrari che metteranno a dura prova la capacita' del management di raggiungere i ratios finanziari necessari a mantenere il rating attuale'' sostiene in un report dell'agenzia di rating secondo cui ''Queste difficolta' saranno ulteriormente accentuate dalla diminuzione del Pil italiano''.

LI KA SHING HUTCHINSON WHAMPOALI KA SHING HUTCHINSON WHAMPOA

Il report, dal titolo 'Telecom Italia: Risposte a domande frequenti' sostiene in sostanza che i risultati deludenti del gruppo di tlc nel primo trimestre riflettono le difficolta' che la societa' sta incontrando nel raggiungere le performance prefissate e quindi nel mantenere il suo rating attuale. ''L'11 febbraio 2013 Moody's ha abbassato il rating di Telecom Italia da Baa2 a Baa3 mantenendo l'outlook negativo.

HUTCHINSON WHAMPOAHUTCHINSON WHAMPOA

Questa azione di rating era stata effettuata in previsione del peggioramento della performance e della generazione di cassa del gruppo per il 2013 e di un successivo recupero potenzialmente lento'', sottolinea Carlos Winzer, senior vice presidente del Corporate finance group di Moody's e autore del report. Secondo l'analista ''Un'ulteriore pressione verso il basso del rating potrebbe svilupparsi qualora Telecom Italia non mantenga l'annunciato obiettivo di riduzione del debito e i suoi ratios finanziari non migliorino gradualmente in linea con il piano''.

Il piano - ricorda - comprende una posizione finanziaria netta di meno di 27 miliardi di euro a fine 2013 (dai 28,3 miliardi al 31 dicembre 2012), nonche' un tasso di crescita annuo medio (Cagr) positivo a una cifra (comunque bassa) per i ricavi e l'Ebitda (utile al lordo di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni) fino a tutto il 2015. Moody's prevede che la recente emissione da parte dell'azienda di obbligazioni ibride per 750 milioni di euro, assieme ad altri 2,2 miliardi che saranno emessi nei 18-24 mesi successivi a febbraio 2013 e un taglio dei dividendi, alleggeriranno la pressione negativa sul leverage aggiustato.

BERNABEBERNABE

L'agenzia di rating ha tenuto conto di queste misure nel suo recente abbassamento del rating di Telecom. Tuttavia ''il rating attuale dipende dalla capacita' del management di stabilizzare il calo dell'attivita' domestica e quindi sostenere il cash flow operativo e migliorare i parametri creditizi''.


2. TELECOM-H3G, TRATTATIVE IN STALLO - BERNABÈ A CONSULTO DA LETTA
Sara Bennewitz per "La Repubblica"

La trattativa tra Telecom Italia e H3g è arrivata di fronte a un bivio, ma rischia di non procedere oltre. Terminata l'istruttoria preliminare per verificare le condizioni di fattibilità di un'integrazione tra Tim e il quarto operatore mobile che fa capo al magnate cinese Li Ka-Shing, le due aziende avrebbero trovato un margine - seppur stretto- per andare avanti nell'operazione.

MOODYSMOODYS

Solo che l'offerta di Hutchinson Wampoa è subordinata al via libera dei soci di Telco, che dovrebbero farsi da parte per permettere al gruppo cinese di diventare il maggior azionista di Telecom Italia. E così a questo punto la palla dovrebbe passare in mano ai soci forti, che però non avrebbero ancora ricevuto una proposta formale, né avrebbero deciso in via preliminare sul da farsi.

Posta in questi termini l'operazione appare complessa, e anche il top management di Telecom avrebbe provato a tenere l'offerta su due piani separati, senza dover subordinare le scelte industriali dell'azienda rispetto a quelle dei soci di Telco. Non a caso, anche se l'indagine preliminare su numeri e valutazioni si è conclusa, il gruppo non avrebbe ancora convocato quel consiglio dedicato specificatamente alla disamina del dossier di 3 Italia, che in consiglio dello scorso 8 maggio si era riservato di aggiornare quanto prima.

Enrico LettaEnrico Letta

In un incontro a Londra con la comunità finanziaria il presidente di Telecom Franco Bernabè avrebbe inoltre fatto sapere che l'offerta di 3 Italia sarebbe stata recapitata anche sul tavolo di Wind. A riprova della necessità di arrivare a un consolidamento del mercato della telefonia tricolore, Bernabè avrebbe chiamato in causa anche Wind tra i possibili interessati a portare avanti il processo di consolidamento.

Secondo gli esperti le affinità e le sinergie di una fusione tra il gruppo cinese e il terzo operatore italiano sarebbero ancora maggiori rispetto a un'integrazione tra Tim e 3. Tuttavia pare che la società che fa capo ai russi di Vimpelcom abbia ricevuto e contestualmente declinato le avance di Li Ka-Shing. Se infatti dal punto di vista industriale le sinergie tra Wind e 3 Italia sarebbero interessanti, dal punto di vista della governance un matrimonio russo-cinese presenterebbe non pochi problemi.

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Accantonato per il momento il dossier H3g, in Telecom si lavora per portare avanti il piano di societarizzazione della rete di accesso e per farlo approvare al consiglio in agenda per giovedì 23. E anche per parlare di questo ieri Bernabè si sarebbe recato in visita dal premier Enrico Letta.

Tuttavia pare che la separazione della rete presenti aspetti delicati, e il cda avrebbe chiesto a Bernabè di illustrare in via preliminare non solo le opportunità e le conseguenze legate allo scorporo della rete d'accesso in una società separata, ma anche i riflessi che l'operazione potrebbe avere sull'attività di telefonia fissa del gruppo.

Come a dire, che se più o meno è stato stabilito che la valutazione dell'infrastruttura di accesso si aggira intorno a 15 miliardi, non è invece chiaro quale sarebbe il valore della Telecom dopo aver scorporato e eventualmente ceduto alla Cdp parte della sua infrastruttura.

 

 

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