LA TIGNA DI MARPIONNE - NONOSTANTE LE PORTE IN FACCIA, INSISTE: ''FCA SI DEVE FONDERE CON GENERAL MOTORS. I VANTAGGI SONO INDISCUTIBILI'' - LA STESSA STRATEGIA USATA CON PARTNER-RE: SE I MANAGER SONO CONTRARI, PUNTARE SUGLI AZIONISTI. A FORZA DI RIPETERE LA LITANIA, QUALCUNO SI CONVINCE

E' General Motors il partner ideale per Fiat Chrysler, dalla fusione nascerebbe un gruppo "da 30 miliardi di dollari l'anno di cash, sarebbe irragionevole non forzare". "Non voglio uscire con Mary Barra (CEO di GM), solo incontrarla. Ma non rispondono neanche alle mie telefonate. Puoi respingere un accordo, ma non rifiutarti di discutere'' - Più che alla Barra, parla al board e ai soci...

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Mary Barra Mary Barra

 (ANSA) - Sergio Marchionne non si rassegna. E' General Motors il partner ideale per Fiat Chrysler Automobiles, dalla fusione nascerebbe un gruppo "da 30 miliardi di dollari l'anno di cash, sarebbe irragionevole non forzare". Quindi, bisogna "mettere Gm sotto pressione e cominciare a discutere ora", afferma il manager intervistato da Automotive News nel suo studio di Detroit. Da mesi Marchionne insiste sulla necessità di un consolidamento del settore auto.

mary barra general motors mary barra general motors

 

E non è la prima volta che sottolinea i maggiori benefici che l'unione con Gm porterebbe agli azionisti di Fca rispetto a fusioni con Volkswagen o con Renault-Nissan o con le giapponesi Honda, Mazda e Suzuki. Dopo i secchi no ricevuti nei mesi scorsi dai vertici della casa di Detroit, che in passato hanno già studiato ipotesi di intese liquidandole come troppo costose e rischiose, l'amministratore delegato di Fca più volte è ritornato alla carica. "Non abbiamo tempi stretti", ha detto a luglio precisando di avere contatti con più aziende del settore.

 

marchionne elkann ferrari marchionne elkann ferrari

A due settimane dal Salone dell'Auto di Francoforte si riapre però lo scenario e Marchionne prova a stringere sui tempi anche perché ha un grande piano di rilancio da finanziare. In cantiere non c'è al momento un'Opa ostile. "Ci sono vari tipi di abbraccio. Ti posso abbracciare gentilmente o in maniera più ferma", spiega il manager che avrebbe cercato una sponda nei fondi hedge e in altri investitori che vedono invece di buon occhio la fusione e potrebbero fare pressione sul management. Il numero uno di Fiat Chrysler sottolinea come ancora non sia riuscito a incontrare l'amministratore delegato di Gm, Mary Barra, nonostante si sia fatto avanti più volte: "Non voglio uscire con lei, voglio solo vederla ma non prendono le mie telefonate", rivela.

 

sergio marchionne john elkann sergio marchionne john elkann

"Tu puoi respingere un accordo, ma non puoi rifiutarti di discutere". E da discutere Marchionne ne avrebbe. Dice di aver studiato l'ipotesi di un eventuale matrimonio tra Fca e Gm "prodotto per prodotto, impianto per impianto, area per area". "Ho analizzato tutto e ho proposto di sederci insieme e di guardare insieme i numeri". Perché facendo un po' di conti, assicura Marchionne, si scopre che i dati sono così buoni che è impossibile lasciare inesplorata un'operazione del genere.

 

ELKANN E MARCHIONNE ELKANN E MARCHIONNE

"Non stiamo parlando - spiega Marchionne - di miglioramenti marginali, stiamo parlando di un cambiamento incredibile nelle performance, di un cambiamento enorme". "I potenziali profitti - prosegue - sono più grandi in maniera esponenziale rispetto agli attuali guadagni globali di Fca e Gm messi insieme". Il numero uno di Fca parla di 30 miliardi di dollari all'anno in cash. "Trenta", sottolinea. Tanti da non far desistere. Anche se "i potenziali partner non mancano - assicura - e potrei vendere o realizzare una fusione con Fca oggi stesso. Sono in tanti ad aver mostrato interesse. Ma io non sono interessato. Perché c'è un accordo migliore".

 

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