TRONCHETTI DI FELICITÀ - PER LA CORTE D’APPELLO, IL MANAGER ‘SI È DIFESO DA UN’AGGRESSIONE, E LA SUA DIFESA È STATA PROPORZIONATA ALL’OFFESA’ - L’EX AMMINISTRATORE DELEGATO DI TELECOM AVEVA RINUNCIATO ALLA PRESCRIZIONE ED È STATO ASSOLTO CON FORMULA PIENA NEL CASO KROLL. ECCO LE MOTIVAZIONI

Condividi questo articolo


 

MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI

(ANSA) - Non emerge "in alcun modo dagli atti una finalizzazione dell'acquisto del bene di illecita provenienza, da parte del Tronchetti Provera, diversa da quella di denuncia di fatti commessi ai danni propri, della propria famiglia o della società da lui presieduta", ossia di una "vera e propria aggressione", e la sua "difesa" è stata "proporzionata alla offesa". Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui ha assolto con formula piena, lo scorso 9 febbraio, il presidente di Pirelli, all'epoca dei fatti 'numero uno' di Telecom, imputato per il cosiddetto 'caso Kroll' e difeso dagli avvocati Marco Deluca e Giuseppe Lombardi.

 

Il processo per l'accusa di ricettazione riguardava un cd con dati raccolti dall'agenzia di investigazione Kroll nel 2004, quando era in corso uno scontro tra Telecom e alcuni fondi di investimento brasiliani per il controllo di Brasil Telecom. Kroll stava portando avanti un'attività di spionaggio nei confronti del gruppo delle telecomunicazioni e della famiglia Tronchetti e quei dati erano stati poi intercettati dagli esperti informatici del Tiger Team, struttura alle dipendenze di Giuliano Tavaroli responsabile della security di Telecom, con un'operazione di hackeraggio.

 

tavaroli tavaroli

Per la Corte, che ha da poco depositato le motivazioni, è in primo luogo "indimostrata, ed anzi smentita da tutti i testi interpellati sul punto, la circostanza" che sarebbe stato Tronchetti - condannato in primo grado e poi assolto (sentenza poi annullata dalla Cassazione con rinvio a questo appello 'bis') - "a decidere di inviare il materiale alla polizia brasiliana". E in più, secondo il collegio, in questo caso è "ravvisabile" la "causa di giustificazione della legittima difesa", che "risulta aver mosso l'azione del Tronchetti Provera".

 

Era stato, infatti, lo stesso Tavaroli a prospettare "al presidente di Telecom la sussistenza di un'azione intrusiva da parte dell'agenzia investiva Kroll nei confronti suoi e della sua famiglia, allo scopo di danneggiare Telecom ltalia".

 

Kroll Kroll

Emerge quindi, scrive ancora la Corte, "che il quadro prospettato era quello della imminente (o in parte già attuata) lesione di diritti soggettivi del Tronchetti Provera e dei suoi familiari, nell'ambito di un progetto, già in fase di attuazione, mirante al discredito di Telecom e dei suoi principali rappresentanti, da portarsi a termine eventualmente anche con mezzi illeciti (interferenze nei segreti aziendali attraverso spionaggio industriale e nella vita privata dei rappresentanti di Telecom, calunnie o diffamazioni nei confronti dei personaggi più in vista o dei loro familiari)".

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...