Da Il Foglio
Donald Trump ha nominato un avvocato delle banche d' affari di Wall Street per guidare l' agenzia che controlla Wall Street. Jay Clayton, partner dello studio newyorchese Sullivan & Cromwell, è l' uomo scelto dal presidente eletto per diventare capo della Sec, l' autorità di controllo della Borsa che negli anni che hanno seguito il tracollo finanziario è stata accusata, anche dall' interno, di essere stata troppo blanda nei confronti dei banchieri.
Le multe miliardarie e i nuovi regolamenti fatti applicare in modo non proprio ferreo non hanno scosso le fondamenta dei grandi istituti di credito e non hanno corretto i malcostumi della finanza. Con la scelta di Clayton, Trump aderisce senza infingimenti al verbo della deregolamentazione, accarezzando la Wall Street che in campagna elettorale ha castigato duramente, sovrapponendola a quelle melmose forme di "crony capitalism" in cui la famiglia Clinton eccelle. Hillary era dipinta come la candidata a libro paga di Goldman Sachs, imbevuta dell' ideologia globalista che questa rappresenta e messa in opposizione alla bistrattata America di main street e alla sua classe media in ginocchio.
Ora la squadra di governo è affollata di professionisti di Wall Street, in particolare quelli cresciuti alla scuola di Goldman come il segretario del Tesoro, Steve Mnuchin, e il capo del consiglio economico nazionale, Gary Cohn. Anche Clayton ha rappresentato la banca d' affari almeno in un' occasione, quando Warren Buffett ci ha versato dentro un investimento da cinque miliardi di dollari. Clayton, dice Trump, "assicurerà che le nostre istituzioni finanziarie possano crescere, creare posti di lavoro e allo stesso tempo giocare secondo le regole", e la nota che annuncia la nomina si apre con un passaggio che farà rabbrividire i mastini di Wall Street che in questi anni hanno ringhiato come non mai: l' avvocato porterà alla Sec "decenni di esperienza nell' aiutare le compagnie a navigare in complicate regolamentazioni finanziarie".
Significa che Clayton per decenni ha aiutato le banche a trovare pertugi e scorciatoie per massimizzare i profitti senza violare formalmente i regolamenti. Nel processo di selezione alla Trump Tower, Clayton ha avuto la meglio su Debra Wong Yang, procuratore federale nominato da Bush nel 2002 che avrebbe proseguito il trend inaugurato da Obama di mettere alla Sec legali dell' accusa.
Mary Jo White, il funzionario uscente, aveva una lunga esperienza come procuratore distrettuale di New York, anche se pure lei, a ben vedere, aveva cominciato la carriera difendendo le banche d' affari, esattamente come il suo successore. Clayton conosce il mondo delle regolamentazioni finanziarie come pochi altri, si è occupato di governance, fusioni di colossi industriali (ha seguito l' acquisto di Iberia da parte di British Airways), gestione di patrimoni familiari, consulenze d' investimento e anche di quotazioni di grandi gruppi. E' stato lui a curare la più grande Ipo di sempre a Wall Street, quella di Alibaba, l' Amazon cinese.
Si è occupato della discussa vendita della tossica Bearn Stearns a J.P. Morgan dopo la crisi e ha dato consulenza a Morgan Stanley per liberarsi dalla sua divisione energetica. E' grazie a operazioni come queste che le banche di Wall Street non sono andate gambe all' aria, nonostante le inchieste e le sanzioni che sembrano salate soltanto quando non sono messe in relazione agli utili prodotti.
Non c' è candidato più qualificato di Clayton per realizzare la deregolamentazione trumpiana, anche se questa arriverà, probabilmente, sotto forma di uno scambio con Wall Street. Le autorità allargheranno le maglie della regolamentazione ma le banche dovranno tenere in pancia molta più liquidità di quanto fanno oggi, una forma di garanzia che tende a ridurre i profitti. Così Trump potrà rivendere la "sicurezza finanziaria del popolo americano" che ha messo come priorità assoluta della Sec sotto la guida di Clayton.