Paolo Virtuani per il "Corriere della Sera"
Solo il nome mette allegria. «Secchiello selvaggio» è un tratto sul fiume Trebbia, in provincia di Piacenza, che da domenica scorsa è diventato la seconda spiaggia fluviale naturista italiana.
In realtà a «Secchiello selvaggio» il naturismo si pratica da oltre vent'anni, ora ha avuto il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Corte Brugnatella sulla spinta del gruppo naturista locale TrebbiaNat.
«Abbiamo riconosciuto uno stato di fatto», ha detto il sindaco Mauro Guarnieri. Non secondaria è stata la motivazione economica: «Ci sono persone che amano fare naturismo e passare le vacanze sul nostro fiume pulitissimo, affittano casa ogni estate da anni, molti vivono stabilmente in paese e fanno la spesa nelle nostre botteghe. La spiaggia naturista porta turismo ecologico», ha aggiunto il sindaco.
Ma in Italia non ci sono solo spiagge per naturisti - sette sono state autorizzate negli ultimi quattro anni - ci sono anche campeggi, pur se in numero nettamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Austria, Croazia, Germania e Olanda, B&B e case vacanze.
«C'è una differenza tra nudismo e naturismo», spiega Giampietro Tentori, presidente di Anita (Associazione naturista italiana). «Il naturismo non è solo lo stare nudi all'aperto, ma porta con sé la consapevolezza della cura del corpo e di far parte di un ambiente naturale. Infatti il nostro motto è: rispetto della natura, di se stessi e degli altri».
In Italia manca una legge nazionale che disciplini il naturismo, ma sei regioni hanno legiferato sull'argomento. «Alcune settimane fa abbiamo inviato una petizione al ministro dell'Interno per chiedere, in assenza di una legge, di mandare una circolare ai prefetti per spiegare che per il naturismo sulle spiagge storicamente frequentate dagli amanti del corpo libero non si applica l'articolo 726 del Codice penale sugli atti contrari alla pubblica decenza, che è stato depenalizzato, ma prevede ancora una sanzione fino a 10 mila euro. Nei casi di sanzioni noi ricorriamo sempre, anzi come associazione abbiamo istituito un fondo apposito», ricorda Tentori.
l naturismo in Italia è più diffuso rispetto a 50 anni fa. Non ci sono statistiche certificate sui naturisti italiani, stimati in 500 mila praticanti ma che possono salire a circa un milione se si sommano anche coloro che lo hanno praticato almeno una volta.
«Di solito il naturista italiano sperimenta all'estero la prima volta in cui si mette a prendere il sole senza costume», dice il presidente di Anita. «Molti lo praticano, ma non lo raccontano. "Se non ci fossero stati i naturisti, l'anno scorso con il Covid avremmo chiuso", ci hanno detto gli operatori economici del Trebbia». I numeri del naturismo sono in crescita e il turismo italiano si sta accorgendo di un mercato che assicura anche una stagione più lunga del normale.