UN’INTESA SI TROVA SEMPRE: BAZOLI CACCIA 160 MLN E SALVA L’EXPO (E GLI AZIONISTI)

A evitare il naufragio completo di Expo 2015 arriva il salvatore Bazoli con la sua Intesa Sanpaolo che sborsa altri 160 mln € per i terreni, che vanno ad aggiungersi ai 180 mila per le spese correnti - Gli azionisti di Arexpo regione Lombardia e comune di Milano recuperano così quello che avevano speso per i primi terreni… - -

Condividi questo articolo


Stefano Sansonetti per La Notizia

GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSAGIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA

Più che i poteri speciali, appena ottenuti dall'amministratore delegato Giuseppe Sala per colmare i ritardi, a togliere a Expo 2015 le castagne dal fuoco saranno i "poteri" finanziari di Intesa Sanpaolo. Dietro le quinte, infatti, è proprio la banca del dominus Giovanni Bazoli a salvare in corner la macchina che gestisce l'organizzazione della kermesse.

expo milano jpegexpo milano jpeg

Il tutto con un bel finanziamento da 160 milioni, perfezionato nei giorni scorsi, che servirà a completare la procedura di acquisto dei terreni su cui si svolgerà la manifestazione. Cifra consistente, che va ad aggiungersi ai 180 milioni che sempre Intesa, diventata nei mesi scorsi partner finanziario di Expo, potrebbe essere chiamata a erogare per finanziare le spese correnti dell'apparato organizzativo.

CANTIERE EXPO MILANOCANTIERE EXPO MILANO

Il finanziamento
L'ultima novità in ordine di tempo è rappresentata dai 160 milioni di euro che un pool di banche, Intesa in testa, metterà a disposizione di Arexpo. Si tratta di una società che spesso sfugge ai radar della discussione, ma che riveste un ruolo di assoluto rilievo. Partecipata al 34,67% ciascuno dagli azionisti regione Lombardia e comune di Milano, e dal 27,65% dall'Ente Fiera, Arexpo è nata nel 2011 al fine di acquistare i terreni necessari alla manifestazione e metterli a disposizione della società "cugina" Expo 2015.

Dietro alla quale, oltre al Tesoro e alla Camera di commercio di Milano, ci sono gli stessi maggiori azionisti di Arexpo. E qui si capisce in che modo questo finanziamento di Intesa andrà ad alimentare una sorta di partita di giro che serve a far dormire sonni tranquilli agli azionisti. Perché proprio questi, vedi la regione Lombardia, avevano tirato fuori i soldi per finanziare i primi acquisti di terreni. E ora naturalmente vogliono recuperare il loro credito.

CANTIERE EXPO MILANOCANTIERE EXPO MILANO CANTIERE EXPO MILANOCANTIERE EXPO MILANO

Il pool di banche
Diciamo subito che il pool di banche è formato dalla capogruppo Intesa, dalla Banca popolare di Sondrio, da Veneto Banca, dal Credito Bergamasco, dalla Banca popolare di Milano e da Banca Imi (sempre gruppo Intesa). Gli istituti di credito in questione, dopo tutta una serie di titubanze e una proroga ad hoc, si sono aggiudicati un appalto per la fornitura di servizi finanziari e bancari a favore di Arexpo.

Il raggruppamento, per inciso, è stato l'unico a far pervenire un'offerta. Dalle carte emerge una precisa divisione in tre parti delle esigenze del complessivo finanziamento da 160 milioni di euro. Una linea di credito, fino a un massimo di 87 milioni, può essere usata "esclusivamente per finanziare i costi connessi alla realizzazione del piano degli investimenti".

Progetto dell Expo di MilanoProgetto dell Expo di Milano

Al cui interno figura il rimborso di un precedente prestito da 80 milioni che, al fine di procedere all'acquisto di parte dei terreni, Arexpo ha ottenuto tempo fa da Finlombarda, la finanziaria della regione Lombardia oggi guidata da Roberto Maroni. Un'altra linea di credito, per un massimo di 46,5 milioni, dovrà essere utilizzata per rilasciare garanzie a favore della Fondazione Fiera di Milano, ossia uno dei soci con i quali Arexpo, il 2 agosto e il 19 settembre 2012, ha firmato i contratti definitivi di cessione delle aree di proprietà della stessa Fondazione.

CANTIERE EXPO MILANOCANTIERE EXPO MILANO

Insomma, come si vede parliamo di una sorta di partita di giro, "oliata" da Intesa, per consentire agli azionisti di recuperare i loro crediti. L'ultima linea, del valore massimo di 26,5 milioni, serve invece a "finanziare l'Iva relativa ai costi connessi alla realizzazione del piano di investimenti".

Giuseppe Sala ad expoGiuseppe Sala ad expo

Il doppio salvataggio
Sta di fatto che la banca guidata dal consigliere delegato Enrico Tommaso Cucchiani è intervenuta per ben due volte a sostegno di Expo 2015. Nell'ottobre del 2012, infatti, Intesa è stato l'unico istituto a presentare un'offerta per diventare partner finanziario della kermesse.

Roberto MaroniRoberto Maroni

Un'operazione di fronte alla quale la banca ha tentennato molto, anche perché il servizio prevede la possibilità che Expo chieda a Intesa fino a 180 milioni di euro per finanziare le spese correnti. La società di Sala aveva sondato quasi tutte le altri banche, italiane ed estere: Unicredit, Deutsche Bank, Mps, Barclays, Hsbc, Bnp Paribas, Credit Agricole, Ing e Rabobank. Ma tutte sono fuggite.

Si è immolata solo Intesa, la "banca di sistema", quasi a replicare gli interventi in Alitalia e Telecom.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO