DAGOREPORT
Tutto finisce come doveva finire. Urbano Cairo è entrato trionfante oggi in Rcs. "Sono molto emozionato. È stato emozionante entrare qui". Ha balbettato il neo presidente e ad di Rcs, lasciando la riunione del cda della società. "Ora è importante incominciare rapidamente a fare le cose".
Cairo assumerà, infatti, tutte le deleghe, di presidente e amministratore delegato. Ma non avrà la maggioranza del Consiglio di amministrazione. Con le dimissioni volontarie di Maurizio Costa, Laura Cioli e Gerardo Bragiotti, il patron de La7 avrà 4 consiglieri. Alle minoranze sconfitte e ai fondi restano 5 consiglieri, che potrebbero mettere il veto di decisioni radicali.
marisela federici giovanni bazoli
A parte operazioni straordinarie, dunque, Cairo potrà da subito agire sul campo che gli è più consono: il taglio dei costi e la razionalizzazione delle strutture, soprattutto della corporate Rcs. Nel Gruppo si attendono decisioni sul Corriere della Sera. Il direttore Luciano Fontana ha già avuto la fiducia di Cairo, che domani entrerà in Solferino, e di Bazoli. Ma sopra di lui ritornerà colui che lo scelse come direttore, alias Ferruccio De Bortoli. Per ora avra un contratto da editorialista fisso; a settembre avrà la carica di direttore editoriale, come vuole il vero deus ex machina dell’operazione, Giovanni Bazoli.
L’”arzillo vecchietto” è ringiovanito decenni vedendo rotolare le teste dei vari e avariati Nagel e Della Valle; altro sconfitto è Paolino Mieli, definitivamente fuori da Rcs.
michela brambilla luciano fontana (1)
Il cambio di controllo avviene in un giorno significativo. Costa e Cioli lasciano il gruppo dopo aver approvato la miglior trimestrale degli ultimi anni, con un utile di 20 milioni e un Ebitda che nell’anno supera i 100 milioni. "E’ stato un grande privilegio essere parte di questo Gruppo. In pochi mesi – ha commentato a caldo la Cioli - abbiamo prodotto e presentato ai mercati un piano industriale che già nelle prime fasi ha dato i suoi positivi frutti. Abbiamo stabilizzato la situazione finanziaria e patrimoniale della Società, avviato il rilancio strategico di questo storico gruppo editoriale, incrementato la redditività dal 2% all’8% nel solo primo semestre e chiuso il secondo trimestre in utile, per la prima volta dal 2012. Lascio un’azienda più solida e pronta ad affrontare da leader ogni sfida di mercato. Auguro a RCS e ciascuna delle sue eccellenti professionalità il futuro di grandi successi che meritano". Amen.
Il Presidente Costa che in tutta la guerra delle Opa si è astenuto dal partecipare ai Consigli di amministrazione, in quanto coinvolto come consigliere di Mediobanca, ha commentato : "Con l'approvazione della semestrale si chiude una fase che ha visto il CdA ed il management del Gruppo RCS fortemente impegnati nell'avvio di un ciclo di risanamento e di sviluppo della società. Nel momento in cui faccio un passo indietro con le dimissioni dalla Presidenza, a seguito dei rilevanti cambiamenti negli assetti azionari, voglio con orgoglio ricordare gli importanti risultati che sono stati conseguiti e ringraziare tutti i colleghi per l'impegno profuso in un anno di grande e proficuo lavoro. Un particolare ringraziamento ai colleghi del Consiglio di Amministrazione, che hanno operato con grande impegno, coesione e nell’interesse primario di RCS e di tutti i suoi azionisti.”
Inizia ora una nuova era. Si vedrà dalle prossime settimane se l’operazione Cairo quali riflessi avrà sulla linea del Corriere. Questa è la preoccupazione di Renzi, alla vigilia del referendum sul quale si gioca il suo futuro.
PS. Anche “la Repubblica” sta cambiando leggermente rotta: dall’applauso incondizionato al governo dei tempi passati.