Andrea Montanari per “Milano Finanza”
Dopo la doccia fredda della mancata quotazione in borsa di Italiaonline, azienda comunque sana e in crescita, sta per arrivare un'altra tegola sulla testa di Naguib Sawiris, proprietario in Italia anche dell'internet company Dada e socio di minoranza della Prima Tv (Sportitalia) di Tarak Ben Ammar. A far lo sgambetto al magnate egiziano questa volta sarebbe la sua ex azienda tlc, ovvero Wind.
Infatti il gruppo, secondo operatore nel mercato italiano della telefonia fissa e terzo in quella mobile, sta per tagliare una grossa fetta del contratto in essere da anni con Wis Telecom, la società che garantisce il servizio di terminazione da interconnessione, quello di accesso diretto al web attraverso la banda larga e il traffico gprs in roaming.
La novità, che rischia di rappresentare una mannaia sui conti dell'azienda controllata da Orascom Tmt Investment (attraverso la sub holding Libero Acquisition Finance), emerge dal piano industriale 2014-2017 appena approvato dal management guidato dall'amministratore delegato Maan El Amine.
«Il piano industriale riflette il ridimensionamento dell'operatività aziendale a causa delle incertezze legate all'evoluzione dei rapporti con il principale cliente, Wind, a partire dal 2015», si legge nei documenti di Wis Telecom consultati da MF-Milano Finanza.
L'anno prossimo infatti l'operatore tlc ora controllato dalla russo-norvegese Vimpelcom «potrebbe completare il passaggio da Wis alla controllata Beeline come gestore del traffico outgoing e incoming da altri operatori», si legge ancora nelle carte della società di Sawiris. Ed è per questa ragione che nel bilancio 2014 di Wis si è deciso di svalutare interamente (29,36 milioni) l'avviamento della controlla belga che gestisce il business.
Una scelta legata appunto al rischio della perdita dell'importante commessa, che ha provocato un rosso di 21,5 milioni a fronte degli utili registrati negli anni precedenti. E, se Wind non staccherà la spina all'azienda del suo ex proprietario, il giro d'affari continuerà a calare sensibilmente.
Come del resto, bilanci alla mano, è già avvenuto nell'ultimo triennio: i ricavi sono infatti calati dai 679 milioni del 2011 ai 458,7 milioni dello scorso anno (-32,4%). Ora si cercano nuovi clienti e nuovi mercati soprattutto nel continente africano (Algeria, Burundi, Zimbabwe). Anche se nel frattempo Sawiris si è messo al riparo: Wis l'anno scorso ha staccato una cedola da 64 milioni alle holding del Faraone.