CHI SI SPUPAZZA NOEMI, CHI SI CIUCCIA NAOMI, MA IL RISULTATO è SEMPRE CAFONAL - LA CAMPBELL CON PARRUCCA SCOMPOSTA - TRIONFO PER DOGE LAPO E 'VOGUE' SOZZANI - CRISI DE CHE? FESTE, BALLI E BIENNALE TORNANO A FAR SPLENDERE UNA CITTà SONTUOSA

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  • 1 - ATTOVAGLIATI CON LAPO E VODKA, E POI TUTTI DA GUCCI
    Federica Repetto per "Il Gazzettino di Venezia"

    I TATUAGGI DI LAPO - copyright PizziI TATUAGGI DI LAPO - copyright Pizzi

    Arrigo Cipriani e Lapo Elkann portano alla luce il mito della Vodka italiana. Si chiama "I-Spirit Vodka", la nuova vodka, che è stata presentata ieri sera, in anteprima, ad un centinaio di ospiti, all'Harry's Dolci alla Giudecca. I non vip sono riusciti ad ammirare comunque la nuova bottiglia. Per una manciata di secondi, sulla facciata del ristorante, è stata fatta srotolare una gigantografia, di una ventina di metri, che raffigura "I-Spirit Vodka".

    I TATUAGGI DI LAPO - copyright PizziI TATUAGGI DI LAPO - copyright Pizzi

    Il prodotto ha comunque destato molto interesse anche tra i tanti invitati: il conte Brandino Brandolini D'Adda, gli imprenditori Luca Marzotto, Marco e Giovanni Giol, Filippo Gaggia, Alberto Bastianello, Francesca Malgara, Federico Zoppas, Marta Marzotto, Renzo Rosso ed Alessandro Benetton. Tra gli ospiti attesi c'erano anche Naomi Campbell e il suo fidanzato russo, Vladislav Doronin, un oligarca che ha fatto soldi con il mattone, il mercante d'arte Larry Gaugasian, il designer Namir Giugiaro, l'attore Stefano Accorsi e la fidanzata Laetizia Casta, Jonathan Zebina della Juventus e, Charlotte Casiraghi.

    IL TATUAGGIO DI DELPHINE - copyright PizziIL TATUAGGIO DI DELPHINE - copyright Pizzi

    L'idea nasce dalla collaborazione tra Arrigo Cipriani e il figlio Giuseppe, Lapo Elkann, Marco Fantinel, Francesco Cosulich e Paolo Domeneghetti, importatore in America di questo innovativo prodotto del Nordest. "I-Spirit Vodka - ha fatto presente Francesco Cosulich - racchiude in sé il meglio della tradizione e della capacità di innovazione Made in Italy".

    INDOVINA CHI VIENE A CENA - copyright PizziINDOVINA CHI VIENE A CENA - copyright Pizzi

    "Il design - continua - riprende le bottiglie dei primi del Novecento che piacevano anche a Hemingway. Quando si recava all'Harry's Bar per trascorrere piacevoli serate in compagnia di Giuseppe Cipriani". Lapo Elkann ha poi continuato la serata a Palazzo Grassi, dove il party della Maison Gucci, ha radunato 500 ospiti. In consolle i Dj Rachel Chandler & Stefano Fontana.

    JONATHAN ZEBINA E LUCA BEATRICE - copyright PizziJONATHAN ZEBINA E LUCA BEATRICE - copyright Pizzi

    2 - VENEZIA, LA NUOVA ETÀ DELL' ORO
    Natalia Aspesi per "La Repubblica"

    Scendono dai motoscafi le belle e meno belle signore dagli alti sandali d´oro nelle luci sfolgoranti di Palazzo Grassi e hanno appena uno sguardo per la sedia alta cinque metri e il gigantesco pacchetto di sigarette che li accoglie sul Canal Grande, il tutto opera d´arte di Urs Fischer.

    LA BELLA MARIE BRANDOLINI - copyright PizziLA BELLA MARIE BRANDOLINI - copyright Pizzi

    In questi primi giorni di Biennale ne hanno viste talmente tante, scheletrini, vagine giganti, aiole di fango, pipistrelli liofilizzati, piatti di risotto, temperamatite con matita, raccolta di vecchi giornali, cose che il pensiero degli artisti ha innalzato ad opera d´arte, che adesso calpestano con gusto il pavimento-opera d´arte "Dancing nazis" del giovane polacco Uklanski su cui per tutta la notte si scateneranno, è ovvio, le danze.

    700 gli invitati alla festa da ballo organizzata da Vogue Uomo per festeggiare il numero dedicato, appunto, all´arte, che nell´immenso mondo fashion sta sostituendo la moda, un po´ in affanno, come marchio di successo ed eleganza. Anche l´Italia è in affanno, nel momento cruciale delle elezioni europee, e dall´estero piombano su di noi sguardi preoccupati e ironici.

    LA MARZOTTO BELLA - copyright PizziLA MARZOTTO BELLA - copyright Pizzi

    Ma non qui, non adesso, non in questa Venezia sontuosa che rappresenta una città di antico potere ed eccellenza, diventata in questi giorni la più grande e importante galleria d´arte contemporanea del mondo, invasa da migliaia e migliaia di persone venute da ogni continente, percorsa dalla cultura, dall´opulenza, dalla bizzarria, dal piacere, dal talento, dal mercato, aperta al collezionista miliardario (in dollari) con i suoi Maurizio Cattelan e i suoi Takashi Murakami, ma anche alle 12 signore nullatenenti che inscenano una performance dedicata alla mona (in veneziano, al dattero in libanese, alla pesca in sloveno, alla gnocca nella nostra televisione ecc.).

    LA PISTA DI PAZAZZO GRASSI - copyright PizziLA PISTA DI PAZAZZO GRASSI - copyright Pizzi

    Tutto è grandioso, tutto è stupefacente, tutto è incantevole, tutto induce alla massima festa: sono enormi le opere d´arte contemporanea che si adattano benissimo agli enormi spazi tre-quattrocenteschi: ai Magazzini del Sale le tele di Vedova che si muovono grazie alla raffinata tecnologia progettata da Renzo Piano, cento pezzi della infinita collezione di François Pinault (150 sono a Palazzo Grassi) sistemati nella Punta della Dogana, adagiata tra la Giudecca e il Canal Grande e restaurata da Tadao Ando.

    LA PISTA DI PAZAZZO GRASSI - copyright PizziLA PISTA DI PAZAZZO GRASSI - copyright Pizzi

    I Giardini di fine ‘800 e l´antico Arsenale presidiati dai 90 artisti della 53° Biennale, esposizioni nazionali sparse nei palazzi della città, mostre di artisti moderni o contemporanei alla Ca d´Oro, a Ca Pesaro, a Ca Rezzonico, alla fondazione Bevilacqua La Masa (dove il Leone d´oro alla carriera Yoko Ono, in un artvideo, tenta invano di togliersi il reggipetto, musica di John Lennon): arte in ogni museo, nelle gallerie, negli alberghi, alle fermate dei vaporetti, sui ponti, nelle case private.

    LAPO & FRIEND - copyright PizziLAPO & FRIEND - copyright Pizzi

    Muri occupati da anonimi artisti ambulanti, con la scritta artistica, "Questa non è un´opera d´arte", facciate di palazzi come Ca´ Giustignan (sede della Biennale fatta rigorosamente restaurare e rilanciata dal presidente Baratta) attraversata da un grande lenzuolo con la scritta "Non farò mai più arte noiosa", opera d´arte datata 1971, firmata dal Leone d´oro alla carriera John Baldessari, 78 anni, bella barba bianca, instancabilmente saltellante di mostra in mostra.

    Si incontrano tutti, cinque, seimila, ma ce ne starebbero centomila, all´inaugurazione di Punta della Dogana, tra i massacri in miniatura ("Fucking Hell") di Jake e Dinos Chapman e la coppia canoviana in marmo bianco che si bacia di Jeff Koons ("Bourgeois Bust - Jeff and Ilona" che è del 1991 quando l´artista e la Staller ancora non si bastonavano);

    LAPO ELKAN E BIANCA BRANDOLINI - copyright pizziLAPO ELKAN E BIANCA BRANDOLINI - copyright pizzi

    nel giro instancabile delle mondanità d´arte finiscono per conoscersi tutti, l´ex imperatrice Farah Diba e l´ex modella Naomi Campbell, la stilista Stella McCartney e la regina di Norvegia, il filosofo Bernard Henry-Levy e la regista francese Agnes Varda, il regista israeliano Amos Gitai e il ministro francese della cultura Christine Albanel: più tutti gli artisti, tutti i galleristi, tutti i critici, tutti i curatori, tutti i direttori di musei, tutti i battitori d´asta, tutti i collezionisti, che popolano ormai il sempre più oceanico mondo dell´arte contemporanea, dove affluiscono le montagne di denaro che in tanti non sanno più come impiegare.

    LARRY GAGOSIAN - copyright pizziLARRY GAGOSIAN - copyright pizzi

    Un folto gruppo di Benetton si sposta dalla nuova e seconda sede della collezione del magnate francese François Pinault (proprietario anche della casa d´aste Christie´s, dove ogni tanto transitano le sue preziose acquisizioni), all´hotel Monaco, dove il più seducente tra loro, Alessandro, festeggia Tina Brown che festeggia l´apertura di una galleria d´arte internazionale e il suo celebre sito Daily Beast, che elenca i suoi ospiti,

    LE SCARPE DI BIANCA BRANDOLINI - copyright pizziLE SCARPE DI BIANCA BRANDOLINI - copyright pizzi

    proprietari di quotidiani inglesi come Timothy Taylor, signore importanti come la mamma della first lady Carla Bruni (di cui il sito della Brown pubblica una foto nuda messa all´asta a Berlino in questi giorni), Marco Muller che come direttore della Biennale cinema annuncia per settembre il ritorno di Hollywood in laguna, il geniale inventore di oggetti inutili Philip Stark che ormai vive a Venezia e che si dichiara romantico, per cui non andrà a vedere nulla di contemporaneo.

    LE SCARPETTE DI LAPO - copyright pizziLE SCARPETTE DI LAPO - copyright pizziLUCA BEATRICE E BELLA SCURA - copyright pizziLUCA BEATRICE E BELLA SCURA - copyright pizzi

    Non ci sono più ormeggi per i grandi yacht, che essendo ormai tutti grandissimi, occupano il posto di due o tre: ce ne stanno adesso solo venti, tra cui il Pelorus (120 metri) di Roman Abramovich, che ieri sera era la star della festa danzante a Palazzo Grassi, attorniato da star dell´arte come Nathalie Djinburg, Cy Twomby, Cindy Sherman. Prima l´onda d´urto cosmopolita si era precipitata a migliaia alla Fondazione Cini, dove la Fondazione Prada esponeva una antologica dell´americano John Wesley, curata da Germano Celant.

    LUCA BOMBASSEI - copyright pizziLUCA BOMBASSEI - copyright pizzi

    «Credo che il mio lavoro abbia molto a che fare con il sesso» ha dichiarato il simpatico ultraottantenne, si direbbe soprattutto quello femminile, che descrive molto carinamente, ridisegnando i personaggi dalla pubblicità e dei fumetti anche per bambini mentre si rimirano o fanno sorridendo contenti quella cosa là: deve essere anche un tipo velocissimo, perché nel bel catalogo sono raccolte centinaia e centinaia di opere che mettono di buon umore.

    MARGHERITA MISSONI CHARLOTTO CASIRAGHI - copyright pizziMARGHERITA MISSONI CHARLOTTO CASIRAGHI - copyright pizzi

    Anche qui arabi e giapponesi, svedesi e americani, tutti a champagne, invitandosi per i prossimi mesi qua e là, in nome dell´arte e la maggior parte in partenza per Basilea, dove la settimana prossima si sposterà il mercato internazionale di arte contemporanea. Nelle stesse ore, l´Italia tornava alle sue dimensioni domestiche, tricolori, all´Arsenale, dove il ministro Bondi col suo seguito affannato e una quantità macroscopica di agenti (negli altri luoghi non si erano notati, neppure attorno a teste coronate) inaugurava il padiglione Italia, finora piuttosto trascurato da mercanti e collezionisti chic.

     

     

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