“MANDAI IN BIANCO ALBERTO SORDI E LUI MI DISSE: “A ZANÌ, NON SAI CHE TE SEI PERSA!” – IVA ZANICCHI RACCONTA: “ALBERTONE FU AGGUANTANTE COME UN POLIPONE, CON OTTO MANI (“OVUNQUE”), MA, CON UNA SCUSA LO MOLLAI CON LA PROMESSA DI TORNARE QUANDO LUI PENSAVA DI ESSERE QUASI ARRIVATO AL DUNQUE”. IVA NON LASCIÒ SOLO LA CAMERA, MA PERFINO L’ALBERGO. SORDI NON SE LA PRESE, MA QUANDO LA INCONTRAVA LE DICEVA… - IL LIBRO DI ROBERTO ALESSI
Notizie tratte da “Tentazioni & Castighi. Il gossip è la prima forma di democrazia”, di Roberto Alessi (ed. Morellini) pubblicato da il Fatto Quotidiano
Zanì. La Zanicchi mandò Alberto Sordi in bianco dopo un invito in camera d’albergo. Sordi, racconta lei, fu veloce e agguantante come un polipone, con otto mani (“ovunque”), ma, con una scusa, Iva lo mollò con la promessa di tornare quando lui pensava di essere quasi arrivato al dunque. Non lasciò solo il letto e la camera, ma perfino l’albergo. Sordi non se la prese, ma quando la incontrava le diceva: “A Zanì, non sai che te sei persa!”.
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