kristalina georgieva e xi jinping

QUANDO CI SONO DI MEZZO SOLDI E CINESI, SCOPPIA QUALCHE CASINO - NON SOLO IL POSSIBILE CRAC DEL COLOSSO IMMOBILIARE EVERGRANDE, AUMENTANO LE SOCIETÀ A RISCHIO INSOLVENZA E MEZZO PAESE È VICINO AL FALLIMENTO: COINVOLTO IL 40% DELLE OBBLIGAZIONI IN DOLLARI - COME SE NON BASTASSE, ESPLODE IL CASO DEL RAPPORTO DELLA BANCA MONDIALE TRUCCATO PER AIUTARE PECHINO: LA DIRETTRICE GENERALE DEL FMI KRISTALINA GEORGIEVA È ACCUSATA DI ESSERSI PIEGATA A XI...

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano

 

Kristalina Georgieva E XI JINPING

La Cina mette in ansia tutto il sistema finanziario mondiale. E non solo per il possibile fallimento di Evergrande e di altre grandi immobiliari. Non meno grave lo scandalo che rischia di travolgere il direttore generale del Fmi Kristalina Georgieva, che aveva preso il posto di Christine Lagarde. L'eventuale licenziamento dell'economista bulgara getterebbe una luce sinistra sulla credibilità del Fondo Monetario e della Banca Mondiale.

 

KRISTALINA GEORGIEVA XI JINPING

Negli ultimi anni hanno perso luce ma immaginare che a guidarle possano essere personaggi sensibili a pressioni (e non solo) provenienti dall'esterno mette inquietudine. A giocare sporco secondo le accuse sarebbe stata Pechino convincendo la Georgieva ad abbellire i risultati del gigante asiatico nel rapporto "Doing Business" della Banca Mondiale.

 

Cifre e tabelle che rappresentano un punto di riferimento per economisti, governi e imprese. Le alterazioni avrebbero inquinato le analisi fra il 2018 e il 2020. Non a caso la pubblicazione di quest'anno è stata sospesa.

 

RAPPORTO MANIPOLATO

KRISTALINA GEORGIEVA E CHRISTINE LAGARDE

Nella classifica originaria la Repubblica Popolare era stata retrocessa al posto numero 85 della speciale graduatoria che valuta quanto sia "amichevole" una nazione con cui fare affari.

 

Dopo l'intervento della Georgieva era tornata nella casella 75 che occupava anche l'anno precedente. Inevitabile l'imbarazzo del consiglio d'amministrazione del Fmi visto che a Washington è appena iniziata la sessione annuale che riunisce ministri e banchieri provenienti da tutto il mondo. Il verdetto sarà molto tempestivo, assicurano nelle stanze del Fondo.

 

crac evergrande in cina 3

L'eventuale condanna colpirebbe sia l'economista bulgara sia tutto il sistema economico e finanziario cinese confermandone la scarsa trasparenza. Un problema di credibilità che si aggiunge alle difficoltà di Evergrande.

 

crac evergrande in cina 1

Il colosso immobiliare da 305 miliardi di dollari di debiti, che in queste ore deve staccare tre cedole dopo le precedenti due non pagate. Si tratta delle obbligazioni con scadenza aprile 2022 (68,88 milioni di dividendi), aprile 2023 (42,5 milioni) e aprile 2024 (36,75 milioni).

 

crac evergrande in cina 5

La crisi del mattone che in Cina vale oltre 50mila miliardi di dollari secondo Barclays, sta intaccando altre realtà come la moda Nomura ha calcolato che il debito immobiliare cinese, arrivato a 5 mila miliardi di dollari, è il doppio del 2016. Il settore è sotto stress da quando il governo ha messo un argine alla finanza allegra degli immobiliaristi per consentire alla popolazione l'acquisto di una casa a prezzi accessibili.

 

xi jinping

Un passo obbligato in nome della svolta egualitaria imposta da Xi. E infatti il caso Evrgrande non è isolato. Modern Land China sta cercando di allungare di tre mesi un'obbligazione in dollari in scadenza il 25 ottobre. Il rinvio per «migliorare la gestione del flusso di cassa ed evitare potenziali inadempienze nei pagamenti» ha scritto in un documento depositato in Borsa.

 

Xi Jinping

La settimana scorsa, il gruppo immobiliare del lusso Fantasia Holdings non è riuscito a rimborsare 206 milioni di dollari in obbligazioni scadute il 4 ottobre. Il mercato dei titoli junk asiatici ha subito un'ondata di vendite la scorsa settimana. Venerdì scorso, secondo i calcoli di Bloomberg, le obbligazioni di 24 delle 59 società (oltre il 40%) immobiliari cinesi inserite nell'indice Ice BofA in dollari sono state scambiate con rendimenti superiori al 20%. Un picco che indica un alto rischio di insolvenza.

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