paul biya

CAMERUN CON VISTA: CHE FINE HA FATTO IL PRESIDENTE DELLO STATO AFRICANO, PAUL BIYA? – IL 91ENNE, LEADER PIÙ ANZIANO DEL MONDO, NON APPARE IN PUBBLICO DA UN MESE – QUALCHE GIORNO FA UN’EMITTENTE CAMERUNESE “IN ESILO” IN TEXAS HA ANNUNCIATO LA SUA MORTE, MA IL SUO BRACCIO DESTRO, FERDINAND NGOH NGOH, SMENTISCE: “È IN FORMA ECCELLENTE” – IL GOVERNO HA IMPOSTO IL DIVIETO DI PARLARE DELLO STATO DI SALUTE DELLA “SFINGE” (IL SUO SOPRANNOME), CHE HA MANTENUTO LE REDINI DEL PAESE PER QUASI 42 ANNI TRA REPRESSIONE, PURGHE DEI RIVALI E FAVORI AGLI AMICI...

Estratto dell'articolo di Michele Farina per il “Corriere della Sera”

 

paul biya

[…] Il presidente del Camerun Paul Biya, 91 anni, il leader più anziano del pianeta, non appare in pubblico da oltre un mese, da quando lasciò Pechino il 6 settembre dopo il summit Cina-Africa. Ha saltato vari appuntamenti, dalla riunione dei capi di Stato al Palazzo di Vetro dell’Onu alla finale della Coppa del Camerun di calcio.

 

Qualche giorno fa un’emittente dall’esilio del Texas ha annunciato la sua dipartita. L’opposizione chiede notizie e spiegazioni. Da Yaoundé il potente segretario alla presidenza Ngoh Ngoh ribatte in un comunicato ufficiale che Sua Eccellenza «è in forma eccellente». Sta così bene che il governo ha proibito ogni dubbio a riguardo: media e social hanno il divieto di parlare della salute della Sfinge, l’unico presidente che il 75% dei camerunensi abbia conosciuto.

 

paul biya con la moglie chantal

Ci vuole un genio, per restare in sella 41 anni e 11 mesi come ha fatto l’ex seminarista Paul. Anche in Africa, […] ci vuole un genio (probabilmente) del male per non farsi prima o poi disarcionare da un parente o da un cacicco di palazzo come è successo al collega del Gabon, Ali Bongo, dopo soli 14 anni di ininterrotta presidenza.

 

[…] La Sfinge, com’è soprannominato l’ineffabile Paul, ha mantenuto le redini del potere dosando, con somma discrezione, repressione e favori. In Camerun la minoranza anglofona è schiacciata in una guerra civile senza fine che comunque il regime controlla senza proteste internazionali.

 

ferdinand ngoh ngoh

Ogni tanto, qualche purga tiene in riga il sistema: il carcere di Kondengui nella capitale, ci ricorda Le Monde , è pieno di baroni caduti in disgrazia, ex ministri e boiardi accusati di corruzione. E poi c’è la dote dell’invisibilità: ci sono Paesi dove i leader non possono permettersi di restare dieci giorni all’estero, per paura di restare senza poltrona. Al contrario, Biya ha fatto della lontananza da palazzo un’assicurazione sulla vita e sul potere.

 

paul biya

Per anni ha passato gran parte del tempo nel villaggio natale nel Sud del Paese, Mvomeka’a, o più preferibilmente all’Intercontinental Hotel di Ginevra, dove c’è un intero piano riservato a lui e alla first lady, la seconda moglie Chantal dall’imponente rossa chioma. A Ginevra, vicino alle banche e ai buoni ospedali. È proprio lì, al quartier generale svizzero, che secondo il governo camerunense si trova in eccellenti condizioni di salute la Sfinge invisibile.

 

È da lì, fa sapere il segretario generale alla presidenza Ferdinand Ngoh Ngoh, che «il padre della nazione» farà ritorno in patria nei prossimi giorni. […]

paul biya paul biya paul biya

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…