IL CASO BOCCIA-SANGIULIANO E’ GOSSIP O POLITICA? FRANCESCO MERLO: "E’ POLITICA TUTTA LA VITA, DAGO HA RAGIONE. L’INTRECCIO TRA GLI AMORI PRIVATI FINITI MALE DEL NUOVO POTERE E LE NOMINE, LE CARRIERE E ADDIRITTURA LA DISPUTA IDEALE SULL’EGEMONIA CULTURALE, CHIARISCE NON SOLO FRATELLI D’ITALIA, MA L’INTERA ITALIA DI DESTRA MEGLIO DI 10 EDITORIALI. ECCO, CON IL CASO BOCCIA E IL POTERE E I COMPLOTTI DELLE DUE SORELLE MELONI NOI SIAMO ARRIVATI AL GROTTESCO DEL GOSSIP AUTOGESTITO E DALLA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO SIAMO PASSATI A QUELLA DELL’AVANSPETTACOLO…”
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA
Caro Merlo, a domanda sul caso Boccia, “Ma questa storia è gossip o politica?”, Roberto D’Agostino, nella bella intervista a Concetto Vecchio, replica: “Politica tutta la vita. Al pari di Berlusconi, travolto dalla fica, Sangiuliano ha calpestato la decenza istituzionale.
”L’intuizione di D’Agostino, che ha fondato e dirige un giornale di gossip politico, è molto interessante. E “gossip politico” è un pleonasmo: il gossip è politica più della politica. L’intuizione, però, è più antica di D’Agostino: Svetonio, Procopio (“Storia segreta”) ecc.
Valerio Larena
Risposta di Francesco Merlo
D’Agostino ha ragione. Potrei citare Arbasino, Proust…, ma rimango al caso Boccia: c’è stato sicuramente un compiacimento gossiparo.
E però l’intreccio tra gli amori privati finiti male del nuovo potere e le nomine, le carriere e addirittura la disputa ideale sull’egemonia culturale, chiarisce non solo Fratelli d’Italia, ma l’intera Italia di destra meglio di 10 editoriali.
Il giornalismo, che è molto più del rullo delle notizie perché prova a darne ogni giorno il senso, ha bisogno anche del gossip per acchiappare in un dettaglio il mondo (i retroscena e le combine dei premi letterari, il calcio, l’economia, la Rai):
“In passato — ha scritto Umberto Eco che sapeva come trattare il gossip — la persona era estremamente gelosa dei fatti propri e temeva il pettegolezzo, coniugi traditi tacevano soffrendo purché non si sapesse in giro della loro disgrazia, se un parente aveva un brutto male si faceva di tutto per celarlo, non si parlava in giro dell’entità del proprio stipendio, insomma si partiva dal principio che i panni sporchi (e persino quelli puliti) si lavano in casa…
Con l’avvento della società dello spettacolo, sta sempre più avvenendo l’inverso”. Ecco, con il caso Boccia e il potere e i complotti delle due sorelle noi siamo arrivati al grottesco del gossip autogestito e, oltre Umberto Eco, dalla società dello spettacolo siamo passati a quella dell’avanspettacolo.