C’È SEMPRE MENO PATATA “MADE IN ITALY” (E COSTA SEMPRE DI PIÙ) – AVVISATE LOLLOBRIGIDA, L'ITALIA NEL 2023 HA SUBÌTO IL RECORD STORICO DI IMPORT DI PATATE: 700 MILA TONNELLATE, PARI A 300 MILIONI DI EURO – IL PREZZO DEL TUBERO E’ AUMENTATO DEL 60%, MA A QUESTO NON È SEGUITO UN CALO DEI CONSUMI – COSA HA PORTATO ALLA RIDUZIONE DELLA COLTIVAZIONE DI PATATE IN ITALIA? L'ALLUVIONE HA TOLTO ALL'EMILIA ROMAGNA IL PRIMATO DI MAGGIORE REGIONE PRODUTTRICE, A FAVORE DI…
Estratto dell’articolo di Carlo Ottaviano per “Il Messaggero”
Ore 11 di ieri, supermercato in zona Prenestino: patate gialle bio Italia a 2,68 euro al chilo; retina da un chilo e mezzo di novelle Italia 2,98; varietà Selenio Italia 2,39 al chilo; novelle provenienti dall'Egitto 1,58 al chilo (in offerta speciale). Ad esclusione del periodo Covid, mai prezzi così alti per uno dei cibi più poveri.
Però, nonostante gli aumenti con punte del 60%, il calo dei consumi non c'è stato. Così, visto il calo della produzione nazionale, l'Italia nel 2023 ha subito il record storico di import di patate: 700 mila tonnellate pari a 300 milioni di euro.
«Negli ultimi 5 anni - commenta Fabrizio Pattuelli di ItaliaFruit, analizzando i dati di Monitor Ortofrutta Agroter - la produzione di patate (escludendo le dolci) si è assestata su poco più di 1 milione di tonnellate all'anno. Nel 2023 i raccolti sono scesi sotto questa soglia, fermandosi a 960 mila tonnellate».
[…] L'alluvione e l'aggressione del parassita hanno tolto all'Emilia Romagna (175 mila tonnellate nel 2023) il primato di maggiore regione produttrice, a favore di Abruzzo, appena sopra Campania, Veneto e Calabria. Più indietro il Lazio con 60 tonnellate.[…]
Il dramma è che i costi di produzione sono tutti aumentati, noi vendiamo a circa 90 centesimi al chilo. Poi logistica e distribuzione fanno il resto». In questa situazione non mancano le truffe. Che hanno dell'incredibile, come quella scoperta la scorsa settimana a Gallipoli in Puglia dalla Guardia di Finanza (che ha ricevuto l'apprezzamento del ministro Lollobrigida).
Nello stabilimento di un imprenditore pugliese (con tutti e 4 i dipendenti in nero) sono stati sequestrati 33 mila chili di patate per un valore di 56 mila euro. Provenivano dall'estero, in particolare dalla Francia, e poi, dopo averle lavate, venivano immerse in vasconi contenenti terra rossa locale e rivendute come se fossero state prodotte in Salento.
La Francia - stando alle rilevazioni di Agromonitor - da sola vale il 40% delle importazioni complessive, seguita da Germania, Egitto, Paesi Bassi e Romania. Al di fuori dell'Ue, l'Egitto sta diventando tra i maggiori produttori, affermandosi come il terzo Paese fornitore di patate dell'Italia.
Nella forbice campo-distribuzione si inserisce anche la tendenza alla valorizzazione del servizio da parte dell'industria di trasformazione. Il test sulle vendite al dettaglio condotto da Italiafruit, partendo da una base di 1,66 euro al chilo per le patate gialle in rete, vede crescere il valore a 4,99 per le surgelate, 5,08 per le precotte, 7,48 per quelle pronte per il microonde e addirittura 10,40 al chilo nelle gastronomie. Grandissima è anche l'attenzione del mondo della finanza in particolare alle patatine fritte.
Il closed più importante nel 2023 ha riguardato le Crik Crok (stabilimento a Pomezia) la cui maggioranza è passata a Ligea di Francesco Scaramuzzino, con la presidente del cda Francesca Ossani scesa al 30% […]