BISOGNA TENERLI SOTT’OCCHIO ‘STI BENZINAI: UN DISTRIBUTORE OGNI TRE VIOLA LA NORMATIVA SULLA TRASPARENZA DEI PREZZI DEI CARBURANTI - DALL’INIZIO DI QUEST’ANNO A FINE LUGLIO, IL NUCLEO SPECIALE ANTITRUST DELLE FIAMME GIALLE HA CONTROLLATO 7.528 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE, RISCONTRANDO 2.357 VIOLAZIONI: 746 PER LA MANCATA ESPOSIZIONE DEI CARTELLI O PER LA DIFFORMITÀ DEI PREZZI PRATICATI RISPETTO A QUELLI INDICATI, E 1.629 PER L’OMESSA COMUNICAZIONE DEI PREZZI AL MINISTERO...
Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”
NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL
[…] Intanto ieri la Guardia di finanza ha diffuso i dati dei controlli sui benzinai. Saranno anche verifiche mirate e su soggetti già considerati a rischio, ma un distributore di benzina ogni tre controllato viola la normativa sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Dall’inizio di quest’anno a fine luglio il nucleo speciale Antitrust delle Fiamme gialle ha controllato 7.528 impianti di distribuzione, riscontrando 2.357 violazioni: 746 per la mancata esposizione dei cartelli o per la difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati, e 1.629 per l’omessa comunicazione dei prezzi al ministero.
NUOVI CARTELLONI CON IL PREZZO MEDIO DI BENZINA E DIESEL
Nell’intero 2022 furono accertate violazioni di 2.809 operatori, ma una parte di questi è stata sanzionata anche quest’anno. Sebbene recidivi, sono tutto sommato pesci «piccoli» nel gran giro delle truffe che, complice il rialzo dei prezzi, continua anche adesso, nonostante l’obbligo di esporre il prezzo medio regionale o nazionale.
Nel mercato dei carburanti girano sempre più spesso benzina e gasolio contraffatti, magari importati come olio combustibile per smarcare i controlli, dove si fa uso delle più moderne tecnologie, come i congegni che alterano a distanza i misuratori delle colonnine di benzina. E si fa spesso ricorso al più classico degli illeciti, l’uso del gasolio per l’agricoltura e per la pesca, per rifornire le automobili. Se nel 2012 l’evasione era stimata in 924 milioni di euro, nel 2020 si calcola un mancato versamento delle accise per 1,7 miliardi.