EPO-PEA SCHWAZER – BLITZ AL CONI E AL FIDAL, IPOTESI FAVOREGGIAMENTO: CHI PROTEGGEVA IL MARCIATORE?

Eugenio Capodacqua per "La Repubblica"

I Nas a casa di medici e tecnici Fidal. Il caso Schwazer, positivo all'epo alla vigilia dei Giochi di Londra, vive un'ulteriore clamorosa svolta con un blitz dei militari dell'Arma (Ros di Bolzano) esteso alla Federatletica e al Coni stesso. Il marciatore, punito con tre anni e mezzo di squalifica per la positività e la frequentazione del medico Ferrari (il "consigliori" del doping scientifico di Lance Armstrong) e per i valori fuori norma del passaporto bio, è stato di nuovo perquisito nella sua abitazione nel bolzanino e con lui il tecnico Didoni, oltre, sembra, a un amico.

Il magistrato di Bolzano, lungi dal credere alla confessione («Ho fatto tutto da solo») vuole vederci chiaro. Di prima mattina i militari si sono presentati nella casa romana del dottor Fischetto, responsabile dell'antidoping della Fidal; del dottor Fiorella e dell'ex atleta Bottiglieri, attualmente impiegata in federatletica. Obbiettivo: le informazioni contenute nei computer e quanto altro possa contribuire a chiarire la vicenda che ancora presenta lati molto nebulosi.

L'ipotesi è di favoreggiamento. Per questo in Fidal si sono affidati allo studio dell'avvocato Giorgio De Arcangelis e precisano in un comunicato che si sentono "soggetto offeso" e si costituiranno parte civile nei confronti di eventuali colpevoli.

Sembrerebbe che i medici federali sapessero dei valori ematici non regolari di Schwazer ben prima della acclarata positività dell'agosto 2012, ma nessuno si sarebbe mosso. Fischetto dice di avere avvisato dei suoi sospetti la Iaaf (federazione internazionale) e il Coni. Al Coni sostengono di avere tante segnalazioni del dottore, ma non quella su Schwazer. Una situazione di estremo imbarazzo.

«I dubbi c'erano, ma non erano sufficienti per aprire una procedura», spiega Fischetto. Ma la procedura si era già aperta se addirittura, come sembra, i dati sono stati inviati dalla Iaaf agli esperti della Wada attivati secondo le procedure del passaporto biologico sul caso: due su tre avrebbero espresso un parere "colpevolista" ma neppure il terzo avrebbe categoricamente escluso l'ipotesi epo.

In ogni caso gli esperti, concordemente, avevano ritenuto che si dovesse procedere ad ulteriori verifiche. Che non ci sono state. Specie dopo i due risultati ematici clamorosamente eclatanti nella primavera del 2012, in prossimità delle gare di Lugano e in Slovacchia che, evidentemente, rappresentavano per Schwazer una sorta di prova generale per Londra 2012.

Per smascherare Schwazer è stato necessario aspettare che, su indicazioni della magistratura italiana, si muovesse la Wada. E sarebbe interessante sapere se per Schwazer ci sono stati controlli a sorpresa mancati e, se giustificati, in quale modo. Perché nella palude dell'antidoping ci si può muovere senza difficoltà se i medici di controllo non trovano l'atleta di interesse nazionale (elenco RTP) all'indirizzo che ha l'obbligo di comunicare quotidianamente. Intanto per essere fermato sono necessarie tre violazioni in 18 mesi, il che consente di giostrare a piacimento.

E poi molte federazioni internazionali e nazionali sono ben felici di azzerare il conto, alla minima giustificazione, specie se si tratta dei propri "campioni". Sconsolato il presidente Coni Malagò: «Evidentemente qualcosa non è ancora emerso».

 

ALEX SCHWAZER SPONSOR KINDER FERRERO dolore e rammarico per il suo errore alex schwazer ha al suo fianco il conforto della fidanzata carolina kostner e la famiglia e MICHELE FERRARI MICHELE FERRARI giovanni malago foto mezzelani gmt

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