CI MERITIAMO L’ESTINZIONE! - I MANIFESTANTI DI “EXTINCTION REBELLION” PARALIZZANO L’AEROPORTO DI LONDRA, UN EX ATLETA PARALIMPICO (SOSPESO PER DOPING) RIESCE A SALIRE SOPRA LA CARLINGA DI UN AEREO - DALL’INIZIO DELLA MOBILITAZIONE SONO STATI ARRESTATI PIÙ DI 800 MANIFESTANTI, IN ITALIA FANNO LO SCIOPERO DELLA FAME E SUONANO I BONGO - COSA VOGLIONO? AZZERARE LE EMISSIONI DI GAS SERRA IN 5 ANNI E SALVARE DALL’ESTINZIONE IL PIANETA. TIPO GRETA, CON I RASTA AL POSTO DELLE TRECCINE – VIDEO + FOTO
IL LONDON CITY AIRPORT DI LONDRA BLOCCATO DA “EXTINCTION REBELLION”
Dagonews
un attivista di extinction rebellion sale su un aereo a londra
Non tutto il mondo è paese. Mentre in Italia gli attivisti di Extinction Rebellion in Italia suonano il bongo e inneggiano alla pace, da bravi “Gretini con i rasta”, a Londra il movimento ambientalista sta facendo un gran casino. Gli attivisti hanno bloccato il “London City Airport” (il più vicino al centro) tra manifestazioni e follie varie, per denunciarne l’uso spropositato. È solo una delle manifestazioni previste per la settimana della ribellione, forse finora la più riuscita. Gli eco-guerrieri sono riusciti pure a far salire un uomo sopra a un aereo della British Airways in partenza per Amsterdam. L’attivista in questione è un ex ciclista paralimpico che si è convertito sulla strada della ribellione. Si chiama James Brown, è irlandese ed era stato sospeso dalle gare nel 2016 per doping. Si stava imbarcando quando improvvisamente ha usato le scale esterne per arrampicarsi sopra il velivolo. Era stato già arrestato il mese scorso per aver fatto volare dei droni su Heathrow.
CLIMA, ATTIVISTI EXTINCTION REBELLION OCCUPANO L'AEROPORTO DI LONDON CITY
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(LaPresse/AFP) - Gli attivisti del movimento ecologista 'Extinction Rebellion' hanno invaso l'aeroporto di London City; la loro intenzione è "occupare pacificamente" per tre giorni lo scalo, e per il momento non ci sono conseguenze sui voli.
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"Confermiamo che un certo numero di manifestanti è arrivato all'aeroporto", hanno comunicato le autorità aeroportuali su Twitter, intorno alle 9.30, indicando che però lo scalo è rimasto "completamente aperto e operativo". Diverse persone sono state arrestate, ha detto un fotografo AFP sul posto.
protesta di extinction rebellion 1
CLIMA, ATTIVISTI EXTINCTION REBELLION OCCUPANO L'AEROPORTO DI LONDON CITY
(LaPresse/AFP) - Gli attivisti di Extinction Rebellion avevano annunciato mercoledì l'intenzione di svolgere un'occupazione stile 'Hong Kong' del terminal sedendosi, sdraiandosi o bloccando i gate delle partenze e degli arrivi dell'aeroporto. Nel Regno Unito, come in altri Paesi, Extinction Rebellion chiede che l'obiettivo zero emissioni di CO2 fissato per il 2050 venga portato al 2025.
"L'aeroporto di London City prevede di raddoppiare il numero di voli", ha affermato Rupert Read, portavoce del movimento ambientalista, affermando che l'infrastruttura è "utilizzata in modo sproporzionato dai jet privati". Dei cinque aeroporti nella capitale britannica, il London City, che ha una pista, è il più vicino al centro della città. Nel 2018 ha visto transitare 4,8 milioni di passeggeri.
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La polizia di Londra ha annunciato di aver arrestato 800 persone dall'inizio della mobilitazione di Extinction Rebellion a Londra.
CHI SONO E COSA VOGLIONO GLI ATTIVISTI ECOLOGISTI DI EXTINCTION REBELLION
Giancarlo Sturloni per www.wired.it
caos all'aeroporto di londra per le proteste di extinction rebellion
Come ogni protesta globale, la settimana della ribellione proclamata da Extinction Rebellion contro l’emergenza ambientale ha preso il via dall’Australia, dove una trentina di manifestanti – inclusi alcune adolescenti – sono subito finiti agli arresti dopo il rifiuto di abbandonare un blocco stradale. Ma è stato solo il preludio di un’ondata di disobbedienza civile che si è propagata nel resto del mondo.
un attivista di extinction rebellion sale su un aereo a londra 1
Ad appena un anno dalla sua comparsa, Extinction Rebellion – che si presenta come una rete globale di attivisti non violenti – conta già oltre 630 gruppi in 54 paesi. Blocchi, proteste e centinaia di arresti sono in corso nelle principali capitali europee. Gli attivisti italiani, che animano undici sezioni dal Piemonte alla Sicilia, da martedì sono in sciopero della fame davanti a Montecitorio, a Roma, per chiedere al parlamento di dichiarare l’emergenza climatica.
È però nel Regno Unito, dove il movimento è nato ed è più radicato, che gli attivisti intendono alzare il livello del confronto. Hanno annunciato il blocco di ogni singola strada nel centro di Londra e intendono proseguire finché il governo britannico non prenderà impegni concreti per evitare un collasso ecologico e sociale.
La dichiarazione di ribellione
manifestazione di extinction rebellion all'aeroporto di londra
La storia del movimento comincia il 31 ottobre 2018, quando a Londra un migliaio di attivisti si dà appuntamento sotto la mole di Westminster per annunciare la “Dichiarazione di ribellione contro il governo del Regno Unito”. Molti vengono dall’esperienza del movimento Rising Up! e hanno aderito a un appello lanciato qualche mese prima da un centinaio di accademici britannici per reagire alla sesta estinzione di massa. Nelle settimane seguenti occupano per protesta cinque ponti sul Tamigi, piantano alberi nel bel mezzo di Parliament Square e scavano una buca per seppellire in una bara il nostro futuro.
Si torna a parlare di loro in aprile, quando per ben undici giorni migliaia di attivisti paralizzano Londra con blocchi stradali e die-in, una sorta di sit-in in cui ci si sdraia a terra fingendosi morti, come fanno anche al Natural History Museum. In quell’occasione vengono arrestati oltre mille attivisti. Persone che non hanno mai avuto a che fare con la giustizia, ma disposte anche a finire in prigione per una causa giusta. Tra loro c’è persino John Curran, un ex ufficiale della polizia, che afferma: “Farsi arrestare è una delle poche armi che abbiamo per far capire al governo come ci sentiamo per colpa della sua inazione”. Il governo britannico è costretto a rispondere dichiarando l’emergenza climatica, il primo successo simbolico che il movimento può rivendicare.
proteste di extinction rebellion all'aeroporto di londra 1
In giugno altre azioni eclatanti vanno in scena a New York, Berlino e Parigi. L’organizzazione si basa sull’autonomia e sul decentramento: chiunque aderisca ai principi e ai valori fondanti di Extinction Rebellion può agire in suo nome. Tra questi principi c’è anche il rifiuto di incolpare e giudicare il comportamento dei singoli: “viviamo in un sistema tossico, ma nessuno è da biasimare”. È il sistema che deve cambiare.
attivista di extinction rebellion arrestato in aereo
Il tempo scorre
proteste di extinction rebellion
Extinction Rebellion ha tre richieste per i governi. Primo: dire la verità ai cittadini e riconoscere l’emergenza ecologica e climatica, abbandonando le politiche dannose per l’ambiente. Secondo: adottare misure vincolanti per azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2025. Terzo: affidare a un’assemblea nazionale di cittadini, con il supporto degli scienziati, le scelte politiche per arrestare la perdita di biodiversità e limitare il riscaldamento globale.
protesta di extinction rebellion a londra
Sono richieste decisamente ambiziose, che richiedono interventi radicali sull’intera architettura politica, economica e sociale. Non sorprende perciò che alcuni giornali britannici abbiano etichettato i membri di Extinction Rebellion come “ecomaniaci” (Daily Mail) “radicali” (Times) e “pericolosi” (Daily Telegraph). Ma al punto in cui siamo, ribattono gli attivisti, che annoverano anche molti ricercatori, è solo quel che occorre fare, e pure in fretta, per evitare una catastrofe ecologica. Non a caso il simbolo del movimento (creato dallo street artist Goldfrog Esp) è un cerchio che racchiude una clessidra: il cerchio rappresenta il pianeta, la clessidra il poco tempo che resta a milioni di specie prima dell’estinzione.
attivista di extinction rebellion fermato a londra 6
Ecco perché il cardine dell’azione di Extinction Rebellion è la disobbedienza civile non-violenta. L’obiettivo dichiarato è riuscire a mobilitare in ogni nazione il 3,5% della popolazione, una percentuale che alcuni studi indicano come sufficiente a rovesciare un regime. L’ultima opzione pacifica per ribellarsi all’estinzione.
CHE COS’È EXTINCTION REBELLION
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Extinction Rebellion (abbreviato in XR) è un movimento socio-politico non violento per evitare i cambiamenti climatici, fermare la perdita di biodiversità e minimizzare il rischio di estinzione umana e il collasso ecologico. Extinction Rebellion è stata fondata nel Regno Unito nel maggio 2018 con circa un centinaio di accademici che hanno firmato un invito all'azione nell'ottobre 2018 e lanciato alla fine di ottobre da Roger Hallam, Gail Bradbrook, Simon Bramwell e altri attivisti del gruppo della campagna Rising Up!.
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Nel novembre 2018 a Londra sono stati compiuti vari atti di disobbedienza civile. Durante una delle ribellioni, che è durata dal 15 al 25 aprile 2019, XR ha occupato principalmente quattro zone al centro di Londra: Oxford Circus, Marble Arch, Waterloo Bridge e tutta l'area intorno alla Parliament Square.
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Traendo ispirazione da movimenti locali come Occupy, il movimento indipendentista di Gandhi, le suffragette e Martin Luther King e altri nel movimento per i diritti civili, Extinction Rebellion vuole radunare supporto in tutto il mondo intorno a un senso comune di urgenza per affrontare il collasso climatico. Un gran numero di attivisti nel movimento hanno accettato di essere arrestati e persino di finire in prigione, simili alle tattiche di arresto di massa del "Committee of 100" nel 1961. Il logo usato è il simbolo dell'estinzione, una clessidra chiusa in un cerchio.
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Nel sito ufficiale [4] sono dichiarati gli obiettivi di Extinction Rebellion.
Richieste
Extinction Rebellion basa tutta la propria azione su 3 richieste, che vengono rivolte direttamente ai Governi nei quali il movimento è presente:
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- Il Governo deve dire la verità sul clima e sull'emergenza ecologica in generale, invertire le politiche incoerenti e lavorare al fianco dei media per comunicare con i cittadini.
- Il Governo deve adottare misure politiche giuridicamente vincolanti per ridurre le emissioni di carbonio allo zero netto entro il 2025 e ridurre i livelli di consumo.
- Deve essere resa operativa un'assemblea nazionale dei cittadini per supervisionare i cambiamenti, come parte della creazione di una democrazia adatta allo scopo.
Princìpi fondanti
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- Abbiamo una visione condivisa del cambiamento: creare un mondo adatto alle generazioni future.
- Modelliamo la nostra missione su ciò che è necessario - mobilitando il 3,5% della popolazione per raggiungere il cambiamento di sistema - usando idee come "l'organizzazione guidata dall'impulso" per raggiungere questo obiettivo.
- Abbiamo bisogno di una cultura rigenerativa - creando una cultura che sia sana, resistente e adattabile.
- Sfidiamo apertamente noi stessi e questo sistema tossico, lasciando le nostre zone di comfort per agire per il cambiamento.
- Apprezziamo la riflessione e l'apprendimento, seguendo un ciclo di azione, riflessione, apprendimento e pianificazione per ulteriori azioni. Imparando da altri movimenti e contesti così come le nostre esperienze.
- Diamo il benvenuto a chiunque e ad ogni parte di esso, lavorando attivamente per creare spazi più sicuri e accessibili.
- Stiamo attivamente mitigando il potere, abbattendo le gerarchie del potere per una partecipazione più equa.
- Evitiamo di incolpare e giudicare - viviamo in un sistema tossico, ma nessuno di noi è da biasimare.
- Siamo una rete non violenta, che utilizza la strategia e le tattiche non violente come il modo più efficace per apportare cambiamenti.
- Siamo basati sull'autonomia e sul decentramento: creiamo collettivamente le strutture di cui abbiamo bisogno per sfidare il potere. Chiunque segua questi princìpi e valori fondamentali può agire in nome di Extinction Rebellion!
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