giulio lolli

LA FUGA DEI CERVELLI VALE PURE PER I TERRORISTI? ESTRADATO IN ITALIA E ARRESTATO GIULIO LOLLI, IMPRENDITORE BOLOGNESE CONDANNATO ALL'ERGASTOLO A TRIPOLI PER TERRORISMO, E PER LO STESSO REATO INDAGATO DAI PM IN ITALIA - PER L'AVVOCATO, L'INCHIESTA ''LASCIA PERPLESSI''. ECCO PERCHÉ

 

 

 

  1. TERRORISMO: LOLLI ESTRADATO, STA RIENTRANDO IN ITALIA

 (ANSA) - Sta rientrando in Italia, imbarcato all'alba su un volo per Roma, Giulio Lolli, l'imprenditore bolognese condannato all'ergastolo in Libia per terrorismo e fiancheggiamento di un gruppo estremista separatista. Lolli, quando era stato arrestato a Tripoli due anni fa, era già considerato latitante per la giustizia italiana da 9 anni; da quando cioè il sostituto procuratore Davide Ercolani, lo aveva indagato per associazione per delinquere, truffa, falso e appropriazione indebita.

 

GIULIO LOLLI 2

Soprannominato "il pirata" proprio per quella sua rocambolesca fuga a bordo di uno yacht verso le coste del Nordafrica, è stato consegnato al Ros dei Carabinieri grazie all'intervento diplomatico dell'Ambasciata Italiana di Tripoli, dell'Ufficiale di Collegamento della Polizia di Stato, in accordo con il Ministero della Giustizia, Ministero degli Esteri e sotto l'impulso della Procura della Repubblica di Rimini e quindi del sostituto procuratore Davide Ercolani.

 

 

In Italia Lolli verrà preso in consegna dai militari della Sezione PG-Carabinieri, della Procura della Repubblica di Rimini, insieme ad altri militari della Stazione CC di Bellaria (Rimini) e della Capitaneria di Porto, i quali gli notificheranno le due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Rimini Sonia Pasini, nell'ambito dell'indagine Rimini Yacht.

 

  1. TERRORISMO: LOLLI ESTRADATO, ERA IN LIBIA DAL 2010

 (ANSA) - Giulio Lolli, originario di Bertinoro (Forlì-Cesena), con un passato di imprenditore a Bologna, aveva trovato rifugio a Tripoli nel 2010, dopo il fallimento della società "Rimini-Yacht". Per il "pirata" il decreto di espulsione dalla Libia è arrivato con la condanna all'ergastolo per terrorismo e fiancheggiamento dei separatisti. In Italia Lolli era finito indagato nel 2010, per una serie di truffe sulle vendite di yacht di lusso. Con una rete di show-room da Bologna a Rimini, aveva goduto di un'importate rete di clienti a cui proponeva leasing di finanziarie sammarinesi.

 

GIULIO LOLLI

Dalla denuncia della proprietaria di uno degli yacht acquistati da Lolli, era partita l'indagine dei carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani. Gli inquirenti avevano così scoperto che le costose imbarcazioni venivano vendute due volte. L'indagine si era chiusa con il rinvio a giudizio di Giulio Lolli, accusato di associazione per delinquere, truffa, falso e appropriazione indebita, ma poi il processo davanti al Tribunale di Rimini era stato sospeso proprio perché l'imprenditore era finito in carcere a Tripoli.

 

  1. GIP, RUOLO DIRETTIVO IN GRUPPO TERRORISTICO

 (ANSA) - Aveva un "ruolo direttivo" nell'organizzazione terroristica di matrice islamica in cui militava, Giulio Lolli, l'italiano estradato oggi dalla Libia in una operazione coordinata dalla Procura di Roma. E' quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip della Capitale. A carico di Lolli ci sono "gravi indizi di colpevolezza" e nel provvedimento del giudice sono citati anche i risultati di una rogatoria internazionale dalla quale emerge che l'italiano era "detenuto dal 17 dicembre 2017 nel carcere di Mitiga (Tripoli) con l'accusa di terrorismo per la collaborazione fornita al gruppo armato denominato Shura di Bengasi oltre che di detenzione illegale di una pistola e trattenimento illegale in Libia".

 

Le autorità libiche hanno fornito agli inquirenti italiani "anche alcune fotografie che ritraggono Lolli a bordo di imbarcazioni che trasportavano armi e mezzi blindati".

 

  1. ARRESTO LOLLI: GIP,CONCRETO PERICOLO REATI TERRORISMO

GIULIO LOLLI 3

 (ANSA) - "Concreto e attuale il pericolo che possa commettere reati in armi e di terrorismo, stanti la gravità dei fatti e l'inserimento in un chiaro contesto eversivo". Lo scrive il gip di Roma, Cinzia Parasporo, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giulio Lolli, il 54enne italiano accusato di associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale e traffico di armi.

 

Accogliendo la richiesta del pm Sergio Colaiocco, il gip definisce Lolli come soggetto "dall'elevatissima pericolosità che ha vissuto in Libia diversi anni figurando tra i comandanti del cartello islamista denominato Majlis Shura Thuwar, formazione jihadista controllata dall'organizzazione terroristica Ansar Al Sharia (affiliata ad Al Qaeda), molto attiva nel 2017 a Bengasi, fino al suo definitivo scioglimento avvenuto due anni fa, e con base operativa a Misurata. Da lì Lolli si occupava di garantire alle milizie i rifornimenti di armi, approvvigionamenti che avveniva via mare, potendo mettere a disposizione almeno due mezzi navali (Mephisto e Leon) fatti venire dall'Italia".

 

 

  1. ARRESTO LOLLI: LEGALE, PERPLESSITÀ SU NUOVE ACCUSE

 (ANSA) - "Fisicamente mi dicono che Lolli stia bene ed è in carcere a Roma. Nutro invece un certo grado di perplessità per quanto riguarda le nuove accuse di traffico d'armi e terrorismo dell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Roma". Così l'avvocato Antonio Petroncini, difensore di Giulio Lolli, l'imprenditore 54enne bolognese condannato all'ergastolo in Libia ed estradato questa mattina in Italia.

Gheddafi selezionava le sue vittime a scuola

 

 "Sto attendendo la notifica dell'ordinanza - ha aggiunto il legale - Dalle notizie apprese francamente mi sfugge il collegamento tra il mio assistito e le due imbarcazioni che secondo le accuse sarebbero state usate per trasportare armi. Perché comunque bisogna pensare che Lolli prima di andare in Libia ha passato del tempo in Tunisia, poi a Tripoli dove era stato arrestato una prima volta durante il regime di Gheddafi e poi liberato durante la rivoluzione. Non si capisce come quelle due barche fossero ancora, a distanza di tempo, nella disponibilità di Lolli".

 

Tra le ipotesi è che le due imbarcazioni potrebbero essere state sottratte o cedute a terzi molte volte negli anni. "Ci sono troppi riferimenti alla sentenza libica nell'ordinanza del gip - ha quindi aggiunto Petroncini - aspetto di capire cosa le indagini italiane abbiano effettivamente appurato e dove è detenuto attualmente il mio assistito". "Sembra scontato quindi il ricorso al Tribunale della Libertà e magari il trasferimento in un istituto di detenzione a Bologna", dove Lolli ha patteggiato 5 anni di reclusione (provvedimento definitivo da espiare in carcere) per la bancarotta di Rimini Yacht. Ancora in piedi invece i processi davanti al Tribunale di Rimini sospesi per la detenzione all'estero.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?