giornalista afghano legge comunicato con i talebani armati alle spalle

“LA POPOLAZIONE NON DEVE AVERE PAURA” - SCENA SURREALE NEGLI STUDI TELEVISIVI DI “PEACE STUDIO”, UNA TV CON SEDE A KABUL, DOVE UN GIORNALISTA, CON DUE TALEBANI ARMATI ALLE SUE SPALLE, È STATO COSTRETTO A LEGGERE UN COMUNICATO E A INTERVISTARE UN ESPONENTE DELL'EMIRATO ISLAMICO  – UN’IMMAGINE ANCORA PIÙ ASSURDA SE SI PENSA CHE AL TAVOLO C’ERANO ALTRI OTTO TERRORISTI ARMATI FINO AI DENTI CHE PARLAVANO DI “TRANQUILLITÀ” E DI “ORDINE RISTABILITO…” - VIDEO

 

Mauro Indelicato per "www.ilgiornale.it"

 

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Un uomo in giacca e cravatta che legge un comunicato e delle domande e, dietro di lui, due miliziani talebani armati in modo piuttosto evidente che sembrano voler “marcare” stretto il giornalista. È stata questa l'immagine da ieri diventata virale sui social arrivata da una tv in Afghanistan.

 

A diffonderla è stato il giornalista della Bbc Kian Sharifi, il primo a parlare di “scena surreale” all'interno dell'edificio di Peace Studio, una tv con sede a Kabul dove nel pomeriggio di domenica un conduttore stava presentando Parvaz, uno dei programmi più seguiti. La prima immagine ha mostrato il giornalista con alle sue spalle due uomini con in braccia dei fucili.

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La foto però altro non è un che frame di un video ben più lungo in cui, allargando poi il campo visivo, si notano almeno altri otto talebani imbracciare le armi. Seduto al fianco del giornalista vi è invece un esponente del movimento integralista. È lui il “protagonista”, l'intervistato dal presentatore costretto a subire la minaccia di otto combattenti posizionati alle sue spalle.

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L'immagine che ne è uscita fuori ha dell'incredibile: sotto l'insegna di “Peace Studio” ci sono gli uomini armati il cui sguardo è rivolto verso il giornalista. Ancora più surreale il tono della conversazione. Nonostante la presenza dei fucili in studio, il talebano intervistato parla di “tranquillità”, di ordine ristabilito e di vittoria contro le forze occidentali.

 

Prima ancora però i miliziani hanno fatto leggere al giornalista un comunicato in cui si è invitato il pubblico a “collaborare con l'Emirato Islamico” e a non aver paura. La scena, oltre che per la sua drammaticità, è diventata virale per quello che può testimoniare della situazione attuale della tv in Afghanistan.

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Una tv destinata a cambiare

I talebani, una volta entrati a ferragosto a Kabul, hanno dichiarato di voler rispettare la libertà di stampa e che nulla sarebbe cambiato. Il giorno dopo, quando su Tolo Tv una giornalista afghana ha intervistato un membro talebano, sembrava che la situazione potesse minimamente sembrare "tranquilla". Ben presto, però, i fatti hanno smentito tutto. Lei, la protagonista di quell'intervista, oggi ha dovuto lasciare Kabul. Behesta Arghand, questo il suo nome, alla Cnn ha riferito di aver abbandonato l'Afghanistan per paura delle ritorsioni talebane.

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La tv afghana dalle scorse ore non può più trasmettere voci femminili. Difficilmente negli studi si vedranno da ora in poi donne presentare programmi o leggere telegiornali. La presenza di uomini armati nel programma di ieri inoltre potrebbe essere servito come monito. I talebani cioè, da padroni di Kabul, potrebbero sentirsi legittimati a controllare anche fisicamente le televisioni e i contenuti dei programmi.

 

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