GLI AMERICANI SONO TROPPO IMPEGNATI NELLA CAMPAGNA ELETTORALE PER BADARE A ZELENSKY. E L’EX COMICO NE APPROFITTA – GLI STATI UNITI SAREBBERO CASCATI DAL PERO DI FRONTE ALL’OFFENSIVA UCRAINA IN TERRITORIO RUSSO. SAREBBE STATO IL MINISTRO DELLA DIFESA DI PUTIN, ANDREY BELOUSOV, A CHIEDERNE CONTO AL SUO OMOLOGO, LLOYD AUSTIN - MA SE MOSCA SAPEVA DEI “MOVIMENTI” DELL'ESERCITO UCRAINO AL CONFINE, PERCHÉ NON HA FATTO NIENTE PER IMPEDIRE L’AVANZATA? I SERVIZI RUSSI SONO COSÌ PIPPE?
1. MOSCA E LA TELEFONATA AGLI USA: “COSA STA FACENDO KIEV?”
Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”
Quando il 12 luglio scorso il ministro della Difesa russo Andrey Belousov chiese all’omologo americano Lloyd Austin di rispondere alla sua chiamata, riattivando la cosiddetta “linea rossa” della Guerra Fredda, […] la conversazione si concentrò su “un’operazione segreta di Kiev contro la Russia".
Belousov voleva infatti sapere se certi movimenti notati al confine avevano “il nulla osta degli americani”. Avvertendo la controparte del rischio concreto di una “escalation fra le due potenze nucleari” in caso affermativo.
Secondo il New York Times, […] la rivelazione colse Austin di sorpresa. Al generale a quattro stelle toccò rispondere di non sapere nulla di simili piani da parte di Kiev. Prese però molto sul serio le rivelazioni: tanto da contattare subito gli ucraini per dirgli che non avevano nessun avallo americano in tal senso. Ora, fonti confermano a Repubblica che quelli descritti da Belousov erano effettivamente i movimenti preliminari all’offensiva lanciata da Kiev nella regione meridionale russa di Kursk.
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
[…] Un attacco che nei corridoi di Washington […] sta facendo alzare più di un sopracciglio. Innanzitutto, perché nonostante la Casa Bianca abbia recentemente dato a Kiev l’ok per usare le armi donate dagli Stati Uniti per colpire i russi oltre confine, portare quegli stessi veicoli da combattimento forniti all’interno della Russia è un’altra storia, e di sicuro non è parte nei patti.
Secondo il Washington Post, […] il Pentagono sta ancora cercando di saperne di più: contatti con l’esercito ucraino […] sono ancora in corso. Lo conferma di fatto anche il portavoce del Pentagono John Kirby rispondendo a una precisa domanda dei giornalisti: “Nulla è cambiato nelle nostre politiche riguardo agli attacchi con armi americane su territorio russo. Possono essere usate solo per combattere le minacce immediate dall’altra parte del confine. Stiamo contattando gli ucraini per comprendere meglio la situazione”. […]
volodymyr zelensky con i primi f 16
Finora, però, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha spiegato l’obiettivo dell’incursione. L’ipotesi più affermata fra gli analisti, è che Kiev voglia interrompere le consegne di gas russo all’Europa, anche nella speranza di farne un punto di leva in eventuali negoziati.
Altri parlano dell’intenzione di minare la fiducia che la popolazione ripone in Putin, portandogli la guerra in casa. E pure la volontà di creare “attrito”: parola che in gergo significa ottenere informazioni osservando la reazione dell’avversario.
VLADIMIR PUTIN ANDREI BELOUSOV
[…] difficilmente gli Stati Uniti approvano questa strategia. In pieno periodo elettorale, l’America di Biden è infatti più interessata a mantenere bassi i prezzi del gas e infatti si è opposta più volte agli attacchi alle forniture logistiche russe. E poi, proprio come sta facendo anche con l’Iran, vuole evitare a ogni costo un’escalation a tre mesi dal voto. […] Kiev, al momento ascolta più i consigli dei militari britannici che di quelli americani. Di sicuro c’è una discussione su come gestire le armi americane nei giorni a venire
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2. UN ALTRO FLOP DEGLI 007: MOSCA ALL’OSCURO DEL BLITZ PUTIN CERCA UNA STRATEGIA
Estratto dell’articolo di Sara Miglionico per "il Messaggero"
Una falla clamorosa nel sistema di difesa russo dei confini nazionali e un errore madornale di mancata prevenzione dell'Intelligence di Mosca, fiore all'occhiello di Vladimir Putin. [...] Un'operazione politica, prima ancora che militare, da parte degli ucraini, che entrando in forze nella regione russa di Kursk hanno dimostrato la vulnerabilità della difesa di Mosca e la fragilità dello Zar.
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
[…] Per la prima volta, dopo prove di sconfinamento a marzo e maggio con forze prive di bandiera, gli ucraini ce l'hanno fatta, e i russi provano quello che per oltre due anni hanno provato gli ucraini. Il senso d'impotenza di fronte a un esercito che ti invade, doversi difendere in patria e preoccuparsi per il controllo di infrastrutture critiche […]
[…] Konrad Muzyka, analista militare del Rochan Consulting polacco, ritiene che il beneficio immediato potrebbe essere quello di ridurre gli attacchi russi nel Donetsk e consentire a Kiev di mantenere un caposaldo nell'area di Kursk, cercando di trasformarlo in un vantaggio di posizione più al tavolo negoziale che sul terreno. La dottrina di Zelensky è semplice. «Più si esercita pressione sulla Russia, più ci si avvicina alla pace». E ancora: «Il nostro esercito è capace di sorprendere il nemico. E abbiamo gli F-16, che sono già nei cieli ucraini e ce ne saranno altri».
Anche questo, per ora, un vantaggio più psicologico che militare. Voli dimostrativi per mettere paura ai russi lungo la frontiera ci sarebbero già stati, e anche se non è confermato l'uso degli F-16 nell'azione a Kursk, non è escluso. […]
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
Lo Stato maggiore di Mosca potrà facilmente inviare reclute e riservisti a Kursk, proprio perché siamo in Russia, mentre Putin ha promesso di non inviare nuovi arruolati al fronte in Ucraina. Ma intanto da settimane i russi avanzavano nella quasi indifferenza dell'opinione pubblica internazionale, mentre l'assalto a Kursk ha riacceso i riflettori sulla guerra e sul coraggio e l'intraprendenza degli ucraini.
3. DOVE ARRIVANO I SOLDATI DELL'UCRAINA A KURSK
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
[…] Sono due le brigate impegnate nell’avanzata e stanno dimostrando che la Russia ha i piedi d’argilla, non sa difendersi, perde terreno, avanza in un territorio altrui mentre non riesce a organizzare una pronta protezione del suo stesso confine.
Tutto questo ha rimandato la memoria indietro, quando a luglio dello scorso anno il capo della Wagner, la compagnia di mercenari più celebre tra quelle al servizio del Cremlino, era partita al seguito del suo capo, Evgeni Prigozhin, da Bakhmut, la città ucraina sfinita dai combattimenti, e si era diretta prima a Rostov sul Don, nella regione di Rostov, a sud di Kursk, e poi aveva cercato di proseguire verso Mosca, ma si era fermata a diversi chilometri di distanza.
VLADIMIR PUTIN ANDREI BELOUSOV
Non aveva incontrato grande resistenza lungo il cammino, ma poi era tornata indietro: aveva l’obiettivo di far dimettere l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo delle Forze armate Valeri Gerasimov, ma non aveva un piano. La marcia di Prigozhin si fermò da sola, i mercenari tornarono indietro e Prigozhin morì un mese dopo. Gli ucraini stanno infliggendo un danno ben più grande, vogliono che la Russia senta la guerra e hanno agito in modo mirato per arrivare all’occupazione di un’intera regione. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto: “Mosca ci ha portato la guerra, ora deve sentirla”.
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