monopattini a parigi-10

MONOPATTINO, MULTIROTTURA – PARIGI DICE BASTA AL CAOS A DUE RUOTE SUI MARCIAPIEDI: PER FAR FRONTE AL “BORDEL GÉNÉRALISÉ”, COME L'HA DEFINITO L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA JEAN-LOUIS MISSIKA,  GLI OPERATORI DOVRANNO TROVARE DELLE SOLUZIONI PER EVITARE CHE I PEDONI VENGANO TRAVOLTI DAI CLIENTI IN TROTTINETTE E CHE I MONOPATTINI VENGANO ABBANDONATI DOVE CAPITA DOPO L’USO – MA IL PROBLEMA NON È SOLO URBANISTICO, MA ANCHE SOCIO-FILOSOFICO…

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

monopattini a parigi 9

Un bordel généralisé , questa è la situazione dei trasporti a Parigi come l' ha definita - con espressione transnazionale - l' assessore all' urbanistica Jean-Louis Missika, che incolpa i quasi 15 mila monopattini elettrici disponibili nella capitale.

 

Se nelle prossime settimane gli 11 operatori non avranno trovato soluzioni per mettere ordine nel caos a due ruote, il comune di Parigi è pronto a proibire la circolazione delle trottinette in attesa che venga approvata la legge sulla mobilità prevista per settembre.

monopattini a parigi 7

 

La minaccia è stata formulata in occasione della firma della «Carta di buona condotta», con la quale la capitale offre un' ultima chance ai gestori (come Lime, Bird e altri) per preoccuparsi della sicurezza dei pedoni.

 

«I monopattini non devono usare i marciapiedi, né per sfrecciare né per essere abbandonati dopo l' uso», dice l' assessore ai trasporti Christophe Najdovski. Molti passanti protestano perché rischiano di essere travolti da aggeggi che raggiungono i 25 km/h (ma c' è chi riesce a togliere la limitazione e va più veloce) e vengono poi lasciati in mezzo al marciapiede.

monopattini a parigi 6

 

È il principio del free-floating , ovvero i mezzi della nuovo mobilità urbana (auto, scooter, biciclette, monopattini) vengono presi e abbandonati dove capita. Nel caso dei monopattini, in grande aumento a Parigi, questo crea ingorghi sui marciapiedi (di cui si lamentano in particolare gli ipovedenti) e un senso di anarchia.

 

Al ritmo di crescita attuale le trottinette potrebbero diventare presto 30 o 40 mila, «un numero intollerabile per la città», mette in guardia il comune. Gli operatori si impegnano a frenare l' invasione dello spazio pubblico e fare opera di convincimento sui clienti in modo che usino i monopattini in modo civile, sulla strada e non sul marciapiede, mentre il Comune di Parigi accetta di dedicare una parte di spazio pubblico a parcheggi che possano ospitare almeno 2.500 mezzi.

 

monopattini a parigi 8

L' insofferenza di molti verso i monopattini elettrici è frutto del particolare momento di transizione che sta vivendo Parigi, pur godendo di una straordinaria rete di metrò e bus. La sindaca Anne Hidalgo sta facendo molto per scoraggiare l' uso dell' auto privata, e i mezzi alternativi - dal car-sharing ai monopattini - conoscono un grande successo di pubblico, ma nella confusione economica e organizzativa.

 

monopattini a parigi 5

Per esempio, il servizio Autolib è stato interrotto con grande dispiacere degli utenti per colpa di un disaccordo finanziario con il gestore Vincent Bolloré, e sta muovendo i primi passi un sistema di car-sharing a più operatori (Renault, PSA, Smart etc.) che per adesso sembra meno funzionale.

 

monopattini a parigi 4

In attesa di una sistemazione globale dei trasporti urbani, il fastidio si concentra sul monopattino, giudicato pericoloso e adatto al massimo ai bambini. La trottinette vanta detrattori illustri, specie tra i pensatori critici della contemporaneità. Cominciò tempo fa il maestro riconosciuto Philippe Muray: «Mille anni di storia dell' umanità cominciati nella sofferenza, con le invasioni dei vichinghi, le incursioni dei saraceni e le crociate, finiscono in monopattini in alluminio».

monopattini a parigi 3

 

E più di recente Michel Onfray: «Quando vedo questi adulti attempati in monopattino coi pantaloncini corti cuffie e i tatuaggi penso che assistiamo a una vera infantilizzazione della società, che non mi piace». Il problema è quindi urbanistico e, come quasi sempre in Francia, anche socio-filosofico.

monopattini a parigi 11monopattini a parigi 10monopattini a parigi 1monopattini a parigi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?