MORTE DI PAMELA: LA PISTA DEGLI OMICIDI RITUALI NIGERIANI PRENDE CORPO. PARLA L’AVVOCATO DI UNO DEGLI ARRESTATI: ‘DIETRO POTREBBE ESSERCI QUALCUNO, UNA PERSONA PERICOLOSA PER GLI INDAGATI, CHE HANNO PAURA DI RITORSIONI VERSO I PARENTI IN NIGERIA’ - ‘LA DISSEZIONE È STATA FATTA DA PERSONA ESPERTA, LA PULIZIA DI CASA E DEL CORPO ACCURATA. PERCHÉ LASCIARE A VISTA I TROLLEY? FORSE QUALCUNO DOVEVA PRENDERLI?' - IL RAPPORTO SUL SITO DELL’UNHCR RACCONTA NEL DETTAGLIO RITUALI E SACRIFICI, CON ‘BAMBINI, DISABILI E DONNE’ CHE VENGONO UCCISI E I LORO PEZZI RIVENDUTI A CARO PREZZO (FOTO TRUCULENTE V.M.18)
IL RAPPORTO SU RITUALI E SACRIFICI UMANI IN NIGERIA
http://www.refworld.org/docid/50c84a6d2.html
1 - PAMELA, LA PISTA CHE PORTA AI CRIMINI RITUALI NIGERIANI
Rosalba Emiliozzi per “il Messaggero”
C' è un quarto indagato, a piede libero, nell' ambito dell' inchiesta sulla morte di Pamela. E una pista - che per la procura non è quella privilegiata - che potrebbe collegare lo scempio sul corpo della ragazza a crimini tribali diffusi nei villaggi nigeriani.
Il quarto indagato è un rifugiato 40enne - anche lui nigeriano - che era in contatto telefonico con uno degli arrestati, Innocent Oseghale. E' stato sentito tra venerdì e sabato dai carabinieri di Macerata. «Al momento non risulta coinvolto nel delitto - dice il procuratore Giovanni Giorgio - e ha reso dichiarazioni significative a conforto della tesi accusatoria». Per questo non è stato fermato, ma su di lui proseguono gli accertamenti.
LA PROCURA
La procura ha disposto rilievi sulle impronte palmari e plantari, mentre un tecnico farà una perizia sul suo cellulare, che la sera del 30 gennaio ha incrociato quello Oseghale, pusher 29enne ex rifugiato, che viveva nella casa dell' orrore di via Spalato, a Macerata.
Oseghale è stato arrestato per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere con Desmond Lucky, 22 anni (i due sono legati da ben 483 telefonate negli ultimi due mesi) e a un terzo richiedente asilo, Lucky Awelima, 27 anni, residente in un hotel di Montecassiano, preso alla stazione di Milano mentre stava scappando in Svizzera con la moglie. Per Lucky e Awelima oggi udienza di convalida in carcere.
LE ACCUSE
I tre sono accusati di aver ucciso e smembrato il corpo minuto di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana scappata dalla comunità terapeutica Pars di Corridonia, in provincia di Macerata, dove era in cura per problemi psicologici e dipendenza. I resti sezionati sono stati abbandonati sul ciglio della strada a Casette Verdini di Pollenza, davanti a una villa, in una zona in cui i residenti fanno jogging.
«In questa vicenda molte cose non tornano dice l' avvocato Gianfranco Borgani, che difende Desmond Lucky - la dissezione è stata fatta da persona esperta, la pulizia della casa e del corpo è molto accurata, perché allora lasciare a vista i trolley? Perché non gettarli sotto un ponte?». Forse qualcuno doveva prenderli e portarli via?
«Potrebbe essere, forse siamo di fronte a una sorta di rito, dietro c' è qualcuno il cui nome non è ancora emerso, una persona pericolosa per gli indagati, magari hanno paura anche di ritorsioni verso i parenti in Nigeria e per questo non parlano».
LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO - LUCKY AWELIMA
In Nigeria, specie nel sud, rapimenti e delitti per smembrare e vendere parti di arti o organi sono ben descritti in saggi, ricerche e indagini giornalistiche. Si descrivono azioni atroci che vedono coinvolti «bambini, disabili, donne» e, nella convinzione comune, tali azioni accrescerebbero «la forza», «il potere», sarebbero legate «al soprannaturale». I resti servirebbero anche per la preparazione di «pozioni di ricchezza rapida» e per essere ceduti a «committenti» ed «erboristi che preparano le pozioni».
Molto è descritto in un rapporto dell' Ufficio immigrazione e rifugiati in Canada, pubblicato nel 2012 e presente sul sito del Unhcr, dal titolo: «Nigeria: diffusione di omicidi rituali e sacrifici umani». Altra usanza, sempre in alcune parti dell' Africa, è la veglia dei cadaveri per evitare smembramenti e furti di organi per farne talismani. C' è una pista rituale nel caso di Pamela?
LA MORTE DI PAMELA MASTROPIETRO -DESMOND LUCKY
«Ne hanno parlato autorevoli opinionisti, non mi sento di escluderla» dice Marco Valerio Verni, zio di Pamela e legale della famiglia. «Tesi suggestiva - dicono in Procura - ma al momento non abbiamo conferme». Di sicuro i tre vengono da zone dove la pratica esiste e, forse per disfarsi del cadavere, hanno compiuto uno scempio che conoscevano nelle sue modalità.
Ieri i Ris sono tornati nell' attico di via Spalato per un sopralluogo in soggiorno, dove Pamela sarebbe stata uccisa, e in terrazzo dove è stata lavata con la candeggina (sul bancone c' è un tombino e un tubo per l' acqua).
2 - DUE COLTELLATE E UN COLPO IN TESTA COSÌ È STATA AMMAZZATA PAMELA
Grazia Longo per “la Stampa”
Oramai non ci sono più dubbi: Pamela Mastropietro, prima di essere tagliata a pezzi, è stata uccisa da un gruppo di persone. La conferma arriva dall' esito dell' esame istologico, consegnato ieri pomeriggio da medico legale Mariano Cingolani al procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio.
A spezzare la vita della diciottenne romana che il 29 gennaio si era allontanata da una comunità di recupero, sono state due coltellate al fegato e un colpo alla testa. L'istologico eseguito dal professor Mariani prova quanto già ipotizzato nel corso della seconda autopsia: la ragazza era ancora viva quando è stata colpita al fegato e alla testa. Per quanto concerne invece il sospetto che, in quel pomeriggio maledetto del 30 gennaio, abbia assunto droga, occorre attendere i risultati dei test tossicologici, per i quali occorre più tempo. Da verificare ancora, inoltre, l' ipotesi di violenza sessuale.
PAMELA MASTROPIETRO CON LA MADRE ALESSANDRA VERNI
Intanto si allarga il numero degli indagati. Oltre ai tre spacciatori nigeriani arrestati, un loro connazionale ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere. Si tratta di un uomo di 39 anni, difeso dall' avvocato Paolo Cognini, che ha avuto contatti telefonici con gli arrestati il pomeriggio del 30 gennaio.
In particolare con Innocent Oseghale, 29 anni, bloccato poco dopo il ritrovamento del cadavere. Ma secondo i carabinieri e la procura di Macerata l' uomo non dovrebbe essere coinvolto nel delitto: è stato indagato a sua garanzia e per escludere la sua colpevolezza. Contro di lui infatti non esistono le prove che sono state contestate a Oseghale e Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27, in stato di fermo da sabato. Dall' esame delle celle telefoniche emerge la presenza dei tre arrestati, tra le 12 e le 19 del 30 gennaio, nella casa di Innocent Oseghale (difeso dall' avvocato Monia Fabiani) dove sono avvenuti l' omicidio e lo scempio dei poveri resti di Pamela.
Mentre il telefonino del quarto indagato non risulta agganciare quella cella.
I carabinieri agli ordini del comandante provinciale Michele Roberti e gli specialisti del Ris di Roma, coordinati dal colonnello Sergio Schiavone, stanno lavorando insieme per ricostruire il delitto della diciottenne. Tante le tracce lasciate dagli assassini nell' appartamento nonostante abbiano ripulito con la candeggina: diverse impronte di piedi nudi e di mani, tracce biologiche (tra cui anche liquido seminale) e impronte digitali. Gli indagati sono stati sottoposti all' esame plantare e palmare e i Ris hanno inoltre effettuato diversi prelievi nell' appartamento dove si è svolta la mattanza.
La scoperta è degna di un film dell' orrore. Piccoli frammenti di brandelli di pelle di Pamela sono stati ritrovati sul terrazzo. Si esclude categoricamente il prelievo e la scomparsa di organi interni, mentre manca tutta la pelle del collo.
Gli organi genitali sono stati completamente fatti a pezzi, forse per nascondere un abuso di carattere sessuale. Nella lavatrice dell' alloggio è stato individuato del sangue, rilasciato probabilmente durante il lavaggio di indumenti degli assassini o stracci usati per pulire la scena del crimine. Sangue anche su alcuni sacchetti di plastica rinvenuti in casa.
Nei laboratori del Ris di Roma verranno analizzate anche le tracce sui coltelli e la mannaia, prelevati dalla cucina di Oseghale, e quelle dentro e sopra i due trolley, dove sono stati riposte le varie parti del corpo martoriato di Pamela, ritrovati nelle campagne di Pollenza la mattina del 31 gennaio.
Oggi verranno eseguiti i rilievi sull' auto del tassista camerunese che per primo denunciò Oseghale. Nel suo taxi era salito il nigeriano con i due trolley che contenevano il corpo della vittima per allontanarsi da Macerata e liberarsene. Dopo il ritrovamento del cadavere, il tassista, che conosceva Oseghale, si presentò dagli inquirenti per denunciarlo.
E sempre oggi, nel pomeriggio, verranno interrogati Desmond Lucky e Lucky Awelima, difesi dagli avvocati Gianfranco Bòrgani e Giuseppe Lupi.