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“NON HA TROVATO NEMMENO 5 MINUTI PER UNA CHIAMATA” – IL FRATELLO DELLA VITTIMA DELL’INCIDENTE STRADALE CAUSATO DA MICHELE BRAVI ATTACCA IL CANTANTE: “POSSIAMO CAPIRE COME STA LUI IN QUESTO MOMENTO. PERÒ NOI CHE DOVREMMO DIRE? ERAVAMO UNA FAMIGLIA ESTREMAMENTE UNITA” – “NON CHIEDIAMO NIENTE, NON GLI PORTIAMO RANCORE, MA È POSSIBILE CHE…”

Simone Pierini per www.leggo.it

 

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«Non ha trovato nemmeno 5 minuti per una chiamata». Il fratello di Rosanna Colia, per tutti Ida, parla dopo la sua morte. La donna è rimasta vittima di un incidente stradale che ha coinvolto il cantante Michele Bravi. L'ex vincitore di XFactor, 23 anni, è risultato negativo all'alcol test ma è comunque accusato di omicidio stradale e rischia fino a 7 anni di carcere. «Possiamo capire come stia lui in questo momento, è normale. Però noi che dovremmo dire del nostro dolore? Eravamo una famiglia estremamente unita. Ha distrutto ben più di una famiglia», dice il fratello della donna Enzo Colia, 68 anni, in un'intervista a Libero.

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Nessun rancore da parte dei famigliari di Ida, solo un immenso dolore. «Noi non chiediamo niente - spiega Colia - Non ci interessa se gli danno uno, cinque o vent’anni di galera. Non gli portiamo nemmeno rancore, ma è possibile che dopo sette giorni abbiano trovato il tempo, lui e il suo staff, per un comunicato divulgato su giornali e social, e non cinque minuti per una chiamata?».

 

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La prima ricostruzione parlava di un'inversione a U da parte di Michele Bravi, tesi smentita dall'avvocato della difesa che sostiene che l'auto stesse svoltando a sinistra per accedere a un passo carraio. Ma il fratello di Ida Colia non è convinto. «È falso, i rilevamenti dicono altro - sottolinea nell'intervista a Libero - la macchina era in mezzo alla corsia e il passo carraio a cui allude l’avvocato porta ad un box, non ad un’abitazione».

 

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«Non c’erano segni di frenata - prosegue - era una manovra continua quella che aveva iniziato. Non siamo qui per fare polemica, ma è il nostro sentimento e non accettiamo quanto detto dal suo legale. Esigiamo rispetto per nostra sorella, e che non ci vengano a dire che la manovra fatta da Bravi sia diversa dagli accertamenti dei vigili».  

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