paolo pirino valerio del grosso luca sacchi

DA QUANDO NON C’È PIÙ CARMINATI ROMA È UNA BABILONIA - IL CASO LUCA SACCHI È SOLO L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE LE PIAZZE DELLO SPACCIO DELLA CAPITALE SONO DIVENTATE TERRE DI CONQUISTA - NEGLI ANNI LE FAMIGLIE STORICHE, I BOSS DELLA ROMANINA, SAN BASILIO E TOR BELLA SI SONO SPARTITE IL TERRITORIO, MA ORA C’È LA MANOVALANZA CHE VUOLE SFIDARLI. I GRUPPI EMERGENTI AVANZANO E…

 

 

Mirko Polisano per “il Messaggero”

 

luca sacchi festeggiato da anastasiya

Roma è anche la capitale delle droghe. Un mercato in espansione che ora vede affrontarsi vecchi nomi di spicco della mala romana ai giovani emergenti che vogliono provare a farsi spazio tra i signori della droga.

 

fermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi 2

Manovalanza che vuole fare il salto di qualità e mettersi in proprio e ventenni alla ricerca di soldi e potere. L'obiettivo per tutti è sfidare i boss in una lotta senza frontiere. Tor Bella Monaca, San Basilio, la Romanina e il Pigneto. Le principali piazze di spaccio di Roma diventano terra di conquista e le famiglie storiche negli anni si sono spartite il territorio e ora quasi temono per l'avanzata di chi con sfrontatezza è pronto a «prendersi il quartiere». Come forse - e ora su questo si stanno concentrando le indagini - erano pronti a fare persone vicine a Luca Sacchi e la sua fidanzata Anastasiya, prima di incontrare i killer del 24enne ucciso davanti a un pub all'Appio Latino.

paolo pirino

 

Una trattativa - secondo quanto emerge dall'inchiesta - per acquistare un grosso quantitativo di droga molto probabilmente da prelevare dai nascondigli di Tor Bella Monaca e immettere su un altro mercato, forse quello di Casal Monastero o dell'Appio. E spuntano i clan e i gruppi organizzati che di fare un passo indietro non vogliono sentirne parlare e sono pronti a coalizzarsi, costituendo dei veri cartelli. La piazza di spaccio di Tor Bella Monaca, la più importante della Capitale, da anni è gestita dalla famiglia Cordaro che controlla «tutta la zona sud-est di Roma», come si legge in un'informativa della procura, avendo «rapporti con soggetti appartenenti ai casalesi», oltre che a gruppi calabresi.

 

i post di paolo pirino su facebook 4

Sono proprio quest'ultimi, insieme ai napoletani, i grandi rifornitori di stupefacenti nelle principali piazze di spaccio. Pronti a fare fuoco, anche d'accordo con i trafficanti di San Basilio, contro chi vuole calpestare loro i piedi e sconfinare. Nella guerra tra vecchi e nuovi, si aprono le nuove piazze di spaccio. «In natura i vuoti non esistono - spiega un investigatore di lungo corso - e quegli spazi sono riempiti da chi vuole tentare la scalata». Un banco di prova per chi a 20 anni già vuole sentirsi boss e padrone della strada.

 

TERRITORI INCONTAMINATI

CARMINE FASCIANI

C'è spazio per tutti a Roma quando si tratta di fare soldi con la droga. E ovunque, anche i quei territori che sembravano incontaminati, diventati negli ultimi tempi invece i self service di hashish e cocaina. Tra questi, Torrino e Spinaceto, Axa e Infernetto, ma anche in centro: Monti, Parioli e Ponte Milvio. A San Basilio, accanto ai gruppi Primavera e Cataldi, si propongono elementi emergenti come la famiglia Martellacci, operativa nel traffico e nello spaccio di stupefacenti ma anche attiva nel racket delle occupazioni delle case popolari.

 

l'immagine di copertina di paolo pirino su facebooki clan mafiosi di roma

I gruppi emergenti avanzano sempre di più e sembrano togliere terreno e spazio vitale ai sodalizi criminali radicati sul territorio. L'ipotesi - a quanto trapela da fonti della Direzione investigativa antimafia - è che possano formarsi nuove alleanze tra famiglie storiche, anche di quartieri diversi. Vere joint-venture criminali per imporre il potere.

CARMINE FASCIANI

 

Soltanto due giorni fa, un pezzo da novanta della mala di Ostia, Terenzio Fasciani fratello del boss don Carmine è stato fermato dagli investigatori in macchina al fianco di un capoclan di Primavalle. Per gli inquirenti pochi dubbi: stavano siglando un nuovo patto per rafforzare una holding criminale indebolite dalla continue operazioni di polizia e provare a contare di nuovo qualcosa, nonostante la minaccia dei giovani che da qualche tempo insidiano e provano a prendersi spazi non loro.

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