circolo tevere remo

VE LO RICORDATE LO SCANDALO CHE AVEVA TRAVOLTO IL "CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO" QUALCHE MESE FA? - UNA 15ENNE HA ACCUSATO UN ISTRUTTORE DI VELA, GIULIO D'AMICO, 23 ANNI, DI AVERLA STUPRATA - ORA LUI È INDAGATO E LA RAGAZZA SARA' ASCOLTATA DAI GIUDICI A DICEMBRE - LA VIOLENZA SAREBBE STATA COMMESSA NELLA CASA DI LAVINIO DELL'ISTRUTTORE, VICINO ALLA SEDE DEL CIRCOLO AD ANZIO DA DOVE I DUE, INSIEME A UN ALTRO MINORENNE, ERANO SCAPPATI IN PIENA NOTTE - DOPO IL RAPPORTO LEI È TORNATA AL CIRCOLO DOVE HA "DENUNCIATO" SCRIVENDO SULLA LAVAGNA QUANTO SUCCESSO...

 

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IL CIRCOLO TEVERE REMO DI ROMA NELLA BUFERA: UN ISTRUTTORE DI VELA AVREBBE STUPRATO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it

 

logo del circolo tevere remo

Paola, 15 anni, ha preso un pennarello e ha scritto su una lavagna dentro la foresteria della sede marittima, ad Anzio, del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo ciò che le era successo. Lo stupro subito. Questo è quello che ha denunciato la minorenne.

Paola (il nome è di fantasia) punta il dito contro il suo istruttore di vela di 23 anni, Giulio D’Amico, da pochi giorni indagato dalla procura di Velletri per violenza sessuale.

 

A dicembre la ragazza sarà ascoltata in incidente probatorio, in quella sede dovrà ripercorrere quello che è successo e offrire ai giudici la sua versione dei fatti. In una minuziosa denuncia presentata il 16 luglio ai carabinieri della stazione Salario, Roma nord, aveva raccontato quello che era accaduto.

 

La notte tra il 13 e il 14 luglio la ragazza esce assieme a Giulio dalla foresteria, con loro c’è un altro minorenne. I tre si dirigono a Lavinio, una frazione di Anzio dove il maestro ha una casa.  [...]

 

circolo canottieri tevere remo

Ad ogni modo i ragazzi bevono qualche birra, il minorenne si appisola su un’amaca mentre all’interno dell’abitazione Giulio e Paola consumano un rapporto. Un’ora dopo il minorenne si sveglia, vuole andare in bagno e chiede all’amica dove si trovi esattamente. La ragazza vuole indicarle personalmente la strada. È un diversivo, perché gli vuole dire che ha subito una violenza.

 

Quando la quindicenne gli confida all’orecchio ciò che è successo, il giovane inventa una scusa affinché Giulio li riaccompagni al Circolo di Vela. L’istruttore li riporta tranquillamente nella sede di Anzio del Tevere Remo. Qui, una volta soli, Paola e l’amico parlano dell’accaduto, la giovane racconta la storia anche ad una terza persona. Si tratta sempre di un minorenne: lui la invita a scrivere tutto su una lavagna. [...]

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